Giovedì 15 dicembre, alle ore 17 nel Ridotto del Teatro
Magnani si è tenuto l'incontro con gli autori Mirella Capretti e Paolo
Mesolella per la presentazione della nuova edizione del testo “L'abate Don
Pietro Antonio Maria Zani fidentino”. L'opera esce con il patrocinio del Comune
di Fidenza e l'intervento di sponsor che l'autrice ha citato e ringraziato.
La Dott.ssa Maria Pia Bariggi, assessore alla Cultura, ha
sottolineato la “fatica appassionata” con cui la Prof.ssa Capretti si è
dedicata allo studio di questo personaggio emblematico, nato nel 1748 e morto
nel 1821.
Chi conosce Mirella sa quanto l'abate Zani le sia entrato
nella mente e nel cuore dal momento in cui, con l'unificazione delle due scuole
medie, fu deciso di mantenere il nome del fidentino, che in realtà nessuno, o
pochissimi, conoscevano.
Per lei cominciò un approccio che l'ha coinvolta profondamente nel tempo, incitandola ad accostarsi sempre più a colui che con tenacia, perseveranza e chiarezza di intenti perseguì per tutta la vita il suo obiettivo di raccogliere con metodo critico-ragionato il sapere delle Belle Arti in un'Enciclopedia.
Nella ricerca sui testi, tra le lettere, le testimonianze dei contemporanei, Mirella ha visto il bambino orfano di padre, povero e senza mezzi che poté tuttavia godere dei benefici della Principessa Enrichetta d'Este. Ne ha seguito i passi, si è immedesimata nei sentimenti, nelle intuizioni, nelle difficoltà e nelle delusioni che hanno accompagnato i suoi anni, senza mai disarmarlo.
Per lei cominciò un approccio che l'ha coinvolta profondamente nel tempo, incitandola ad accostarsi sempre più a colui che con tenacia, perseveranza e chiarezza di intenti perseguì per tutta la vita il suo obiettivo di raccogliere con metodo critico-ragionato il sapere delle Belle Arti in un'Enciclopedia.
Nella ricerca sui testi, tra le lettere, le testimonianze dei contemporanei, Mirella ha visto il bambino orfano di padre, povero e senza mezzi che poté tuttavia godere dei benefici della Principessa Enrichetta d'Este. Ne ha seguito i passi, si è immedesimata nei sentimenti, nelle intuizioni, nelle difficoltà e nelle delusioni che hanno accompagnato i suoi anni, senza mai disarmarlo.
Ha cercato la collocazione dell'uomo nel suo tempo, ha
voluto guardare con i suoi occhi, sentire le sue fatiche, ma anche le
soddisfazioni per gli onori a lui resi nelle capitali europee in cui si era
recato sempre in cerca di nuovi elementi per la sua opera enciclopedica e di
sostegno per la pubblicazione.
L'opera che gli autori hanno portato a questa seconda edizione non è, come ha precisato la Professoressa Capretti, un romanzo, non vuole raccontare le vicende personali di una persona, ma è un trattato, così si può chiamare, che raccoglie attraverso l'abate gli stimoli culturali di un'epoca tra il Settecento e l'Ottocento, i rivolgimenti politici sullo sfondo delle grandi monarchie europee, la situazione socio economica del tempo.
L'opera che gli autori hanno portato a questa seconda edizione non è, come ha precisato la Professoressa Capretti, un romanzo, non vuole raccontare le vicende personali di una persona, ma è un trattato, così si può chiamare, che raccoglie attraverso l'abate gli stimoli culturali di un'epoca tra il Settecento e l'Ottocento, i rivolgimenti politici sullo sfondo delle grandi monarchie europee, la situazione socio economica del tempo.
Una ricca documentazione fa da corredo al testo, ogni
notizia è sostenuta da una testimonianza e la ricerca ha portato in evidenza
opere che altrimenti sarebbero ignorate. Questo umile personaggio che il
Vescovo nel suo intervento ha definito "petulante" per il suo instancabile
bussare alle porte dei potenti, non per sé cercava favori, ma per portare a
compimento la sua opera, che fosse diffusa, che il contenuto venisse a
conoscenza di altri.
In Francia era stata pubblicata l'Enciclopedia di Diderot e D'alembert , ritenuta pericolosa per la Fede era stata inserita nell'Indice dei libri proibiti, ma lo Zani ottenne l'autorizzazione per consultarla.
In Francia era stata pubblicata l'Enciclopedia di Diderot e D'alembert , ritenuta pericolosa per la Fede era stata inserita nell'Indice dei libri proibiti, ma lo Zani ottenne l'autorizzazione per consultarla.
Dal punto di vista umano, dietro a tanto fervore di don
Pietro, ci fu tanta sofferenza. Ben presto divenne completamente sordo per cui
non ebbe mai in assegnazione una parrocchia, entrò in un mondo di silenzio, ma
il ricco epistolario rivela la ricchezza delle sue relazioni e tanti aspetti
del suo carattere, come la fermezza anche di fronte agli attacchi e ai dubbi
con cui si intendeva colpirlo.
Nella genesi del testo vi sono alcune tappe fondamentali
seguite alla proposta del compianto don Adriano Gervasoni di optare per un
personaggio di Fidenza tra i vari emersi a cui intitolare la nuova Istituzione
unificata.
Cominciò ad essere conosciuta la figura dello Zani mediante
una mostra a cui collaborarono gli alunni sotto la guida dell'insegnante
Capretti. Un forte impulso ad affrontare l'approfondimento intorno a questo
personaggio venne quando nel 2009 giunse alla Scuola Media della Città il nuovo
Dirigente Scolastico Dottor Paolo Mesolella che, trovando un nome completamente
nuovo e sconosciuto, si incontrò con la Professoressa per avere informazioni. Dal loro lavoro a quattro mani nacque la prima edizione a cui ora segue questa,
ampliata e arricchita.
La presentazione è stata seguita dai presenti con vivo
interesse ed attenzione, chiusa dalle parole del Vescovo che giustamente ha
sollecitato all'amore per Fidenza e la fidentinità, alla cura verso le risorse
e i beni che la comunità possiede ed è chiamata a condividere.
Nessun commento:
Posta un commento