domenica 15 giugno 2014

Il pittore Mario Alfieri in mostra con suoi recenti lavori

"Papa Pio VII  a Borgo San Donnino
1809 Il viaggio verso la prigionia in Francia"
Mario Alfieri ha dedicato molte opere a
momenti della nostra storia

 Immagini del mito vengono spesso
"trasportate" in un contesto più attuale
 Un autoritratto forse solo pensato. Realistiche le piastrelle delle case popolari costruite negli anni '50. Alfieri tuttora abita in una di queste case. 

Uno sguardo all'arredamento ed al design, un occhio all'arte così si presenta L'atelier di Antonella Rabaglia nella moderna sede di via XXIV Maggio che noi continuiamo a chiamare Via Emilia. Oggi il vasto locale ha vissuto un momento espositivo chiamato APER-ART, che nell'occasione ha riguardato l'arte di Mario Alfieri, pittore fidentino che non ha mai mancato di definirsi bohemienne. 
Conosco Mario da 62 anni, lui imbianchino io garzone elettricista, nella costruenda mensa popolare di Piazza Verdi più nota come "Sala Guido Rossa". 
Gli anni cinquanta furono anni d'oro per la pittura a Fidenza, Ettore Ponzi ed Oreste Emanuelli a formare quasi due scuole, poi tanti altri pittori oggi meno dimenticati. Ma era ad ottobre che la pittura esplodeva con il Premio di pittura Città di Fidenza, nato come concorso di pittura estemporanea riservato ad artisti della provincia, poi la dimensione divenne regionale ed infine nazionale perdendo tuttavia l'intento iniziale e diventando biennale. Ho portato con me l'elenco degli 84 pittori presenti nell'edizione del 1957, c'era il mio nome accanto a quello di Mario Alfieri.
In questo piccolo universo d'arte Alfieri si ritagliò il suo spazio autonomo, scandalizzò anche quando a concorso presentò la sua opera che raffigurava un toro dalla parte dei testicoli. 
Di lui si già parlato molto su questo blog, oggi ci limitiamo all'evento odierno con alcune immagini dei lavori esposti e qualche zumata sull'aspetto mondano che non è trascurabile in ogni evento di questo tipo.
A. P.



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