"Genitori connessi"
Come si
costruisce l’identità dei nostri figli in un mondo che sta affrontando la
cosiddetta “Quarta Rivoluzione Industriale” o “Rivoluzione Digitale”?
Come le
nuove tecnologie modificano il funzionamento cognitivo, affettivo, emotivo e
sociale dei bambini di oggi?
Che
prospettive di apprendimento, scolastiche e lavorative incontreranno i
fanciulli nel prossimo futuro?
E soprattutto, che strumenti hanno i genitori di oggi per far fronte a
questo cambiamento?
La Scuola
Primaria De Amicis di Fidenza aprirà le sue porte Mercoledì 14 dicembre, alle
ore 17.30, per poter discutere con i genitori di questi importanti cambiamenti.
L'occasione
sarà quella della conferenza dal titolo "Genitori connessi" promossa
dalle Dottoresse Sara Moruzzi e Francesca Carloni, psicologhe cliniche e
dell'età evolutiva, attive sul territorio di Parma e Fidenza.
Rispetto
al passato, nella nostra quotidianità sono cambiate abitudini e stili di vita:
parte di questi cambiamenti storici sono stati introdotti dalla diffusione di
strumenti multimediali.
Ciò che
emerge, a fianco di un diffuso entusiasmo generale per i più recenti
dispositivi digitali, è anche una difficoltà nella gestione di questi strumenti
relativamente alla fascia dei più piccoli: difficoltà di organizzare il tempo
pomeridiano e dei compiti, difficoltà relazionali, di mantenimento dell'attenzione e di addormentamento, ma non solo.
Di fronte
a queste complicazioni la risposta istintiva può non essere quella più adeguata,
al contrario di quella dettata da una maggiore consapevolezza.
Il 14
dicembre, pertanto, sarà offerta l’opportunità dalla Direzione Didattica di
Fidenza per tale incontro, il quale porta come obiettivo la prevenzione e
l‘introduzione alla conoscenza, approfondimento e confronto sulla tematica
delle relazioni virtuali e su come queste impattino all'interno dei contesti
famigliari fin dall'infanzia, con lo sviluppo dell'identità del bambino.
Infine, verranno segnalate ai genitori
anche alcune strategie, linee guida per affrontare tali cambiamenti, lasciando
comunque spazio a ciascuno per poter domandare rispetto al proprio vissuto
specifico.
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