giovedì 10 novembre 2011

Come si vive nel quartiere Frati?


Riceviamo e pubblichiamo questa nota inviateci con riferimento al nostro post: http://fidenza-luoghi.blogspot.com/2011/11/ma-come-si-vive-nel-quartiere-i.html


"Ambrogio, io vivo in fondo a via Gobetti, in un condominio che mi piace molto, perchè fornito di parcheggio, contornato,davanti  da alberi ed aiuole e  dietro  protetto, non so ancora per quanto tempo, da un prato che arriva fino a via Togliatti. Però, anche qui, a parte un’edicola aperta solo la mattina e, da pochi giorni, ed una panetteria-pasticceria dietro al bar Bacio di Vino, altro non esiste, per ogni necessità, anche minima, ci deve portare in centro o in qualche supermarket. Il più vicino è il Conad ,appena costruito in fondo a via Alfieri, ma ci vogliono pur sempre 15 minuti buoni, con le mie falcate, per arrivarci.  Se uno non è munito di un mezzo per spostarsi con una certa celerità e sicurezza, specie d’autunno o d’inverno, è fritto in padella. Ti mancano il latte, un ovetto, un tozzo di pane, l’acqua minerale,il classico limone, il vinello con cui annaffiare il tuo misero desco? Hai bisogno di una pastiglia di Aspirina o simili, ti manca un goccetto di olio ed aceto per l’insalata, ti si rompe una stringa delle scarpe, ti vuoi fumare una sigaretta e l’ultima l’hai appena finita? Bene, arrangiati, scàntot! O corri a razzo per km. al più vicino negozio per rifornirti, in auto, in scooter, in bici, o non se ne fa niente e cominci a citare tutti i santi del calendario. Io a volte vado alla Coop  o al Maxi-Conad e passo di fianco a quel quartiere in questione, pieno di case-dormitorio, con le persiane chiuse, sempre, notte e giorno, come in quella canzone dei Camaleonti. Si estende fino alla strada per Tabiano, fra non molto raggiungerà quel paesino, faremo le cure solforose anche solo aprendo le finestre, se non altro. Non ho ancora ricevuto visite di estranei dalle manine lunghe, ma rimarrebbero delusi; dopo che mi hanno visitato, in una zona centrale, in via 25 aprile, per ben due volte, non mi è rimasto più nulla di appetitoso; anche il PC è fisso, ingombrante e pesante. Chissà se, fra una diecina, anche forse una ventina di anni, per questi quartieri periferici ci sarà chi si rammenterà mai che ci vivono persone con le stesse, medesime esigenze di quanti vivono in via Cavour o in via Berenini?  Allora sarò molto vecchio, non avrò più tanta voglia di prendermi su  l’auto per andare a fare la spesa agli antipodi di Fidenza. Spes ultima dea!
Franco Bifani"

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