Sabato 18 ottobre 2025, alle ore 11:00 nella Sala del Consiglio del Palazzo Municipale verrà conferito il premio “Don Amos Aimi”, giunto all’ottava edizione.
Il premio è finalizzato a incentivare la ricerca storica tradotta in saggi, romanzi o compendi che mappano le vicende della nostra città e che sistematizzano entusiasmo, competenze ed energie perché i più ne abbiano accesso e partecipino in modo consapevole alla vita della nostra comunità dando riconoscimento ad opere relative alla storia di Fidenza nel suo divenire nei secoli, pubblicate nell’ultimo decennio.
L'evento è legato alla memoria dello storico archivista della Curia vescovile, bibliotecario del seminario vescovile, canonico penitenziere della Cattedrale, parroco di Bastelli, amministratore parrocchiale di Chiusa Ferranda.
Ma gli incarichi ufficiali, pur importanti, non esauriscono il suo profilo, Don Amos Aimi è stato uno studioso appassionato e instancabile della Storia di Fidenza come testimoniano i numerosi saggi da lui curati e scritti, ma ci piace oggi ricordarlo come non improvvisato poeta.
Era probabilmente la composizione di poesie il momento più suo, ma questo non gli impedì di ottenere riconoscimenti e di dare alle stampe una preziosa raccolta illustrata dal pittore Mario Alfieri, altra figura di quella Fidenza che ancora profuma di borgo e che don Amos nel 1979 descrive così:
Come sta, bella cittàcon il sigaro acceso dei camini,il cappello sì vario dei tettie qualche tegola rottaper le chiacchiere degli uccellini?
In un'altra poesia racconta la sua esperienza di prete-operaio, che tanto stupì la gerarchia ecclesiastica locale. La composizione ha un titolo "Emilia", è scritta nel nostro dialetto ed è inserita nella raccolta "Cento e passa poeti dialettali" pubblicata a Milano nel 1973.
A.P.
Che bel ricordo di Don Amos, grazie Ambrogio!
RispondiEliminaRiesci sempre ad aggiungere valore agli avvenimenti.