Che i festosi coriandoli di carnevale allietino un festa di sposi non è certo la novità che il sagrato del duomo di Fidenza ci restituiva in questa mattina d'estate.
La novità era più profonda: i coriandoli erano di plastica. Riciclata? Non lo sappiamo, poco importa, semplicemente plastica!
Frammiste ai coriandoli palline minute di grandine, un richiamo forse ai tempi difficili che talvolta il matrimonio riserva? Forse, ma sia i momenti felici, coriandoli, sia quelli meno, chicchi di grandine, hanno qualcosa in comune: sono tutti plastica.
A quando anche i sentimenti di "plastica"?
Questa è maleducazione che andrebbe punita. Ma i vigili sono sempre sui velox...
RispondiEliminaMe lo chiedevo anch'io...
EliminaIl riso è prezioso e costa troppo, la stupidità è gratis e abbondante.
RispondiEliminaAnonimo-0
La plastica sparsa durerà certamente più delle sculture dell'Antelami.
RispondiEliminaChe la spargano come auspicio per il matrimonio celebrato? Non credo anche questi come Lei dice è di plastica. Una volta era il riso che però non poteva attecchire tra i ciotoli del sagrato, prima ancora nulla: il riso se c'era si mangiava; ora le palline di plastica. Segno dei tempi!
Io, a questo punto proporrei della ghiaia al posto delle palline di plastica oppure dei sanpietrini!
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