“Oscar Natale Farinetti: la storia di uno di voi”
“Il tempo più bello è quello del futuro dove grazie al nostro impegno, ai nostri sogni e ai nostri progetti possiamo incidere nel costruire la nostra vita. Il futuro è un tempo straordinario del quale non dovete avere paura ma una grande speranza.”
Con queste
parole Natale Farinetti, comunemente conosciuto con il nome di “Oscar”, si è
rivolto agli oltre quattrocento giovani delle scuole superiori di Fidenza che
hanno riempito lo splendido Teatro Magnani in ogni ordine di posti.
A
promuovere l'incontro dal titolo: “Oscar Natale Farinetti: la storia di uno di
voi”; è stata la sezione diocesana dell'UCID di Fidenza in continuità con il
progetto iniziato tre anni fa di portare testimonianza di eccellenza (Luca
Barilla e Gianpaolo Dallara) ai giovani della città.
Ad ascoltare l'illustre
ospite fondatore di Eataly una catena
commerciale con negozi dedicati alla distribuzione delle eccellenze
italiane nel mondo, erano presenti il Vicario Generale della Diocesi di Fidenza
don Gianemilio Pedroni, il Sindaco Andrea Massari, l'assesore alla cultura
Maria Pia Bariggi, il presidente nazionale dei giovani UCID Alessandro Benatti,
il parroco di Cadeo don Umberto Ciullo, il cancelliere Vescovile don Alessandro
Frati, ed il dirigente scolastici dell'Itis – L.S.A. Berenini Rita Montesissa;
del Magnaghi Solari Luciana Rabaiotti, del Bocchialini Anna Rita Sicuri mentre
per il Paciolo d'Annunzio era presente il prof. Emanuele Malanca, oltre a molte
altre autorità sia civili che militari.
Il
Presidente della sezione fidentina Enrico Montanari ha ringraziato a nome di
tutti i soci Oscar Farinetti per aver accettato l'invito e spiegato le finalità
dell'UCID: composta da imprenditori e Dirigenti che, nell’unirsi in forma
aggregata e associativa, intendono testimoniare concretamente e quotidianamente
nel proprio operare, quelli che sono i valori ed i principi della Dottrina
Sociale della Chiesa.
"Un modo ed uno stile di vita professionale che vuole dare il proprio fattivo contributo alla crescita ed allo sviluppo della società, mettendo al centro l’uomo e la sua umanità prima ed al di sopra di ogni altra cosa. Dico questo perché, rivolgendomi a voi ragazzi che siete il futuro di questo paese, ritengo che sia motivo di stimolo e di incoraggiamento sapere che esistono imprenditori e dirigenti attenti a questi valori fondamentali”.
Dopo i
saluti del Sindaco di Fidenza Andrea Massari e del Vicario Generale don
Gianemilio Pedroni, Oscar Farinetti con grande capacità comunicativa ha
iniziato la sua esposizione chiarendo subito ai giovani che il suo intervento
proponeva “dieci mosse” indispensabili per costruire con efficacia e
soddisfazione il loro futuro. Ha innanzitutto chiarito che ogni progetto è
sempre costituito da una fase di analisi e da una conseguente progettualità,
ricordando che l'analisi è la cosa più importante da non sbagliare mai.
Oscar Natale Farinetti |
La prima
mossa è quella di “saper gestire l'imperfezione”. Chi vuole
costruire il progetto perfetto non lo raggiungerà mai. Esiste invece il
compromesso che ci aiuta a camminare e ad andare avanti insieme con la maggior
armonia possibile. Il secondo consiglio è quello di saper “individuare le
priorità e semplificare”.
Dobbiamo essere convinti che tutto dipende da
noi, quindi dovete avere un progetto della nostra vita da saper narrare con
semplicità . “Pensare locale e agire globale” è la terza mossa.
L'Italia è il più bel paese del mondo e vi spiego il motivo: qui c'è il più
alto numero di siti patrimonio mondiale dell'UNESCO (53 contro i 52 della Cina
al secondo posto); il 70% del patrimonio artistico del pianeta e siamo l'unica
penisola al mondo in una latitudine perfetta chiusa in un mare buono. Per
questo abbiamo un microclima che si concretizza in prodotti unici al mondo: 1200
vitigni autoctoni (contro i 222 della Francia); 538 cultivar di olive (sono 70
in Spagna); abbiamo 1000 varietà di mele (200 nel resto del mondo) e così via.
Tutto questo si chiama biodiversità.
I contadini sono i grandi designer della
nostra terra e noi dobbiamo sapere raccontare al mondo le nostre meraviglie. “Saper
narrare” è il quarto punto. Siamo i numeri uno al mondo ma non sappiamo
raccontare le nostre eccellenze. Siamo invece i più bravi a stabilire regole e
vincoli. Questo diventa così per noi un grande limite. Ricordatevi sempre che
un fatto non raccontato non esiste. “Spostare il valore del rispetto dal
senso del dovere al senso del piacere” è la quinta mossa.
Io ho una
grandissima fiducia nei giovani per questo vi dico che avere senso civico è molto
importante e questo si raggiunge se si è felici assieme agli altri. Da qui
deriva la nostra coscienza civica molto più che dalle regole. “Non
mollate mai” è il sesto punto.
Anche di fronte alle avversità e alle
difficoltà non arrendetevi perchè prima o poi ce la farete. “Restare
giovani” è la mossa più importante e per farlo dovete eliminare dal
vostro vocabolario la parola “io”. Oggi siamo qui a parlare di voi. Non c'è
niente di più vecchio che dire: ai miei tempi si faceva, diceva ecc.
Mettete
sempre l'uomo al centro di tutto e non voi. “Copiare” è l'ottava
mossa, che non significa assolutamente copiare i compiti ma apprendere dagli
altri i valori belli che vi affascinano e farli diventare vostri. Questa è la
strada più semplice per migliorare. Per questo bisogna saper ascoltare ed
essere umili. Ciascuno di noi ha dei talenti e può diventare una persona
straordinaria: non vergognatevi a farvi ispirare dagli altri e a copiarne
valori e caratteristiche. “Saper cambiare”.
La capacità di
adattarsi è importantissima in un mondo che cambia ad una velocità estrema, a
maggior ragione ora con l'evoluzione di internet e dell'informatica, la seconda
più importante dopo la scoperta del fuoco. “Avere fiducia, patriottismo e
coraggio” sono la decima e ultima mossa. Sono i sentimenti umani che
cambiano l'umanità. Nella storia della nostra nazione grazie al rinascimento,
al risorgimento e al miracolo economico degli anni 60 abbiamo cambiato i nostro
futuro”.
Fortissimo anche il messaggio di saluto di Oscar Farinetti:
“proverete nella vostra vita rimorsi, rimpianti, paura, speranza, gioia, impegno e amore. Vi auguro di viverli sempre con leggerezza che vuol dire saperli affrontare con equilibrio e fiducia in noi stessi e negli altri”.
Un lunghissimo applauso ha
accompagnato la consegna di un piatto a ricordo della giornata e salutato Oscar
Farinetti.
Le prime parole me ne richiamano altre di Padre Davide Maria Turoldo con le quali piú o meno invitava ad accogliere ogni nuovo giorno come un tempo da riempire con le nostre azioni e in cui ricevere tante nuove opportunità.
RispondiEliminaLasciamo la speranza ai giovani, non rischiamo che si sentano oppressi dalle nostre delusioni, hanno diritto alle loro per essere spronati a ritentare. Offriamo un silenzioso esempio di tenacia e di coraggio nel vivere la nostra vita: piú di tante parole è il miglior sostegno che possiamo loro offrire.