Gli Umiliati a Borgo San Donnino (Fidenza) e il vecchio Mulino "della Prevostura", noto come mulino Chierici, dal nome dell'ultimo mugnaio.
(Un caso esemplare di "Salvaguardia, gestione, tutela, conservazione e sviluppo dell’ambiente e del territorio")
La prima citazione degli Umiliati di Borgo risale al 1284 e riguarda un contratto d’affitto trentennale per terreni situati in Lodispago stipulato dal “ministro “ Guglielmo, ma la loro presenza a Borgo risale, secondo gli storici, a tempi molto anteriori, tra XII e XIII secolo; sempre stesso anno risale un “livello” relativo a un appezzamento di terreno confinante la loro mansio situata lungo la via maestra (oggi Berenini), l’ultima testimonianza dell’antico insediamento, comprendente un oratorio dedicata a Sant’Agata loro patrona, sono il portale e la finestra ad arco acuto con decorazioni in terracotta che danno su via Berenini.
Note artistiche e storiche
"Annesso al loro Convento gli Umiliati avevano un Oratorio dedicato a Sant'Agata. L'uno e l'altro sorgevano sulla via pubblica od Emilia .... (Arcip. Guglielmo Laurini "S. Donnino e la sua città")
"La parte più interessante di questo tratto di Via Berenini si trova a sinistra. Al n° 59, un portale ed una finestra a sesto acuto, con decorazioni in terracotta, costituiscono i resti dell'antico oratorio e convento degli "Umiliati", già esistente nel 1283 e dedicato a S. Agata."
"Soppresso l'Ordine (degli Umiliati) da Pio V, il convento passò alla Chiesa di S. Maria, poi, con la legge napoleonica, alla comunità di Borgo e infine a privati cittadini." (Temistocle Corradi "4 passi per Fidenza")Il Plateretti lo descrive nel 1802: “...v’è un antico fabbricato con una contigua Chiesetta gotica, che figura in quel genere all’esteriore, ma niente all’interno. Ella era consacrata a sant’Agata, ed apparteneva ad un Beneficio Concistoriale col titolo di Prevostura, il quale essendo soppresso fa che la chiesetta sia abbandonata. Il vecchio monastero antichissimo, ch’io non ho potuto da alcuno rilevare di qual Religione fosse; ora si va a perdere la memoria affatto di questo monumento d’antichità...”.
“Sono chiamati Umiliati coloro che, lasciando ogni cosa per Cristo si radunano in diversi luoghi provvedendo col lavoro alle necessità della loro esistenza, predicano con frequenza la Parola di Dio e volentieri l’ascoltano, perfetti e stabili nella fede, efficaci nelle opere”
Si tratta di un ordine pauperistico composto in gran parte di laici guidati da chierici. La loro fortuna economica si deve principalmente alla fabbricazione e commercio della lana con cui sostenere economicamente le opere caritative. L’ordine fu soppresso da Paolo V, notevole era la dotazione patrimoniale del convento di Borgo San Donnino, tra cui il Mulino della Prevostura ricordato dallo storico Vittorio Chiapponi nel suo libro “Buragh du”.
Il Mulino della Prevostura
Oggi l'antichissimo mulino e la sua millenaria storia rischiano l'abbattimento per agevolare la viabilità in uscita dalla città dopo la costruzione del tunnel o sottopasso viario di via Pietro Mascagni e funzionale al progettato sistema commerciale in area ex-Costa.
Il vecchio mulino è uno degli otto mulini alimentati dal corso del Canale Otto Mulini, praticamente distrutto pezzo per pezzo rimane come testimonianza dell'indifferenza fidentina alla sua storia ma anche alle opportunità dell'oggi e al suo futuro.
Basti pensare che il riattamento della struttura e la sua cura potrebbe essere affidata al confinante Istituto Solari che propone tra i suoi profili professionali quello della "Salvaguardia, gestione, tutela, conservazione e sviluppo dell’ambiente e del territorio"
L'attuale costruzione principale data dal 1764 come si può leggere dalla targa in cotto del muro prospiciente la strada, sotto alla targa un'immagine sbiadita di Sant'Agata ridipinta da Ettore Ponzi nei primi anni cinquanta.
L'anzianità tuttavia risale ai primi secoli dopo il Mille.
L'antico Mulino della Prevostura oggi
Il mulino ha una struttura raccolta ma mossa, un portico basso all'entrata posta sotto il livello della strada. L'edificio è classificato come "edificio d'interesse architettonico" dalle norme tecniche di attuazione del PRG, che significa una limitata tutela temporanea legata al vigente PRG.
Complessivamente si tratta di un corpo principale e di due costruzioni immerse nel verde spontaneo. L'aspetto generale è di estremo degrado e le costruzioni sono a rischio di crollo. Il canale in questo tratto è interrato e sede del collettore fognario che ha distrutto oltre al simulacro del canale la parte più tipica del mulino dove la ruota, spinta dalla corrente de canale, forniva l'energia necessaria alle mole che probabilmente sono ancora all'interno del corpo principale.
Interessantissimo!!
RispondiEliminaGrazie, Ambrogio, per aver aperto un'altra finestra sulla complessa e importante storia di Borgo, storia che si sta perdendo...
RispondiEliminaÈ rimasto un avvallamento dove passava il canale, non sapevo che la costruzione fosse il mulino della prevostura. Speriamo che si riesca a conservare questa preziosa testimonianza del nostro passato. Si sa fino a quando è stato in funzione il mulino?
RispondiEliminaMio marito , 76 anni, ricorda che, quando aveva circa 10 anni, era in funzione .
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