L'associazione Arma Aeronautica dedica un'intera giornata dedicata alla figura dell'Asso dell'aviazione e Medaglia Oro al Valore Militare Cap. Luigi Gorrini sabato 30 settembre nel centenario della sua nascita.
Il programma, dettagliato nella locandina, prevede la Messa, officiata dal Vescovo, presso la chiesa parrocchiale di San Michele con benedizione dei labari. Al termine un corteo si dirigerà verso Via Cairoli dove, alle 11.45 avverrà l'inaugurazione del monumento con la titolazione della piazza e l'esposizione di automezzi militari. La fanfara dell'Aeronautica Militare accompagnerà i vari momenti.
Nel pomeriggio alle 16.00 al Ridotto del teatro Magnani di una monografia dell'aviatore. A seguire concerto della Fanfara A.M. in Piazza Garibaldi.
Il programma, dettagliato nella locandina, prevede la Messa, officiata dal Vescovo, presso la chiesa parrocchiale di San Michele con benedizione dei labari. Al termine un corteo si dirigerà verso Via Cairoli dove, alle 11.45 avverrà l'inaugurazione del monumento con la titolazione della piazza e l'esposizione di automezzi militari. La fanfara dell'Aeronautica Militare accompagnerà i vari momenti.
Nel pomeriggio alle 16.00 al Ridotto del teatro Magnani di una monografia dell'aviatore. A seguire concerto della Fanfara A.M. in Piazza Garibaldi.
Luigi Gorrini entra nell’abitacolo di un Macchi 205 |
L’asso dell’aviazione Luigi Gorrini è morto all’età di 97 anni l’8 novembre 2014 ad Alseno in provincia di Piacenza.
Aderì alla RSI: "Volevo proteggere le città del Nord Italia dai bombardamenti indiscriminati".
Infatti dopo l’8 settembre 1943 Gorrini, senza esitazioni, lasciò la Regia Aeronautica per volare sui caccia della Repubblica Sociale di Salò.
Infatti dopo l’8 settembre 1943 Gorrini, senza esitazioni, lasciò la Regia Aeronautica per volare sui caccia della Repubblica Sociale di Salò.
Nel 1958, a conflitto finito, ricevette una medaglia d’oro al valore, unica decorazione concessa a un militare di Salò, ma solo per gli atti compiuti prima dell’8 settembre.
Parlava così, in un’intervista qualche anno fa:
"Quello che ho fatto allora, con la Repubblica (Sociale, ndr), sono pronto a rifarlo anche adesso perché ero convinto di essere dalla parte del giusto. Noi non avevamo alcun partito, noi difendevamo le città italiane dai bombardamenti dei “liberatori”, le nostre case e il nostro onore. La guerra sapevano tutti che era persa con El-Alamein. Ma ripeto, quello che ho fatto allora … quelle tonnellate di bombe in meno che abbiamo evitato alle nostre città, questo è un innegabile merito storico. Io non abbasso gli occhi di fronte a nessuno: l’ho fatto e lo rifarei. Pensavo però che dopo tutto quello che successe l’Italia andasse in mano a gente onesta…".
Posizione strategica! Speriamo che nessuno smetta di guardare la strada attratto dall'aereo!
RispondiEliminaHo il suo libro autobiografico "Vespa2", indipendentemente dal suo schieramento fu un vero "duro".
RispondiEliminaMa come è detto: Beato il popolo che non ha bisogno di eroi.
Mi sembra un buon modo di fare i conti con la storia senza cadere nella retorica politica
RispondiEliminaconcordo col primo anonimo, forse la posizione l'ha scelta l'associazione carrozzieri.
RispondiEliminautilizzo lo spazio per una segnalazione
continuo comunque ad aspettare l'introduzione del pagamento strisce blu con l'app che l'assessore aveva promesso per febbraio (2017)
C'è poco da festeggiare: è solo un ricordo di un momento di una guerra che ha distrutto l'Italia ,una generazione,la città di Fidenza, e creato tanta miseria.
RispondiEliminaDa una parte un eroe militare e dall'altra tante persone "comuni" uccise dalla guerra e dimenticate.
C'è poco da festeggiare, con fanfare e monumenti.
Io sicuramente non parteciperò alle cerimonie.
L'aereo arancione montato vicino alla strada alla fine sarà solo una piccola attrazione per il turista che passa per Fidenza.
