Giovedì 21 Febbraio
I prodigi dell'ambra: fra mito e realtà
D.ssa Manuela Catarsi
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I “Giovedì dell'archeologia”
La mostra e i “Giovedì dell'archeologia” trovano una valida motivazione in un evento importante per la Città di Fidenza. Ritorneranno, grazie alla collaborazione attivata con il direttore del Complesso Monumentale della Pilotta Simone Verde, per trovare una collocazione adeguata nel palazzo delle Orsoline, ben 450 casse di reperti del nostro territorio, finora giacenti inaccessibili negli archivi del Complesso Monumentale della Pilotta.
Dopo l'introduzione della Dottoressa Maria Pia Bariggi, sempre presente e ammirevole nel suo impegno di accompagnare i percorsi culturali rivolti alla cittadinanza, il sindaco Dottor Andrea Massari ha sottolineato il valore dei reperti provenienti da insediamenti fidentini: Castione Marchesi, Siccomonte, Cabriolo, Ponte Ghiara e centro Città. Essi “ parlano” della storia, della nostra storia, di popolazioni che qui hanno abitato, ne raccontano la vita e, da oggetti apparentemente morti, sono una ricca fonte di conoscenze sotto tutti gli aspetti e per ogni branca di scienza, un patrimonio che ci appartiene.
Il fotografo Paolo Barbaro che ha realizzato l'insieme dei pannelli esposti, circa una trentina, dimostra che la fotografia non è fine a se stessa, non è un attimo che muore nel momento in cui viene colto, ma racchiude una storia che continua a parlare e assume un'aura nuova. Ha indicato le linee guida della tecnica degli scatti e della scelta delle inquadrature atte a mettere in evidenza il reperto che su uno sfondo nero domina, solo, il pannello. Prevale l'intento di fissare l'attenzione sui particolari dell'oggetto, sulla materia, sulla forma, su ciò che lo definisce nella sua funzione.
Il pubblico convenuto ha quindi affollato la sala in cui la Dottoressa Patrizia Raggio, archeologa della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza, ha tenuto la prima delle conferenze de “I giovedì dell'archeologia”.
Il fervore appassionato della studiosa ha attratto e concentrato l'attenzione su quella che mediante pietre, spesso nascoste e sotterrate dallo scorrere del tempo, è in realtà una ricerca delle vicende umane che ogni epoca osserva con occhio diverso. Dai primi scavi lontani della città di Ur , da quelli di Delo per farne la città purificata del culto al dio Apollo, da Corinto riportata a nuova vita da Giulio Cesare, ha ripercorso il linguaggio dei reperti attraverso i secoli, le interpretazioni del loro valore, l'uso e il riuso, la scoperta e la loro conservazione documentando le sue parole con le immagini che si susseguivano sullo schermo.
Ha rimarcato quanto anche i piccoli frammenti possano essere preziosi per lo studioso e siano in grado di parlare e raccontare. Non è la bellezza dell'oggetto lo scopo della ricerca, ma il suo valore narrativo, tessera minuscola nell'insieme del flusso della storia.
I prossimi incontri del giovedì con l'Archeologia sono previsti per 21 – 28 febbraio e 7 marzo
Marisa Guidorzi
molto interessante, cercherò di visitare la mostra.
RispondiEliminaEra ora, da anni lo aspettavamo
RispondiEliminaSperiamo che questa sia la volta buona e che poi venga anche valorizzato in modo da attirare i visitatori
RispondiEliminaNoto però che le pur ottime ed interessanti iniziative culturali si rivolgono solo al passato, anche molto lontano. Nessuno che guardi al futuro, anche solo prossimo?
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