domenica 7 agosto 2011

Ex-Forno Comunale: la sindrome del vuoto


E se lo lasciassimo vuoto?
‎...o magari così...



Un inizio di dibattito sulla destinazione del "grande spazio vuoto" si è acceso su FaceBook a seguito della provocazione di Romano Francescetto . 
Ne riportiamo alcune:
Davide V. - E ricostruire per farne il museo del Teatro (come suggerii in giunta a suo tempo)? Abbiamo strumenti antichi, spartiti, locandine, la donazione Marchetti...

Davide T. - Mi sa che in questi tempi io stia assimilando il vuoto al silenzio: prezioso; raro; bello; indispensabile!

Romano F. - Naturalmente la mia è una provocazione. Ma del progetto antico che ne è stato? L'idea del museo è senz'altro interessante, ma non mi dispiaceva nemmeno quella dello spazio civico per riunioni e conferenze.Si potrebbero abbinare le due cose... Speriamo si riesca a dare organicità a tutto l'isolato, che occupa una posizione di indubbio prestigio...P.s. : il retro del palazzo ex liceo è davvero bruttino e un corpo annesso non guasterebbe...

Davide V. - Boh! io non ci capisco più niente!!!

Manuela F. - E se tirassimo giù le torri?

Pier Paolo - si deve fare qualcosa per i ragazzi...conpagnie che fanno della briscola ci son di gia...ora basta ce bisogno di qualcosa che occupi i ragazzi

Credo che Romano abbia colto nel segno, non come soluzione, ma come provocazione in grado di far ragionare partendo da quello " che si sente dire di più in giro" affinché la città esca da quella "sindrome del vuoto"  figlia dei tanti spazi-cantieri appunto vuoti che si vedono in giro: area ex-case nuove, area ex-panini, complesso vecchio ospedale, bar Balilla, terreni dismessi in attesa di qualcosa oltre la ferrovia.



1 commento:

  1. Grazie per aver condiviso questa mia "riflessione grafica". Mi piacerebe davvero che la discussione continuasse qui..
    Romano

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