Trent'anni di Università delle 3 Età.
Il 9 febbraio alle ore 16 una folta schiera di iscritti e appassionati alla storia della propria città era radunata davanti alla Chiesa Santuario della “Gran Madre di Dio”, in attesa che iniziasse il pomeriggio culturale alla scoperta di un angolo di Fidenza che con il governo dei Farnese conobbe il suo sviluppo a partire dalla fine del XVI secolo.
All'interno della chiesa, introdotto dalle parole della Professoressa Maria Pia Bariggi, il Professor Mino Ponzi ha presentato l'origine del tempio ad opera dei Gesuiti, sorto per un insieme di fattori storici e religiosi nella parte più orientale di Borgo, periferico rispetto a quei punti che fino a quel momento erano stati al centro della vita cittadina: il Palazzo del Comune con i limitrofi conventi dei vari ordini e la Cattedrale di San Donnino.
Il pubblico, attento e silenzioso, ha ascoltato un'esposizione articolata tra storia, arte e religione in cui gli interventi della Prof. Bariggi, propri di chi è uso ai metodi della didattica, riconducevano ad alcuni concetti fondamentali. È stata portata l'attenzione su alcune opere che una visita superficiale può trascurare, pur essendo testimoni di presenze artistiche di valore sul territorio.
L'annesso Collegio che i Gesuiti vollero per la formazione morale, religiosa e culturale dei giovani, costituisce un'altra perla dell'architettura barocca e lo splendido scalone si è prestato mirabilmente per un intermezzo musicale grazie al violino di Giulia Chiapponi.
La visita , a cui era presente anche il sindaco Dott. Andrea Massari che ha sottolineato l'importanza del patrimonio culturale ed artistico fidentino, è proseguita nel salone refettorio del Collegio.
Restava da soddisfare la grande curiosità suscitata dalla preannunciata visita all'ipogeo della chiesa, della cui esistenza molti erano informati, ma pochissimi avevano avuto l'occasione di vedere.
Ciò che può essere definito cripta, intesa come luogo sotterraneo e nascosto, in realtà suscita molti interrogativi che mancano di risposte documentate e devono fermarsi alle supposizioni. Anche l'eventuale utilizzo di questo spazio rimane nell'immaginario.
Ciò che può essere definito cripta, intesa come luogo sotterraneo e nascosto, in realtà suscita molti interrogativi che mancano di risposte documentate e devono fermarsi alle supposizioni. Anche l'eventuale utilizzo di questo spazio rimane nell'immaginario.
Un ringraziamento va rivolto all'intera organizzazione per l'impegno dei collaboratori nell'iniziativa che si completerà con altri due appuntamenti e un riconoscimento spetta ai partecipanti che numerosi sono intervenuti con sensibilità ed interesse per la propria città che tanto ha ancora da svelare ai suoi abitanti.
Marisa Guidorzi
Grazie Marisa e grazie Ambrogio.
RispondiEliminaHo seguito anch'io con piacere l'incontro culturale offerto alla cittadinanza dall'UNI3. Mi piace, infatti, ritornare nei luoghi che mi sono famigliari, aggiungo sempre qualcosa al sapere, o ricordo ciò che ho dimenticato.
Preziosi sono stati gli interventi della professoressa Bariggi, sempre coinvolgente e molto preparata, per riassumere o arricchire di significato le conoscenze espresse dal professor Ponzi. Conoscenze che oserei dire infinite, frutto di un impegno e di una passione in continuo approfondimento nel tempo, cui dobbiamo tutti gratitudine.
Io avrei fatto suonare le dolci armonie a Giulia sul balconcino dello splendido scalone, in alto...
Mi mancava la visita all'ipogeo, la desideravo dagli anni iniziali del mio insegnamento a Fidenza. Per me, che non frequento più l'UNI3, è stata una graditissima sorpresa.
Mi ha fatto piacere vedere anche tante persone interessate. Conoscere la realtà storico locale dei luoghi in cui viviamo, dovrebbe essere, oltre che una gioia, quasi una necessità, un dovere, oserei dire un obbligo.
La visita all'ipogeo è stata favolosa. Non avrei mai immaginato una cosa simile. Grazie a tutti.
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