“ Memoria e memorie "
I venti di marzo riportano gli aquiloni e i versi di Pascoli
che li vide lanciati dalle balze della
Fortezza Albornoz di Urbino, città in cui egli compì i primi studi prima di
frequentare il liceo di Rimini e accedere all'Università di Bologna.
Enrico Maffacini traspose in latino quei versi.
Enrico Maffacini traspose in latino quei versi.
“L'aquilone”- Giovanni Pascoli “Aquilo “ -Henricus
Maffacinius
C'è qualcosa di nuovo oggi nel sole, Est aliquid Phoebo pulchri, quod mite refulget
anzi d'antico: io vivo altrove, e sento Atque vetusti aliquid
solito neque flamine laetor,
che sono intorno nate le viole. Vivo alibi circum et violas ego
sentio natas.
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….................. È
questa una mattina Nos hodie mane est pulchrum per amoenia viarum,
che non c'è scuola. Siamo usciti a schiera Sedibus egressos,ad saepes
currere spinis
tra le siepi di rovo e d'albaspina Albis et sentes
hirsutos.......................
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Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino Est in conspectu iam Urbinum.
Quisque cometam
ventoso: ognuno manda da una balza Ex tumulo mittit sursum
per caerulea coeli:
la sua cometa per il ciel turchino. Qui nutat, titubat, collidit, desilit, ecce
Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza, Et sursum, sursum, ...ventorum
tramite scandit:
risale, prende il vento; ecco pian piano Conclamantibus it pueris: en
mobile signum.
tra un lungo dei fanciulli urlo s'inalza. Nunc aquilo
scandit..............................
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Giovanni Pascoli |
Enrico Maffacini |
Perché accostare questi nomi? Non è solamente per questa
poesia: entrambi di breve vita, ma non tanto da impedirne una fama
internazionale per i loro meriti di latinisti, traduttori e compositori.
Giovanni Pascoli (1855-1912), che tutti conosciamo dalla
scuola e che consideriamo per la sua poesia degli affetti familiari, delle
piccole cose, dei sentimenti semplici, ma attenti a cogliere i vari aspetti
della vita, in realtà fu un grande appassionato e studioso delle lingue
classiche.Proprio per la sua produzione letteraria in lingua latina ottenne ben
tredici medaglie d'oro per le opere
presentate al”Certamen poeticum Hoeufftianum”di Amsterdam.
Il
premio era stato istituito nel 1844 a cadenza annuale con il lascito
testamentario di un altro latinista, Jacob Hendrik Hoeufft (1756-1843),ed
era aperto a tutti coloro che
presentassero in forma anonima un'opera originale in latino. L'istituto
avrebbe sostenuto le spese di pubblicazione dell'opera premiata. La fondazione
latinista di Amsterdam durò fino al 1978.
Anche per il nostro Enrico Maffacini (1902-1956), sacerdote
fidentino, studioso e cultore delle lingue classiche, la fama valicò i confini
non solo italiani, ma europei, riscuotendo riconoscimenti tra gli scrittori e
amanti del latino.
Il suo Pinoculus, una traduzione che mirava mediante”
la versione dal latino alla formazione intellettuale degli scolari”, quindi con
finalità didattiche e pedagogiche, lo aveva introdotto fra i maggiori latinisti
del tempo. Rimase incompiuta la traduzione del libro Cuore di Edmondo de
Amicis, ma rimangono poesie in latino da lui composte e versioni da Pascoli e
Carducci.
Amico di un altro sacerdote, Enrico Conti ( 1914- 1984),
parroco di Cogolonchio, nella pace delle colline con lui dissertava e si
dilettava di latino e insieme attingevano dalla Poetica di Marco
Gerolamo Vida (1485-1566) che tra il 1517 e il 1520 aveva composto un trattato
in esametri in cui indicava norme e precetti per l'ars poetica, fondati sul
principio dell'imitazione dei modelli classici latini ( Orazio, Cicerone,
Quintiliano).
A don Enrico Maffacini, che era stato insegnante tra le altre
anche nella scuola media di Fidenza, con provvedimento 2 giugno 1957 il
Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi conferiva , alla memoria,
medaglia d'oro dei benemeriti della
cultura .
A lui Fidenza ha intitolato una via all'ombra di S. Michele.
Fonti:
Dario Soresina- Enciclopedia Diocesana Fidentina
“Il Risveglio” - Aprile 1956
“ - Giugno 1957
“ - Settembre 1984
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