Si accendono le luci anche nei piani alti del Palazzo degli ex licei ricordato come Palazzo Littorio ed altri nomi. Già oggi dalla vicina piazza si potevano vedere lampadari illuminati dopo 15 anni di abbandono.
Tra una settimana il palazzo ospiterà una prima iniziativa, altre sono in elaborazione.
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Venerdì 6 ottobre alle ore 17.00 apertura al pubblico della mostra "Da biciclo al record dell'ora", un'esposizione di biciclette di valore storico a cura della Fondazione Museo della Bicicletta.
L'inaugurazione ufficiale è programmata per il giorno dopo sabato 8 ottobre alle 17.30. Sempre nella giornata di sabato alle 14.00 è prevista la pedalata non competitiva di 43 km. "In Fuga Coi Campioni" di ieri e di oggi. Ci saranno Moser, Adorni, Motta ed altri.
Al seguire "Processo alla Tappa" con Luca Ponzi moderatore.
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Il retro del palazzo non è ancora proprio presentabile ma anche qui, all'interno, le luci sono accese. |
Quindi il palazzo non verrà messo in vendita per poi essere demolito e sostituito da un altro ecomostro?
RispondiEliminaSperiamo torni veramente il concetto di un recupero intelligente del passato come risorsa.
RispondiEliminaQuesto palazzone è, in ogni caso, brutto, grigio, ingombrante e pesante. Non ha nulla di esteticamente accattivante. Il fatto poi che da lì al piazzale del Teatro si mantenga il doppio senso di circolazione è una cosa assurda. I pilastri enormi e massicci del palazzone e la strettoia per entrare ed uscire dalla piazza creano angoli ciechi e intersecazioni pericolose. Non è possibile creare un senso unico?
RispondiEliminaIl palazzone rispecchia un'epoca brutta, grigia, ingombrante, pesante e incancellabile.
RispondiEliminaE così malgrado tutto fa parte della storia della città
La storia insegna alle persone sagge di guardare ai cattivi esempi, per non ripetere gli stessi errori. La storia non va cancellata, ma guardata con senso critico, perché è maestra di vita.
RispondiEliminaGrazie, Anonimi,se avrò incontri ravvicinati tra la mia auto ed altre, mi ricorderò delle vostre sagge parole e le citerò all'altro automobilista e al carrozziere.
RispondiEliminaNon tutto quanto ci viene dal passato è celebrativo: Mathausen, Auschwiz, Dachau, ecc. sono forse celebrativi?
RispondiEliminaNon sono da celebrare, ma anche questi esempi insegnano e ,dal momento che sono accaduti e non possiamo cancellarli dalla storia, neppure nasconderli perché comunque da qualche parte escono, cerchiamo almeno di trarne motivo di riflessione sui nostri comportamenti e sulle nostre scelte affinché non si ripetano.
EliminaForse non sono riuscita a spiegare bene quello che intendevo dire e che Marisa Guidorzi ha espresso più chiaramente: gli orrori di Mathausen, Auschiwiz..., non sono celebrativi, ma servono di riflessione affinché non vengano mai più ripetuti.
RispondiElimina"Bon, èl pü gròss l'é fât" (èl Litori), dževa cul ch'äva mäsè sò pädar. Sperùma ben anca par la Ca' d'Aržaghi.
RispondiEliminaPalazzo Arzaghi: ristrutturato a dovere sarebbe un bel colpo d'occhio per la piazza del duomo. Perché non destinarlo a museo? Negli scantinati del museo di Parma ci sono tantissimi reperti trovati a Fidenza
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