A sx la presidente del Circolo Anna Maria Liviotti, a dx la maestra Laura Sambruna. |
“Ciclista
84”.
Domenica
scorsa 10 settembre, in occasione della festa di chiusura estiva al Circolo Sportivo
Cabriolo - tra l’altro con una seguita celebrazione della Santa Messa di Don
Renato Santi - è stata scoperta la scultura “Ciclista 84”, donata da Rino
Sgavetta.
L’opera,
di grandi dimensioni, in ferro su lastra di base, rappresenta un ciclista in
corsa e sarà collocata all’ingresso del parco, visibile dalla strada di
Tabiano.
L’avvolgersi
dei tondini di metallo come fossero linee tracciate velocemente con un
pennarello su una superficie liscia, traducono l’emozione e l’effetto della
velocità, fissando in un equilibrio straordinario il movimento e la stasi, dove
sembra di sentire il fruscìo delle ruote, e dove l’atleta, appiattito per
fendere l’aria, diventa un tutt’uno con la bicicletta… come solo Sgavetta sa
fare.
I
ciclisti, infatti, rappresentano uno dei temi più sentiti e amati dall’Autore.
Di
un brillante colore arancione, tonalità che compare spesso anche nelle sue
tele, immortala la gioiosità e la frenesia della corsa nell’attimo fuggente.
Da
anni nel suo giardino, se ne è privato per riconoscenza alla “socia” del
Circolo maestra Laura Sambruna, che lo ha omaggiato nell’aprile scorso con la
Mostra “Muro e Muri”, in cui la scelta di un tema specifico ha permesso di
capire, per qualcuno forse per la prima volta, quanto profonda, piena di
significati e di riflessioni, oltre che di varianti tecniche, di ricerca
spasmodica, di sperimentazione, può essere l’opera di Sgavetta.
Laura si è
prodigata pure per far conoscere e valorizzarne la produzione artistica attraverso
un sito a lui dedicato (https://rinosgavetta.blogspot.it),
che aggiorna spesso, con generosità di foto e commenti.
Per
l’occasione sono stati esposti al Circolo una quindicina di quadri di ciclisti
realizzati con tecniche diverse, dall’acquerello, all’olio, al collage, che,
visti insieme, stupiscono e sorprendono lo spettatore che non conosce la grande
mole di lavoro di quest’uomo che, vicino al traguardo dei 90 anni, continua a operare
e dipingere con grande carica emotiva ed un contagioso entusiasmo. A conferma
che l’arte, cibo per l’anima, allunga la vita.
Fidenza
15-09-2017
Mirella Capretti
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