L'immagine di intensa drammaticità è relativa alla scultura lignea del Cristo Morto che viene esposta nel Duomo di Fidenza nella ricorrenza del Venerdì Santo.
La scultura apparteneva all'oratorio dell Madonna del Pilastro di Fidenza distrutto dalle bombe nel 1944. Il recupero della statua portò la stessa nel possesso del compianto Mons. Ludovico Bonini già cappellano dell'ospedale civile di Fidenza. Per lungo tempo la statua è rimasta nella cappella dell'ospedale, in seguito fu conservata nel Seminario vescovile per essere poi trasferita al Museo del Duomo.
La scultura apparteneva all'oratorio dell Madonna del Pilastro di Fidenza distrutto dalle bombe nel 1944. Il recupero della statua portò la stessa nel possesso del compianto Mons. Ludovico Bonini già cappellano dell'ospedale civile di Fidenza. Per lungo tempo la statua è rimasta nella cappella dell'ospedale, in seguito fu conservata nel Seminario vescovile per essere poi trasferita al Museo del Duomo.
L'attribuzione rilevabile da un disegno (vedi sotto) dell'Abate e pittore Carlo Angelo Ambrogio Dal Verme (1748-1825) in cui è scritto"Fratelli Lusardi di Compiano fecero la statua che ritrovasi nell'Oratorio d.° del Pilastro in Borgo San Donnino per relazione avuta / AD disegno"
La statua lignea del Cristo Morto
Il disegno di Carlo Angelo Dal Verme
"Il disegno raffigura la statua del Cristo morto, venerata nell'oratorio del Pilastro di Fidenza sino alla distruzione dell'edificio nei bombardamenti del 1944, collocata sopra un telo, disteso su una lastra di pietra, con un cuscino munito di nappe, posto sotto la testa.
L'autore pone sullo sfondo del disegno un sarcofago aperto fra due balze di roccia con arbusti. Alla base del disegno vi sono le seguenti iscrizioni autografe dell'autore: (al centro) Disegno del Cristo Morto che conservasi nell'Oratorio della Madonna detto del Pilastro; (sotto a sinistra) Fratelli Lusardi di Compiano Fecero; (sotto a destra) C.lo Angelo Dalverme dis. Collezione mons. Lodovico Bonini".
Sec. XVIII - (inv. n. C 113)
Immagine e descrizione tratte da www.museoduomofidenza.it
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