Rabbino Capo Riccardo Di Segni |
Carissimo Ambrogio,
ho letto, con un certo sgomento, l'intervista, rilasciata dal rabbino di Roma, Di Segni, ad una giornalista de “L'Espresso”.
Egli ha rilasciato alcune dichiarazioni, fra le altre cose, circa la duplice emergenza delle guerre di religione e delle migrazioni di popoli.
Il dottor Di Segni ha rimarcato e sottolineato una differenza sostanziale, quantitativa e qualitativa, nel flusso migratorio verso l'Europa, rispetto a quelli precedenti nella storia del nostro continente, tale da rendere molto arduo integrare un numero così alto di profughi, specie se di altra fede religiosa, come gli islamici, con uno spostamento di popoli che cambierà radicalmente i connotati dell’Europa, visti i reiterati comportamenti dei fanatici islamici.
Al termine dell'intervista, il rabbino ha proferito un'inquietante previsione, asserendo:
“Qualcuno dice che l’Europa nasce da Auschwitz. Non vorrei che finisse con un’altra Auschwitz». Ed ha anche aggiunto, rivolto alla giornalista: «Provi a pensare a quei milioni di persone di cui abbiamo parlato - ossia i musulmani immigrati - e li immagini tra vent'anni. Lei riesce a vedere un futuro di convivenza pacifica?».
Sono parole che sembrano scolpite nel marmo, a lettere di bronzo, ad imperituro monito per i posteri.
Franco Bifani
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