lunedì 30 gennaio 2017

L'Oratorio Don Bosco di via Bacchini nel giorno del Santo

Il busto del Santo è rimasto solo nella sua nicchia del corridoio d'ingresso.
Da qui poteva sorridere a chi entrava e salutare chi usciva, questo per decenni.
Domani, martedì 31 gennaio, la Chiesa ricorda Don Giovanni Bosco, apostolo dei giovani, proclamato Santo il giorno di Pasqua del 1934. 

A Fidenza il suo nome è legato all'oratorio di Via Bacchini dove molte generazioni di fidentini hanno trovato un luogo aperto di accoglienza.
La parte più antica dell'edificio nel 1600 apparteneva ad una famiglia fidentina, divenne in seguito albergo, nel 1904 diventò oratorio retto dai Salesiani sino al 1946 e dal clero fidentino sino al 1965.

Dopo cinquant'anni passati nello squallore dell'abbandono o di precario utilizzo di alcuni suoi spazi l'Oratorio, ormai diventato ex, conserva alcuni segni del suo grande passato come documentano queste foto di circa due anni fa.


Il cortile e l'angolo delle memorie






         Il cortile oggi, 30 gennaio 2017        

L'ingresso, le scale ed i locali








La ex chiesa o cappella dell'oratorio
Annessa all'ex Oratorio maschile "Don Bosco" la chiesa di Maria Ausiliatrice (1939/40) chiusa al culto nel 1965, anno di inaugurazione del nuovo Centro giovanile. 
Si tratta di un vasto locale inutilizzato da tempo e che purtroppo usi impropri ne hanno irrimediabilmente rovinato la parte inferiore del grande affresco della parete di fondo.
Il progetto di riqualificazione, che ormai data oltre dieci anni, prevede per questa ex chiesa, come per le restanti costruzioni del vecchio oratorio, la trasformazione in residenziale e quindi la realizzazione di appartamenti di varie metrature.






San Giovanni Bosco
Castelnuovo d’Asti, 16 agosto 1815 – Torino, 31 gennaio 1888
Grande apostolo dei giovani, fu loro padre e guida alla salvezza con il metodo della persuasione, della religiosità autentica, dell’amore teso sempre a prevenire anziché a reprimere. Sul modello di san Francesco di Sales il suo metodo educativo e apostolico si ispira ad un umanesimo cristiano che attinge motivazioni ed energie alle fonti della sapienza evangelica. 
Fondò i Salesiani, la Pia Unione dei cooperatori salesiani e, insieme a santa Maria Mazzarello, le Figlie di Maria Ausiliatrice. 
Tra i più bei frutti della sua pedagogia, san Domenico Savio, quindicenne, che aveva capito la sua lezione: “Noi, qui, alla scuola di Don Bosco, facciamo consistere la santità nello stare molto allegri e nell’adempimento perfetto dei nostri doveri”. 
Giovanni Bosco fu proclamato Santo alla chiusura dell’anno della Redenzione, il giorno di Pasqua del 1934. 
Il 31 gennaio 1988 Giovanni Paolo II lo dichiarò Padre e Maestro della gioventù, “stabilendo che con tale titolo egli sia onorato e invocato, specialmente da quanti si riconoscono suoi figli spirituali”.

1 commento:

  1. San Giovanni Bosco ebbe il grande merito di riconoscere le potenzialità giovanili e di puntare alla loro realizzazione affinché non si disperdessero. Il recupero di molti ragazzi penso stia proprio nel consentire loro di scoprire i talenti che possiedono, sia uno solo o siano cinque. Oggi l'i mpostazione della scuola è tale da puntare soprattutto sui vantaggi della tecnologia in ogni settore, trascurando la creatività individuale che è il fattore principale da cui partire per la propria autostima .

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