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domenica 22 settembre 2019

Il monumento al bersagliere fidentino Luigi Salvini

(Foto di Rita Massenza)
Inaugurato oggi, domenica 22 settembre, il monumento che il Comune di Fidenza e la locale sezione sezione dell'Associazione Bersaglieri d'Itala hanno dedicato al fidentino Luigi Salvini nel 75º anniversario della morte avvenuta in combattimento nel lontano 1944. 

Il monumento in suo onore è opera dello scultore Giancarlo Reverberi, presidente della sezione fidentina, ed è stato costruito "in una settimana" da una squadra di bersaglieri dell'associazione.
La sua collocazione è in un punto strategico della viabilità cittadina, è infatti al centro della nuova rotatoria dell'ospedale vecchio all'intersezione di quattro vie: Berenini, Borghesi, Carducci e viale Martiri della Libertà. 


Malgrado la pioggia intermittente tutta la manifestazione ha potuto svolgersi regolarmente seguendo la scaletta prevista con il ritrovo davanti al cimitero di Fidenza, la celebrazione della santa messa nella cappella del camposanto officiata dal Don Mario Fontanelli che ha poi benedetto il sepolcro del sottotenente Luigi Salvini.
I presenti hanno poi raggiunto piazza Garibaldi per i saluti delle autorità, i discorsi ufficiali ed concerto della Fanfara di Scandiano, che peraltro aveva già sottolineato gli altri momenti della mattinata e, di lì a poco, avrebbe guidato il corteo lungo via Berenini, sino al monumento. 
Presenti ai vari momenti numerosi familiari di Luigi Salvini, alcuni venuti appositamente da Milano dove risiede l'ultra novantenne sorella dell'eroe.

                                       (Foto di Rita Massenza)
Segnalo inoltre la presenza delle associazioni combattentistiche e d'arma e del sindaco Andrea Massari accompagnato dall'intera giunta a significare l'importanza dell'evento che stato anche occasione per presentare alla cittadinanza la nuova rotatoria attesa da tempo e realizzata nel corrente anno.  


Biografia di Luigi Salvini
(Borgo San Donnino, 5 giugno 1921 - Castelleone di Suasa, 14 agosto 1944)

Figlio di Cesare. Studente universitario della facoltà di ingegneria, il Salvini, allo scoppio della seconda guerra mondiale, venne arruolato nel 12° Reggimento Bersaglieri di stanza a Reggio Emilia e poi fu mandato in Croazia.
Ritornato in Italia con il grado di sergente verso la fine del 1941, frequentò l' Accademia militare di Modena e alla fine del 1942 diventò ufficiale effettivo nel 5° Bersaglieri. Dopo tre mesi di scuola di applicazione a Parma, fu trasferito nel 4° Bersaglieri e venne mandato nel 1942 in Dalmazia, a Sebenico e a Spalato.
L'8 settembre 1943 1'esercito italiano si trovò tra due fuochi: i Tedeschi da una parte e i partigiani slavi dall'altra. Assieme ai suoi compagni il Salvini consegnò le armi ai partigiani, i quali si impegnarono di condurli con motopescherecci in Italia. Buona parte del reggimento venne imbarcata e, nonostante i mitragliamenti dei Tedeschi e le barriere minate, riuscì a raggiungere le coste italiane. Il 23 settembre il Salvini sbarcò a Bari e dopo qualche giorno venne trasferito a Miggiano presso Lecce.
Il Salvini si arruolò volontario nel Corpo Italiano di Liberazione e venne impegnato in prima linea presso Colle al Volturno e Monte Marrone dove gli Italiani meritarono un encomio ufficiale dal comandante delle forze alleate. Il Corpo Italiano di Liberazione fu poi trasformato in Divisione Legnano e venne inviato al fronte Adriatico.
Salvini morì in combattimento sul fiume Cesano presso Castelleone di Suasa il 14 agosto 1944 e venne sepolto nel cimitero di Jesi. Gli venne poi conferita alla memoria la Medaglia d'argento al Valor Militare, con la seguente motivazione: 
"comandante di una pattuglia di esplorazione, dopo avere assolto con successo l'importante compito affidatogli, di iniziativa e con alto senso di solidarietà interveniva su di un altro obiettivo, ivi richiamato dal fuoco di una pattuglia laterale. Nel nobile intento di appoggiare l'azione dei camerati, con sprezzo del pericolo si lanciava su di una postazione tedesca. A pochi metri da una mitragliatrice cadeva colpito da una raffica mortale, riconfermando, col supremo sacrificio, il già provato valore, le virtù di abnegazione e di altruismo".







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