Caro anonimo, con la cerimonia di sabato non si festeggia una guerra, che come tutte le guerre sono sinonimo di distruzione e morte. Non si tralascia neanche il ricordo di quelle vittime “comuni”, come le chiami tu, ma si celebra un eroe; non tanto perché Luigi fosse un super uomo ma perché da uomo comune, con un po’ di coraggio in più degli altri ha contribuito efficacemente a difendere i suoi compatrioti, intesi come abitanti della terra dei padri, la sua Alseno, la sua Fidenza, la nostra Italia. Un esempio per tutti di dedizione, di coraggio, di amore per il prossimo e per le persone più deboli che non avevano la capacità né la possibilità di difendersi da soli. Cinque volte abbattuto e ferito e ancora in sella al suo aereo, consapevole di mettere a repentaglio la sua vita, ma altrettanto consapevole che il suo contributo avrebbe evitato ai bombardieri di mietere ulteriori vittime.
Elimina“Chi è forte si difende da solo chi è più forte ha il dovere di difendere i deboli”.
E’questo il nobile messaggio che ci trasmette il ricordo di Luigi, e ciò non vale solo in guerra.
Francesco
Le tue parole mi convincono ancor più che sabato si festeggia solo chi è riuscito a sparare abilmente in una guerra ,eliminando altri uomini, e quindi è diventato eroe militare. So che le mie parole sono scomode, ma è la realtà. Si tratta di una guerra voluta da una parte degli italiani e subita da tutti. Chiediamoci perchè sono venuti a bombardare proprio l'Italia, chiediamoci chi erano i buoni o i cattivi, non è facile rispondere.
EliminaLa guerra è stata solo una tragedia voluta dagli uomini e Gorrini è solo un piccolo pezzo di questa tragedia.
Dimmi un pò dov'è a Fidenza un momumento che ricordi tutti i morti dimenticati della seconda guerra mondiale di Fidenza .... non esiste.
I turisti in buona parte si fermano all'Outlet.
RispondiEliminaQuante buche si potevano chiudere sulle piste ciclabili? Con tutto il rispetto .....
RispondiEliminala storia è questa purtroppo, la guerra non non l'ha fatta il comune e in tutte le guerre moderne o no c'è sempre da ricordare iMilitari e cittadini morti - soldi perle guerre ci sono sempre . però dato la storia non si può rimproverare al Maresciallo o Capitano Gorrini coraggioso militare Italiano che da solo e a volte in compagnia con altri aviatori riuscirono a vincere delle battaglie aeree contro la stà grande maggioranza dell'Avversario . Io penso che fare un monumento per ricordare una Medaglia d'oro al valor militare a un cittadino di Fidenza vissuto in Via 4 Novembre per circa 40 Anni sia giusto ricordare - Ripeto medaglia d'oro al valor militare allora vivente secondo me, allora ,l'hanno avuta in pochi persone viventi Umberto Zanella
RispondiEliminaIl Maresciallo ,poi Capitano della Aeronautica Militare il suo vero nome è Luigi Gorini e non GORRini ho sbaglio vedete un pò Umberto…….
RispondiEliminaNon lo so, però "ho" nel tuo caso si scrive senza la h.
RispondiEliminail Capitano Gorrini, chi dice Gorini chi Gorrini è sempre lui nella vita. in quanto alla h mi sono sbagliato , ma se l'errore è solo questo . Pazienza Umberto…..
RispondiEliminaGorrini aveva giurato fedeltà al Re, non al fascismo e al Duce, poi è passato ad un regime-fantoccio asservito ai nazisti. Perché non è rimasto ad aiutare chi voleva cacciare i nazisti e liberarsi dai fascisti, come hanno fatto i partigiani e tutti i militari del neonato e risorto Esercito dopo l'8 settembre? A quando un monuments anche a Graziani e a qualche asso della Marina repubblichina?
RispondiEliminaForse bisognerebbe un po'rifuggire dall'ovvietà dei luoghi comuni. Il giudizio, anche riguardo a partigiani e militari, è più articolato di quanto dai ad intendere. Ammesso poi che si possa parlare di giudizio.
Eliminami pare secondo la storia che il Capitano Gorrini sia stato dato la medaglia d'oro al valor Militare dopo 10 anni finita la guerra e guarda caso , da un Onorevole della repubblica italiana , questo Onorevole mi sembra fosse stato un Capitano dei PARTIGIANI secondo la storia . Il Capitano Gorrini ricorda anche che in una battaglia nel deserto abbatè un aereo e non uccise il pilota .allora il Capitano tornò dalla base con una borraccia militare piena di acqua e quando lo ha visto gliela buttò , questo vuol dire che a lui interessava il veicolo non il pilota parole dette da lui quando a abitato per 40 anni in via 4 Novembre Fidenza Umberto.
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