Commento a Creativissima e una proposta
Sono stata ai piani alti del Palazzo Ex Licei per vedere la Mostra su San Donnino riletto e tradotto in chiave moderna: ho trovato 'Creativissima', e devo dire che la sorpresa è stata grande, sono entusiasta!
I miei complimenti ai formidabili designer Matteo Martignoni e Cristian Grossi.
Bellissimo e curato l'allestimento negli ampi spazi, con espressioni artistiche di carattere diverso, singolare, collocate in modo raffinato tra scritte stampate sui muri che sono tutto un programma: da leggere, ripensare, meditare, in cui ognuno trova una parte di sé... E forse potrebbe aggiungere una parte di sé...
Colori vivaci, contrasti e armonie ipnotizzanti, dimensioni varie, leggerezza... da vedere e rivedere con calma...
E San Donnino che non ti aspetti: tinte piatte, decise, che attirano il primo sguardo, poi la stranezza delle forme, e pensi di aver sbagliato obiettivo. Ti fermi, seguendo i particolari dei dipinti, uno per uno, e il Santo emerge con la sua testa in mano e tutto il suo bagaglio di simboli, diventando un fantastico eroe dei giorni nostri!
Ecco allora il cane rabbioso che mordeva il pellegrino, il quale per guarire si recava alla tomba del Patrono a bere dal calice nel cui pomo era incastonato un dente del Santo: dente contro dente.
Ecco il serpente. Avvolto in un braccio o fatto roteare quasi a trasformarlo in una pista, una strada costellata di momenti di vita.
Ecco la palma del martirio, da cui vola via una farfalla; la spada, gli speroni nei calzari (calzari che diventano stivali, ma anche ciabatte come quelle dei medici, perché come loro, Donnino, fa guarire...).
Ecco la lorica, il mantello (con un corpo che sorregge un dolce viso di bimbo ad occhi aperti, già nella gloria), stoffe a disegni geometrici o impreziosite con i gigli farnesiani (chissà che vesti avrà indossato quando metteva la corona in testa all'imperatore Massimiano).
Ecco la croce, il sangue che esce dal collo tagliato, o la faccia che vi rimane comunque stampata, perché il Santo vede con gli occhi della Fede (la Trinità stampata sul petto).
Solo in una interpretazione, Donnino si presenta senza attributi, sorridente e divertito, disteso pancia a terra, che sembra aspettarci, per porci domande...
In un altro quadro Fidenza con i suoi monumenti fa da sfondo.
Pensare che artisti e illustratori contemporanei, lontani dalla nostra realtà, e famosi a livello internazionale, si siano cimentati, dopo averne conosciuta la storia, a raffigurare un'immagine significativa del nostro Patrono, con il loro alfabeto personale di tecniche, colori, linee e forme, per me è fantastico. Bravissimi loro, e un plauso grande a Chi li ha contattati con la proposta!
Idea da medaglia.
Mirella Capretti
UNA PROPOSTA
Ora, però, secondo me quei dipinti dobbiamo tenerli stretti.
San Donnino è solo nostro, tutto nostro - anche se il suo culto si estende in tutta l'Italia del Nord, e fin dopo Firenze - un Martire che ha fatto nascere sulle sue spoglie una grande Chiesa, una Città e una Diocesi: non dobbiamo disperdere le immagini che lo raffigurano!
Tanto più che queste lo rendono simpaticamente attuale e magicamente accessibile alle nuove generazioni.
Per me bisogna trovare il modo di acquistare i quadri, e un posto da esporli, se non proprio in modo permanente, almeno a richiesta.
Mi piacerebbe che fossero collocati in un corridoio bianco, ricavato da qualche parte nel Museo del Duomo, così potrebbero dialogare con le antiche incisioni là conservate...
Subito, invece, si potrebbe fare una piccola pubblicazione a colori, tipo quaderno - con una spiegazione o un commento degli autori, per capirne meglio il cammino, e una piccola biografia - in modo che più persone ne vengano a conoscenza. Anche chi ha dovuto rinunciare alla Mostra, perché impossibilitato a salire tanti gradini.
Altra bella idea, che mi è piaciuta, è quella delle figurine o 'santini': i quadri riprodotti in piccole dimensioni, da raccolta.
E il pensiero mi ha portato subito ai santini dei tempi andati quando chiedevo a mia mamma le cinque lire da dare in offerta durante la Messa per ricevere il santino, che allora si dava... Ora non più. E quando tornava il babbo dalla Messa degli adulti andavo a cercare quello, che era diverso, che lui metteva nella fascetta interna del cappello...
A chi visita la Mostra, gratuita, ne viene donato uno, uno solo.
I quadri di San Donnino sono dieci, quindi per avere la raccolta completa, bisogna ritornare dieci volte, magari con la scusa di accompagnare un parente o un amico, oppure da soli, meglio... cambiando vestito, occhiali e parrucca!
Mirella Capretti
vista! un gioiellino a Fidenza Complimenti vivissimi per l'operazione culturale
RispondiEliminaVisitata, bellissima, ritirata cartolina
RispondiEliminaOriginalissima ed inattesa
RispondiEliminaStupenda iniziativa e bravissimi pittori!
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