Dal 2003 circolano due progetti che dovrebbero ricambiare il volto cittadino tra Via Mazzini e Piazza Pontida. Ecco come li illustra lo studio Monestiroli Architetti Associati:
L’amministrazione comunale di Fidenza, con la consulenza scientifica di Vittorio Savi, ha assunto un atteggiamento esemplare decidendo di costruire, in due luoghi strategici del centro storico, due edifici destinati alla collettività dei cittadini.
Nella piazza Verdi una sala civica, collocata in un sistema monumentale di grande pregio dominato dal teatro e dal vecchio municipio; sull’area della antica Rocca prospettante la campagna a nord una loggia civica, un luogo di incontro per manifestazioni diverse. Due luoghi distanti fra loro poco più di novecento metri, collegati dalla piazza Garibaldi, la piazza maggiore di Fidenza, due luoghi di incontro con un carattere molto diverso, introverso quello della sala civica, aperto al paesaggio circostante quello della loggia comunale. La sala civica, di prossima costruzione, è ricavata al primo piano di un edificio a destinazione commerciale e residenziale. La loggia sarà costruita su un basamento che ospiterà attività di servizio. L’architettura dei due edifici è molto diversa. La sala civica affaccia sulla piazza del teatro, lateralmente, e definisce il luogo proprio dell’edificio con due alti muri “in antis” costruiti in mattoni a vista come i muri di molti edifici del centro storico. La loggia civica è costruita da un grande tetto metallico sorretto da una doppia fila di pilastri perimetrali che circoscrivono il luogo protetto. La loggia appoggia su un basamento, che collega due quote della città, definito da una serie di blocchi marmorei intervallati da grandi aperture, che sottolineano il carattere civico della costruzione. In ambedue i casi si riconosce la volontà di rendere riconoscibile la ragione degli edifici, il motivo per cui sono costruiti. In fondo questo è il fine di ogni architettura che si rivolga ad una collettività, che abbia una ragione pubblica come quella degli edifici che presentiamo, che confermano la vocazione civile di questa piccola città dell’Emilia.
Nella piazza Verdi una sala civica, collocata in un sistema monumentale di grande pregio dominato dal teatro e dal vecchio municipio; sull’area della antica Rocca prospettante la campagna a nord una loggia civica, un luogo di incontro per manifestazioni diverse. Due luoghi distanti fra loro poco più di novecento metri, collegati dalla piazza Garibaldi, la piazza maggiore di Fidenza, due luoghi di incontro con un carattere molto diverso, introverso quello della sala civica, aperto al paesaggio circostante quello della loggia comunale. La sala civica, di prossima costruzione, è ricavata al primo piano di un edificio a destinazione commerciale e residenziale. La loggia sarà costruita su un basamento che ospiterà attività di servizio. L’architettura dei due edifici è molto diversa. La sala civica affaccia sulla piazza del teatro, lateralmente, e definisce il luogo proprio dell’edificio con due alti muri “in antis” costruiti in mattoni a vista come i muri di molti edifici del centro storico. La loggia civica è costruita da un grande tetto metallico sorretto da una doppia fila di pilastri perimetrali che circoscrivono il luogo protetto. La loggia appoggia su un basamento, che collega due quote della città, definito da una serie di blocchi marmorei intervallati da grandi aperture, che sottolineano il carattere civico della costruzione. In ambedue i casi si riconosce la volontà di rendere riconoscibile la ragione degli edifici, il motivo per cui sono costruiti. In fondo questo è il fine di ogni architettura che si rivolga ad una collettività, che abbia una ragione pubblica come quella degli edifici che presentiamo, che confermano la vocazione civile di questa piccola città dell’Emilia.
Sul primo progetto di Piazza Verdi abbiamo già speso molte parole e le ruspe hanno precauzionalmente azzerato l'area tre anni fa portandosi via fatti e misfatti che la complessa vicenda aveva innescato.
Resta in corsa l'altro progetto la cui realizzazione puntualmente viene annunciata, ma che resta ancora sulla carta eccolo
Che si tratti della stessa cosa ripresa tre volte dallo stesso punto di vista è chiaro, sono tre modi grafici di rappresentazione, capire come poi in realtà sarà è un po' più difficile, almeno per me.
Ora facciamo un ulteriore salto indietro quando Fidenza pensò di dotarsi di una "balconata" sulla verde pianura che verde non è più.
I precedenti
Luigi Bormioli fu il primo che alla fine degli anni '40 pensò il prolungamento della piazza sino a Via Mazzini, ma allora non c'era ancora quel contesto su cui si affaccerà il nuovo "belvedere". In attesa tuttavia di vedere la realtà così come sarà vediamo com'era il sogno di Luigi Bormioli nello studio che trentanni fa Mino Ponzi e Massimo Galli hanno dedicato a Luigi Bormioli:
Luigi Bormioli fu il primo che alla fine degli anni '40 pensò il prolungamento della piazza sino a Via Mazzini, ma allora non c'era ancora quel contesto su cui si affaccerà il nuovo "belvedere". In attesa tuttavia di vedere la realtà così come sarà vediamo com'era il sogno di Luigi Bormioli nello studio che trentanni fa Mino Ponzi e Massimo Galli hanno dedicato a Luigi Bormioli:
"Particolarmente suggestiva è la proposta di sistemazione di piazza Garibaldi, per la quale si suggeriva il prolungamento fino a via Mazzini, appoggiandola su un muraglione con davanzali, mentre il cantinato della Rocca e tutto il dislivello fra via Mazzini e piazza Garibaldi avrebbero dovuto essere sfruttati per autorimessa. Riguardo alla Rocca, Bormioli proponeva la conservazione delle parti meno lese, accanto al nuovo Palazzetto delle Poste (ben diverso, nella sua ipotesi, dall'attuale), soluzione questa abbastanza significativa e rispondente alla sensibilità moderna.
La piazza veniva così a prefigurarsi come una terrazza sulla pianura padana, arricchita da una fontana, e delimitata da nuovi palazzi, in stile razionale, con un sistema di portici, sul lato ovest."
Abbiamo solo il disegno-progetto per Piazza Garibaldi manca invece lo sviluppo dell'area della ex-rocca vista da Via Mazzini per avere un confronto con la nuova terrazza.
I disegni delle due sale e logge civiche, che spero non verranno denominate P4 e P5, mi ricordano tanto il profilo dei gasometri di Salsomaggiore.
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