Amedeo Tosi a destra nella foto con il Sindaco Andrea Massari e con il Vice Sindaco Alessia Gruzza |
Ringrazio in primo luogo tutti i Consiglieri per la fiducia che mi avete accordato.
Vi chiedo alcuni minuti
di attenzione.
Oggi inizia un nuovo
cammino per noi e per i cittadini di Fidenza che da questa sera
amministriamo nel pieno delle nostre funzioni.
E’ un momento molto
importante, unico in questo mandato, che potremmo definire nel suo
insieme “solenne”.
Per questo vorrei
estendere a tutti voi alcune riflessioni che da alcuni giorni medito
nel mio intimo.
In
queste ultime settimane abbiamo parlato ai nostri concittadini nella
veste di candidati ascoltando i loro bisogni e le loro aspettative,
proponendo loro progetti, idee, interventi e nuove attività con
l’ottimismo e la speranza di costruire una città migliore
perseguendo la ricerca del bene comune.
Credo che la definizione
più chiara di cosa si intenda per “bene comune” l’abbia data
il Card. Carlo Maria Martini nel suo libro “Viaggio nel vocabolario
dell’etica”, inquadrandola come: “l’insieme delle
condizioni di vita di una società, che favoriscono il benessere e il
progresso umano di tutti i cittadini”.
Bene comune è la
democrazia e tutte le condizioni e azioni che promuovono il progresso
culturale, spirituale, morale ed economico di tutti: nessuno escluso.
Questo è il nostro
obiettivo.
Papa Francesco al punto
239 dell’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium ritorna sul
concetto di bene comune attualizzandolo con queste parole: “E’
tempo di sapere come progettare, in una cultura che privilegi il
dialogo come forma di incontro (...). L’autore principale, il
soggetto storico di questo processo, è la gente e le sua cultura,
non una classe, una frazione, un gruppo, un’élite. Non abbiamo
bisogno di un progetto di pochi indirizzato a pochi, o di una
minoranza illuminata o testimoniale che si appropri di un sentimento
collettivo. Si tratta di un accordo per vivere insieme, di un patto
sociale e culturale”.
Questa riflessione sembra
dirci che la storia di un popolo o di una comunità non si riduce ai
personaggi che ne diventano protagonisti, ma deve essere scritta da
quella che lui definisce la “gente” che con la sua cultura,
sensibilità e aspettative chiede di essere riconosciuta come
soggetto promotore della propria storia.
La necessità dunque di
un “patto sociale e culturale” diventa la base di un “accordo”
per vivere insieme.
Come rappresentanti
eletti dai cittadini, siamo chiamati a scrivere giorno per giorno
questo “patto sociale e culturale”, lavorando tutti per la sua
realizzazione, nel reciproco rispetto.
Umberto Terracini,
Presidente dell’Assemblea che ha proclamato il risultato finale sul
testo della Carta Costituzionale ha detto: “L’Assemblea ha
pensato e redatto la Costituzione come un solenne patto di amicizia e
fraternità di tutto il popolo italiano, cui essa lo affida perché
se ne faccia custode severo e disciplinato realizzatore. E noi
stessi, onorevoli deputati, colleghi cari e fedeli di lunghe e degne
fatiche, (….) diveniamo i più fedeli e rigidi servitori. Cittadini
fra i cittadini”.
Poco dopo Alcide De
Gasperi si dirà certo che questa legge fondamentale “durerà
a lungo e forse non finirà mai”. Su quella Costituzione
ha giurato poco fa il nostro Sindaco.
Tutti noi quindi,
“Cittadini fra i cittadini”, siamo custodi del
“patto sociale e culturale”, che lo Statuto del Comune suggella,
e siamo chiamati a rinnovarlo mettendo le persone al
centro di questo nobile e fondamentale obiettivo.
Questo significa per noi
fare della “persona” e delle relazioni che la costituiscono la
misura delle nostre azioni avendo la forza di ricondurre tutto alla
ricerca del bene comune.
Pertanto ogni funzione e
istituzione, come questo Consiglio Comunale, solo se esercita
pienamente il suo mandato, pur riconoscendone i limiti, può
diventare servizio autentico alla comunità.
Come Presidente di tutti
voi per questo mi impegno.
Perché questi anni non
risultino alla fine un’occasione perduta o non pienamente colta,
lavoriamo tutti nel rispetto reciproco e con la maggior armonia
possibile, ponendoci innanzitutto in un’ottica di ascolto sia verso
i cittadini che fra di noi.
Troveremo solo così le
giuste risposte ai bisogni degli abitanti di Fidenza ad iniziare dal
tema del lavoro vera emergenza del nostro tempo.
Conoscendo la qualità
delle persone che amministrano oggi Fidenza, ad iniziare dal Sindaco,
dalla Giunta e da questo Consiglio Comunale, sono convinto che, se
in tanti, seppur nella diversità, ci mettiamo insieme a lavorare in
questa direzione, qualcosa di positivo si realizzerà.
Certo resteranno
problemi, difficoltà e defezioni, però molto avverrà e l’alba
del nostro futuro si presenterà per i nostri figli più calda e
amica.
Grazie per avermi
ascoltato e buon lavoro a tutti.
Fidenza, 24 giugno 2014
Amedeo Tosi
Nota: Amedeo Tosi ha 46 anni, sposato e padre di due figli. Esercita la sua attività professionale in una grande azienda del settore alimentare occupandomi della tutela dell’ambiente e della sicurezza ed igiene degli ambienti di lavoro in più realtà produttive su tutto il territorio nazionale. Dal 1995 al 2004 ha ricoperto il ruolo di assessore all'ambiente e alla protezione civile del Comune di Fidenza, promuovendo in particolare l’avvio della bonifica dei siti inquinati, l’introduzione della raccolta differenziata con l’innovativo sistema denominato porta a porta e l’organizzazione della protezione civile a livello sia locale che comprensoriale.
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