| Fidenza, quartiere Europa | 
“Salviamo il Paesaggio” (Forum Italiano dei Movimenti per 
la Terra e il Paesaggio) è nato “ufficialmente” con l’assemblea di Cassinetta di Lugagnano del 29 ottobre scorso ed ha ormai raggiunto l’adesione di 
500 associazioni su tutto il territorio italiano, tra cui tutte le storiche 
associazioni dell’ambientalismo italiano e oltre 5 mila soggetti 
individuali. 
L'iniziativa si propone come obiettivo quello di rispondere alle seguenti semplici domande:
- Perché negli ultimi 30 anni abbiamo cementificato un quinto dell’Italia, circa 6 milioni di ettari.
 - Perché in Italia ci sono 10 milioni di case vuote, eppure si continua a costruire.
 
Durante la discussione del Gruppo di Lavoro N° I dell'Assemblea di Cassinetta sono emerse alcune indicazioni durante la discussione del gruppo di 
lavoro dedicato ai temi “censimento comunale degli immobili sfitti/non 
utilizzati” e “Proposta di legge popolare per arrestare il consumo di 
suolo/territorio".
Più sotto riportiamo la parte del verbale dei lavori del gruppo relativa al censimento degli edifici sfitti e/o non ultimati.
Anche nella nostra città di Fidenza più volte si è tornati su questo tema senza tuttavia arrivare a disporre di questi dati così importanti per impostare i piani urbanistici e territoriali. 
| Il grattanebbia, costruito in parte su suolo pubblico, che registra un ritardo pluriennale nei riguardi dei termini "tassativi" inizialmente stabiliti  | 
| Le tubazioni predisposte per gli allacci del gas di una delle due Torri "vuote" nei pressi della stazione di Fidenza stazione | 
Il censimento degli edifici sfitti e/o non ultimati
Il gruppo ritiene indispensabile avviare in tempi brevi una pressante 
richiesta a tutti i Comuni italiani affinché ciascuno di essi avvii il preciso 
monitoraggio delle abitazioni e dei capannoni vuoti nel proprio territorio ed in 
corso di edificazione, nonché delle aree edificabili (di qualsivoglia 
destinazione) non ancora urbanizzate/attuate.
Tale campagna potrà essere “gestita” da un nostro coordinamento nazionale che 
potrebbe occuparsi della formale spedizione delle richieste a tutti gli oltre 
8.000 Comuni italiani, ma si è indicato che l’azione sul territorio (promossa 
direttamente da aderenti singoli e/o comitati) andrebbe preferita ovunque 
possibile.
Si possono verificare, sul territorio comunale, diverse situazioni:
- il municipio è collaborativo e quindi mette a disposizione del comitato locale i dati già in suo possesso, che possono essere evinti dal catasto, dal censimento Istat in corso, dalle dichiarazioni dei redditi, dalle analitiche informazioni già in possesso (residenze, ICI e TARSU) ed eventualmente da alcuni dati facilmente ottenibili (utenze gas, elettricità e telefono, verifiche Camera di Commercio) …
 - il municipio non è collaborativo e quindi occorrerà predisporre uno spazio sul sito in cui segnalare i rifiuti ricevuti dai Comuni e costruire azioni di pressione specifiche;
 - in ogni caso il censimento è un’attività che può iniziare (in alcuni Comuni tali richieste sono già state formulate e hanno in tal caso ottenuto puntuale risposta) a prescindere dal percorso della proposta di legge e anche per evitare tempi prolungati.
 
Viene pertanto deciso di creare una sorta di vademecum che ogni 
aderente/comitato locale potrà utilizzare come traccia per il proprio approccio 
al relativo Comune di appartenenza. L’iter complessivo prevederà anche un 
documento già pronto (e solo da personalizzare) per girare la richiesta al 
Comune e un suggerimento su come il Comune stesso dovrà condurre il censimento. 
Pertanto verrà preparata una scheda che contenga tutte le informazioni che 
ciascun Comune dovrà raccogliere e metterci a disposizione, basandoci su quanto 
realizzato fino ad oggi dai Comuni “a crescita zero urbanistica” e proponendo 
possibili alternative (ad esempio: un incrocio di dati con le utenze 
gas/luce/acqua a zero consumi …).
Si è inoltre valutata la possibilità di preparare una “mozione tipo” che i 
singoli comitati potranno proporre al Consiglio comunale. Ciò potrà avvenire o 
con iniziative popolari (raccolta firme con banchetti) o direttamente chiedendo 
un’audizione in commissione competente.

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