Deposizione della corona al monumento delle Carzole |
Intensa e partecipata commemorazione degli eccidi del 10 Marzo 1945, alle Carzole, ove 13 partigiani vennero uccisi dalle SS tedesche ed in Via Baracca, 3 partigiani uccisi con un colpo alla nuca dalle Brigate Nere Fasciste italiane.
Deposizione di corona al cippo di via Baracca |
Erano presenti le associazioni fidentine: dalla scuola media Zani all'AVIS alle associazioni d'arma; numerose le sezioni ANPI, Fontanellato, Salsomaggiore, Caorso, San Giorgio Piacentino, Fiorenzuola d'Arda, paesi da dove provenivano gran parte dei partigiani trucidati.
Nella messa, celebrata da Don Gianemilio Pedroni, è emerso che una comunità, per darsi un futuro deve fare tesoro del proprio passato.
L'intervento del Sindaco di Fidenza Andrea Massari |
La prolusione Ufficiale di Augusto Bottioni, dell'ANPI di Fiorenzuola |
Nella cerimonia celebrativa, il sindaco di Fidenza Massari ha ricordato come da quel conflitto e dalla lotta partigiana, l'Italia ha saputo riscattarsi e l'Europa ha preso coscienza delle sue potenzialità.
La prolusione ufficiale di Augusto Bottioni, dell'ANPI di Fiorenzuola, è stata il ritratto personale e commovente del figlio di Franco, partigiano Fidentino della 31 Brigata d'assalto Forni tuttora vivente, in cui ricordi personali, sogni, e straordinaria volontà di costruire un futuro migliore si intrecciano con quel filo comune che accomuna tutti quelli che hanno combattuto nella resistenza e credono in ciò; non si considerano degli eroi; hanno combattuto perché quella era la cosa giusta da fare e solo quella avrebbe permesso di ricostruire e cambiare l'Italia, in cui libertà, uguaglianza e pace erano e sono la società da realizzare.
Deposizione di fiori al cippo di Renato Guatelli |
La cerimonia è poi proseguita con una sosta davanti al cippo del partigiano "BUFF" Renato Guatelli, medaglia d'oro al valor militare, morto in combattimento sempre a Coduro, per poi concludersi in Via Baracca, ove il Sindaco di Fontanellato Trivelloni ha ricordato l'eccidio, in cui due dei tre partigiani trucidati erano di Fontanellato.
Un intervento accorato, non rituale, in cui ha spronato tutti i presenti a prendere in mano la bandiera dei valori e delle idee dei partigiani, per divulgarle e farle diventare proprie a tutti i cittadini.
Io non riuscirò mai a capire come si possa odiare un altro essere umano, solo perché di diversa ideologia, tanto da sparargli in testa, troncando violentemente la sua esistenza. Fra italiani, poi.
RispondiEliminaPurtroppo, quando si pone la propria testa al servizio di qualcuno , questi sono gli effetti. Anche oggi succede, con effetti gravi, velati, e ancora con morti.
RispondiEliminaMarisa, purtroppo le fedi, religiose o politiche, ci rendono spesso irremovibili, ottusi, scarsamente tolleranti. Avere a che fare con chi segue una religione diversa o un’ideologia opposta alla nostra, non è di facile gestione. Io stesso mi accorgo di irrigidirmi in quel frangente, mi innervosisco e devo faticare a controllarmi. Allora, poi, scorreva sangue, uccidere un nemico era opera meritoria, ci si guadagnavano medaglie al merito.
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