25 novembre 2021 - Donne e violenza
Un filo rosso attraversa la storia delle donne nei secoli e tristemente intreccia le loro vite a quelle di uomini violenti. Passano i secoli, ma le dinamiche non cambiano e nemmeno le vittime. L'importante, però, è non smettere di raccontare e farlo con ogni mezzo possibile.
In questo giorno, in cui ricorre la Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza contro le Donne, occorre promuovere una riflessione sul dolore delle vittime di violenza, oggi come ieri.
La commemorazione di questa data ha origine dal primo Incontro Internazionale Femminista, celebrato in Colombia nel 1980.
In quell'incontro la Repubblica Dominicana propose questa data in onore alle tre sorelle Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal. Progressivamente, molti paesi si unirono nella commemorazione di questo giorno, come simbolo del clamore e della denuncia del maltrattamento fisico e psicologico di donne e bambine in omaggio alle sorelle Mirabal.
Le sorelle Patria, Minerva e María Teresa, figlie dei coniugi Mercedes Reyes ed Enrique Mirabal, nacquero e crebbero a Ojo de Agua, all'epoca denominata Provincia di Salcedo, nella Repubblica Dominicana. Vissero la loro gioventù negli anni della dittatura trujillista, una delle più dure dell'America Latina.
La ribellione e l'impegno di queste tre giovani donne di fronte alle atrocità del regime presero il via con la costituzione nel 1960 del "Movimento 14 di giugno", sotto la direzione di Manolo Travares Justo, dove prima Minerva e poi anche María Teresa usarono come nome in codice Mariposas ("Farfalle").
Questo gruppo politico clandestino si espanse in tutto il paese, strutturato in nuclei i quali combatterono la dittatura.
Nel gennaio del 1960 il movimento venne scoperto dalla polizia segreta di Trujillo, il SIM (Servico de Inteligencia Militar), e i suoi membri vennero perseguiti e incarcerati; tra questi le sorelle Mirabal e i rispettivi mariti.
Le sorelle vennero liberate alcuni mesi dopo, ma i loro coniugi restarono reclusi.
Il 25 novembre 1960 le sorelle Mirabal, accompagnate dall'autista Rufino de la Cruz, andarono a fare visita ai mariti Manolo e Leandro, trasferiti nel carcere della città di Puerto Plata. L'auto sulla quale viaggiavano le tre sorelle e l'autista venne intercettata e i passeggeri vennero costretti a scendere dal veicolo e condotti in un luogo appartato, una piantagione di canna da zucchero, dove vennero uccisi a bastonate; i loro corpi vennero poi rimessi nel veicolo sul quale stavano viaggiando, che venne fatto precipitare da un dirupo per simulare un incidente.
Nel 1998 l'assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò all'unanimità la internazionalizzazione della commemorazione di questa data. Il 17 dicembre 1999 l'assemblea generale delle Nazioni Unite approvò la risoluzione 54/134, con cui scelse la data del 25 novembre per la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, sempre in omaggio alle sorelle Mirabal.
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27-11-2021 ore 15:30 Teatro Magnani INGRESSO con GREEN PASS Contro la violenza sulle donne brani musicali e testimonianze LE DONNE AUSER di Fidenza |
Giovedì 25 novembre alle 18.00 si riunisce il Consiglio Comunale, la seduta è dedicata alla "Celebrazione della “Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne”.
Io continuo a leggere illustri commenti, di gente comune e anche di competenti in materia, che non fanno che propongono pene severissime ed aspre per chi compie violenze sulle donne. Ma non serve a niente, se dietro a certi individui è totalmente assente o distorta una minima educazione sessuale al rispetto verso la donna. E di ciò non sono colpevoli solo i padri, ma anche molte madri, che instillano nei figli maschi la convinzione della superiorità del genere maschile su quello femminile.
RispondiEliminasono d'accordo con Bifani ma visto che al momento non si riesce ad arginare il fenomeno ho una proposta che porterò domani in Consiglio, dotare i denunciati di bracciale elettronico e la vittima di un rilevatore, se si avvicina a meno di 200 metri parte dal bracciale una scarica elettrica.
RispondiEliminaquesta è la proposta politicamente corretta, quella da bar è la forca al primo episodio di violenza anche per minaccia di morte via social.
Mi ricordo di Francesca da Rimini e Pia dei Tolomei, di Ipazia, delle mogli di Enrico VIII e di tutte le poveracce innocenti bruciate vive sui roghi della Santa Inquisizione, per secoli.
RispondiEliminaQuando ero piccino, ricordo UDI e UDACI, dalla parte delle donne. Ora, chi e che cosa è rimasto a difenderle? Forse chi punisce i violenti mettendoli ai domiciliari, così possono sfogarsi meglio, h. 24, tra le mura domestiche. Ho conosciuto gente che trasecolava quando raccontavo che mi stiravo pantaloni e camicie, apparecchiavo e sparecchiavo la tavola. Ma è roba da donna, diamine! Una piccola violenza, anche questa.
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