martedì 7 agosto 2018

450 casse di reperti archeologici tornano a casa


Nell'aprile del 2011 l'archeologa Dott.ssa Manuela Catarsi, allora sovrintendente per i Beni Archeologici dell'Emilia Romagna, nella conferenza di chiusura del corso accademico di Storia dell'Arte dell'Università delle Tre Età, aveva ricordato la necessità di istituire presso la nostra città un museo o perlomeno temporaneo deposito per conservare e valorizzare tutto il materiale archeologico raccolto a Fidenza e dintorni attualmente stoccato negli scantinati del museo archeologico di Parma.
Progetto sostenuto anche dal Prof. Gugliemo Ponzi, docente, e  logicamente condiviso dal Prof. Romano Artusi, allora rettore dell'UNITRE. Nella foto sotto vediamo appunto un momento della conferenza con i tre protagonisti citati. 

Spiegava allora la dottoressa Catarsi trattarsi di reperti di estremo interesse che coprono un millennio di storia della nostra città partendo dagli insediamenti pre-celtici per concludersi con la rinascita della città come Borgo San Donnino.
Già veniva formulata l'ipotesi di localizzare il museo o deposito nell'ala del Palazzo delle Orsoline che prospetta su Via Andrea Costa.
Il percorso non è stato comunque facile anche se sostenuto dagli assessori alla Cultura del Comune di Fidenza che si sono via via succeduti. L'operazione è entrata subito nel mirino dall'attuale assessore alla Cultura che, a due anni dall'insediamento, ha la soddisfazione di un significativo passo avanti.
Infatti con la delibera N. 182 del 2 agosto 2018 la Giunta Comunale approva la concessione di un locale idoneo per la realizzazione di magazzino ospitante i reperti archeologici, di dimensioni planimetriche interne di 95 mq, situato nel piano interrato del complesso di proprietà comunale denominato Ex Convento Madri Orsoline.
Verrà quindi siglato un protocollo, che avrà la durata di dieci anni, tra il Complesso Monumentale della Pilotta (CMPil) con sede a Parma e il Comune di Fidenza ed a Fidenza faranno ritorno per ora 450 casse di reperti archeologici relativi al sito archeologico Case Nuove di Siccomonte ed ai ritrovamenti di ceramica dell'età del Bronzo, ceramica romana, laterizi ed altri reperti di Cabriolo compresi quelli recuperati dal nel corso di scavi edilizi (ceramica dipinta, litica, ossi, malacofauna, fossili ..) dal Prof. Guglielmo Ponzi.

4 commenti:

  1. Ricordo molto bene quell'incontro. La Dottoressa Catarsie invitò anche ad aver cura di quanto possediamo, citò gli scavi di Vaio e sollecitò la cura delle "capanne"di via Bacchini affermando che in caso contrario sarebbe stato meglio interrarle di nuovo: si sarebbero conservate come era accaduto per secoli...

    RispondiElimina
  2. Molto felice di questo.. finalmente anche Fidenza potrà ammirare queste meraviglie.

    RispondiElimina
  3. fa piacere sapere che alcune idee contenute in un documento di primavera fidentina come il polo museale delle orsoline ( tra cui sarebbe previsto pure il museo storico ) cominciano fare breccia .

    RispondiElimina
  4. Pare che alcuni reperti del Neolitico borgzàno documentino e testimonino, già allora, il lavoro di arrotino di punte di selce di un antenato di Magnani, mente le mammine di allora premiavano i loro bimbetti con leccornie di un Negrotti dell’epoca..

    RispondiElimina