A Borgo, si sa, il complesso "Prima Donna" funziona, sotto sotto, ma funziona. Franco ne da una visione in termini generali, ma, anche questo si sa, i "generali" stanno nelle retrovie. Tre anni fa .....
Ambrogio
Invidie e gelosie tra politici
Caro Ambrogio,
l’invidia è massima fra chi svolge attività simili ed uno sopravanza l’altro. Anche i nostri politici ne invidiano spesso altri, se hanno più successo di koro. Ma, a differenza dei comuni mortali, attaccano, criticano, insultano e diffamano, senza che nessuno gli dia dell'invidioso.
Tutto viene giustificato come una diversa visione ideologica e la ricerca di una superiore giustizia, con motivazioni nobili, insomma. In realtà, molti politici de noantri sono mossi solo da livore, odio e rancore. L'invidia del politico meschino è sempre rivolta a chi è più brillante, ad i-niziare tra assessori e consiglieri comunali, su su, fino a deputati e senatori.
In politica, l’invidia è spesso dissimulata, da parte dei rosiconi, con nobili motivazioni ideali, che sono solamente frutto di astio, tra chi ha successo e i rivali, che sono semplicemente rosi dal livore. A sua volta, il leader è verde di invidia per la visibilità che altri stanno acquisendo e cerca, perciò, di denigrarli.
Anche Bergoglio affermò che un politico ha spesso la tentazione di sporcare l'altro, di distruggerlo, e non fa così un confronto politico sano e pulito per il bene del Paese. Preferisce l'insulto.
Il Duce era geloso e invidioso di Balbo, abbattuto misteriosamente in Nordafrica, Himmler lo era di Heydrich, non pianse per la sua fine, e nemmeno Hitler, che, sotto sotto, lo temeva. Non parliamo poi di Stalin e delle sue purghe da invidioso e geloso psicotico.
L'arma più micidiale dell'invidioso è la calunnia, il pissi-pissi bao-bao malefico. Corrode e demolisce tutto, dall'interno, come fanno le termiti con il legno. I nostri parlamentari, per invidie e gelosie meschine, continuano a cambiare casacca e formazione, come nel gioco dei quattro cantoni. E chi rimane fedele è guardato molto male. Da tenere presente, in questo caso, resta la poesia “Er carattere “- di Trilussa.
Franco Bifani
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