Basta Babbeo Natale e Befane annesse e connesse!
Carissimo Ambrogio,
permettimi questo sfogo, de core, come dicono a Roma.
Io non ne posso più di queste due icone, neo-natalizie e neo-pagane, che io giudico becere e sciocche, e che sono venute a sovrapporsi ai festeggiamenti del Natale e dell'Epifania originali.
Uno è un vecchio panzuto, con naso a cavolfiore e guance rubizze, da beone incallito, una barba da vecchio imam afghano, un vocione da tabagista catarroso, scaturito dalla malefica fantasia di un creativo della Coca-Cola, nel 1931 e, da allora, ne rimane lo sponsor ufficiale planetario; l'altra è una vecchia megera malvissuta, vizza e rugosa, simile alla Crimilde del cartoon “Biancaneve e i sette nani”, di Disney, che ha spaventato tre generazioni di poveri bimbi, con quel naso adunco e bitorzoluto e quell'esoftalmo maligno.
Babbo Natale appartiene a tradizioni nordiche, trasportate oltreoceano e ulteriormente deteriorate, tra i bamboccioni americani, a livelli di infantilismo cronico e di esasperato consumismo.
Fidenza, dicembre 2011 |
Non ha più nulla del vescovo S. Nicola! Ci hanno rubato queste feste cristiane; una se l'è portata via la Coca-Cola, e mi ritrovo Babbi Natale dappertutto, su per i balconi, nelle vetrine dei negozi, per le strade, negli spot della TV, su ogni tipo di rivista, persino stampati, a colori, sui rotoli di carta igienica, in questo periodo.
C'è chi ricerca il Natale dei bei tempi che furono nei mercatini, tra ambulanti africani, cinesi, sudamericani, illudendosi di provare ancora le antiche sensazioni del vero spirito del Natale.
Ma si finisce poi, ritornati a casa, a preparare cene e cenoni, magri, per la Vigilia, ossia a base di pesci costosissimi e poi, abbuffate e crapule, per Natale, tra anolini in brodo, salumi, panettoni, torroni, pandori, cotechini, arrosti e lessi misti, annaffiati da vini rossi, bianchi, rosé, spumanti e da dessert.
Alcuni fanno ancora il presepe, ma solo per tradizione familiare, ed unicamente perché ci sono i bambini.
Non voglio più passare altre feste natalizie, circondato, senza scampo e vie di fuga, da Babbo Natale e dalla Befana. Sono stanco di sentire il vocione cavernoso dell'uno e di aspettarmi gocciolamenti scialorreici dalla bocca sdentata della seconda!
Sperando che tante altre persone siano in accordo con le mie critiche, tutti insieme, esclamiamo, a gran voce: Abàsta con Babbeo Natale e la Befana, non ne potiamo più!” come dicono tanti, qui da noi.
Franco Bifani
Äbasta däbón, Franco. Io sono in pieno accordo con le tue critiche e non ho mai esposto quei pacchiani ornamenti. Li esponessero, almeno, solo nel giorno della ricorrenza! Invece no: ja mötän föra di mêš prìma e ja tirän déntar di mêš dòpa. Poi vogliamo dare la colpa della laicizzazione del Natale agli stranieri? Siamo stati noi i primi a tradire le nostre usanze, le nostre tradizioni e la nostra cultura.
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