C'era una volta Vicolo del Pilastro. Dalla Strada al Duomo t'infilavi in Vicolo del Voltone e appena passata la loggia che incorniciava il vicolo vi arrivavi. Percorrendola tutta potevi raggiungere l'altro capo della via che sbucava nel Borgo Oriola.
Ora questo percorso è diventato approssimativo ed i nomi della strade li trovi mutati. Ma anche noi in duecento anni siamo cambiati, di generazione in generazione talvolta in degenerazione.
Il Vicolo del Pilastro è diventato Via Iacopo Ugolini, ma, se chiedi in giro, t'accorgi che nessuno sa chi fosse veramente questo Iacopo. Guardando la targa, ti rispondi da solo: un "benefattore".
Questo non basta a Marisa Guidorzi che, compulsando documenti, ci racconta.
Un nome che nasconde una storia: ma quale?
Si può andare per documenti, che non sempre si trovano, oppure azzardare una ipotesi tra realtà e fantasia, comunque allettante ed aperta ad ogni osservazione.Da un po' sto rincorrendo le tracce di Jacopo Ugolini a cui è intitolata una via nel quartiere Oriola. Egli nella targa è indicato come benefattore.* forse entrambi da frati assunsero il nome Jacopo
Nella mia ricerca sono approdata nel XV secolo dove un personaggio con tale nome risulta essere un Canonico di Volterra che nel 1432 ricopriva l'incarico di Piovano di Borgo San Lorenzo e di San Martino a Brozzi. Si riporta che fosse scrittore ed abbreviatore delle lettere apostoliche. È documentato il 9 ottobre 1433 un pagamento di spese per la casa di tal Jacopo Ugolini.
Nella “Storia di Firenze e dei fiorentini” è scritto che egli nel 1432 commissionò il busto di Donatello e il 18 agosto1464 insieme con Andrea della Stufa incaricò un cavatore di marmo di estrarre un cubo di sei metri per ricavarne un colosso da porre su un contrafforte del Duomo di S. Maria del Fiore in corso di costruzione. Non se ne fece nulla allora, ci pensò poi Michelangelo a ricavarne il David tra il 1501 e il 1504.
Che legame ci può essere tra Fidenza e Firenze?In “Storia di Fidenza” ( Aimi- Copelli) si legge: “In duomo esercitava l'arte di calligrafo nel 1459 Giovanni da Nizza. Tra lui e il prevosto, Giovanni Meti, si giunse a un accordo circa il saldo dei vari codici eseguiti, grazie alla mediazione del fiorentino Giovanni Albizzi. Il prevosto doveva dare all'artista subito 50 staia del miglior frumento, secondo la misura di Borgo, in novembre 22 fiorini d'oro e in seguito altri 30.” (A Giovanni da Nizza il 5 febbraio 1462 fu conferita la parrocchia di Santa Margherita di Fidenza, che tenne fino alla morte.)
E Jacopo Ugolini?In Firenze nel quartiere S. Croce in via dell'Oriuolo sorge il cinquecentesco palazzo Busini -Ugolini che la famiglia Albizzi intorno al 1532 aveva costruito al posto di povere case di loro proprietà .Via dell'Oriuolo deve il suo nome all'orologio destinato alla Torre del Palazzo della Signoria, costruito nel 1353 in una casa di questa strada da Nicolò di Bernardo da San Friano.
E l'Oriola di Borgo? Un orologio? Tanto grande da essere chiamato “Orologia”, di cui solo rimane il nome? Questa storia così imbastita fa certamente sorridere, ma le coincidenze sono curiose...
La risposta alla mia ricerca senza dubbio è molto più vicina , forse tra la nobile famiglia Ugolini di Castellina di Soragna, tuttavia probabilmente provenienti da Castellina in Chianti.Di questa famiglia si ricordano due figure esemplari di frati cappuccini.Ugolini Castellina Aquilante*, nato a Parma l'11 maggio 1590 ed ivi morto il 24 gennaio 1677. Fu predicatore applaudito in varie città, lettore di filosofia e teologia. Durante la peste del 1630 gli fu dato incarico e si prestò per ogni servizio. Fu missionario in Brasile, a Bahia e Pernambuco .Ugolini Castellina Alessandro Benedetto Ignazio*, nato a Borgo S. Donnino il 30 luglio 1697 e morto a Fontevivo il 3 maggio 1773. Conte e frate cappuccino, anche lui missionario per circa trent'anni in Brasile. Vero cappuccino, umile, casto, povero e modesto.
Marisa Guidorzi
Potrebbe essere questo?
RispondiEliminaIacopo Ugolini, notizie 1625: testamento con cui lascia 271 scudi per l’erezione dell’Ospedale degli Orfani. Tale ospedale viene soppresso con “breve” di papa Pio Vl del 14 aprile 1778. Con i beni di questa e di altre opere pie, uniti a un lascito dei coniugi Cornini-Malpeli [somma sufficiente per provvedere all’assistenza gratuita dei poveri infermi non solo della città, ma anche del circondario di Borgo], il vescovo di Alessandro Garimberti erige il 18 maggio 1778 l’Ospedale di Fidenza.
Notizie tratte da Aimi Amos, Storia di Fidenza, Battei, Parma, 2003, pag. 126 e seguenti.
Grazie Dottoressa Mordacci, potrebbe essere, è un benefattore e non corrisponde con le date degli altri due.
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