martedì 11 aprile 2017

Messaggio di Pasqua 2017



    Il luogo della Pasqua è il cuore. Com'è semplice la Pasqua se detta così! Il cuore è il tutto dell’uomo, perché è il tutto di Gesù Cristo ed è il tutto di Dio. La Pasqua ci porta nell’abisso d’amore che il Padre ci spalanca nel Figlio morto sulla croce e risorto solo per amore.
    Questa visione ci riempie di stupore, di gioia e di fiducia. Di fronte alla Pasqua, il povero cuore dell’uomo, che sperimentiamo così fragile e così volubile, acquista consistenza e si apre alla novità di un cuore nuovo, di uno spirito nuovo.
    La Pasqua, vissuta con integrità dall’essere umano, genera un orizzonte di vita che supera ogni nostra immaginazione: in realtà accade che ciò che sembra impossibile diventa possibile, ciò che sembra assurdo diventa reale, ciò che sembra secco e inerte diventa vivo e fecondo.
    In questo balenio del nuovo, la potenza del Risorto si mostra sensibile e sperimentabile perché si manifesta come una dirompente spinta al cambiamento spirituale, capace di infrangere abitudini consolidate e ormai sterili, di produrre energie e volontà tali da avviare processi per una vita diversa.
    La Pasqua annuncia storicamente un tempo nuovo, un tempo nel quale l’uomo viene ingaggiato dal Risorto per un’avventura di speranza e di pace. Di qui nasce l’urgenza di un cuore che sia disponibile ad un grande slancio progettuale, che disegni un impegno di responsabilità personale e sociale, che, sotto la luce dello Spirito, apra vie nuove alle relazioni di convivenza familiare e sociale.
    Questa apertura di credito sarà possibile se il cuore darà prova di saper fronteggiare ostilità e insofferenze diffuse per edificare una società fraterna, dove ad ogni uomo sia restituita dignità, libertà e giustizia in vista di una vita ispirata dai valori umani e cristiani.
    Se neanche la Pasqua ci muove, significa che la nostra umanità è diventata vuota e arida, e sarà destinata ad una pura sopravvivenza. In un tempo segnato dalla “liquidità” di ogni valore, refrattario alle grandi ideazioni politiche e incerto sulle scelte spirituali, la Pasqua ci provoca ad una conversione seria per guardare con autentica speranza il futuro.
    Avvertiamo nello spirito che non bastano più le belle parole augurali. Urge invece una presa di coscienza capace di giudizio e di conseguenti scelte di vita. La Pasqua del Signore ci sprona a cambiare il cuore per gustare non un’ipotetica felicità, ma una letizia forte che sia esperienza comune generatrice di benessere e di speranza.
    Buona Pasqua.
 + Carlo, Vescovo

5 commenti:

  1. Reverendissima Eccellenza Mons. Carlo Mazza Vescovo di Fidenza.
    Grazie per le lettere Pastorali, Grazie per le lezioni di Catechismo impartite ai Mercoledì e Venerdì delle Quaresime, Grazie per le Fraterne Omelie.
    Grazie per le opere Spirituali e Materiali visibili donate alla nostra Diocesi,
    intese a fortificare la nostra fede o meglio perseguire la conversione perpetua.
    Mi permetto di chiedere una particolare Benedizione per quelle Persone che ancora non hanno incontrato Cristo il passaggio dalla vecchia vita alla Nuova Vita.
    Buona Pasqua a Lei e a tutto il clero della Diocesi.
    l'Anonimo di Borgo

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    1. Io però, anche se da cristiano cattolico pieno di dubbi e difetti, che umilmente e modestamente riconosco, vorrei dire che conosco un sacco di persone, che ancora non avrebbero incontrato Cristo, in quanto atei ed agnostici totali, che vivono una vita esemplare, senza macchia, improntata all'onestà ed alla carità e misericordia verso il prossimo, molto migliori di tanti frequentatori di Messe, tridui e novene, oratorii, vescovadi e monsignori, tutto pro domo sua.

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    2. La risposta a Cristo è un incontro personale con Lui, questa è la cosa meravigliosa che dona a tutti la stessa dignità. Nessuno può vedere nel cuore di un altro, ma la Salvezza arriva per strade diverse e Cristo ce lo ha dimostrato in tante occasioni. La Chiesa rimane la guida per una Dottrina che non può mutare....gli uomini vanno per strade tortuose , a volte false e ingannatrici, mentono anche a se stessi, ma questo non cambia la responsabilità di ognuno.

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  2. Signora Marisa, Lei saprà che per secoli le autorità ecclesiali si erano inventate il Limbo, dove depositare chi cristiano non era, anche se incolpevolmente. Poi hanno capito che era una vergogna ridivola, lo hanno cancellato. Io ho solo rimarcato che non è solo vivendo da cristiani, cattolici, nella fattispecie, che ci si merita la Salvezza. Esistono, parallele ai Dieci comandamenti, le leggi naturali, che ne ripetono i precetti, cui milioni di non cristiani, uniformandosi ad esse, si troveranno accanto a cristiani, nell'Aldilà. Ai miei alunni, da comparare al Pdere nostro, leggevo una preghiera esemplare è magnifica, di un capo amerindo, Yelloir Lark. Provi a leggerla, è stupenda. E lui non era figlio di Dio.

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  3. Sono d'accordo con Lei, infatti ho detto che la Salvezza arriva per strade diverse e che Cristo ce lo ha dimostrato in tante occasioni ( ha scelto sempre le persone fuori dal giro !). Sono per esempio contraria alle infiltrazioni in culture diverse, che ,soprattutto in passato in nome dell'evangelizzazione, hanno sopraffatto e stravolto equilibri non solo di secoli , ma di millenni. La legge naturale è insita in ogni uomo . Per quanto riguarda il Limbo, distinguiamo sempre i Principi fondamentali, da quelli che non lo sono.

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