martedì 2 settembre 2014

Piazza Gramsci si riqualifica

Stiamo per perdere tutto questo,
la porta sud della città si riqualifica

"Fidenza,una tra le città più fiorite d’Italia. Tanto da aggiudicarsi, su 89 Comuni concorrenti e 11 Regioni,il primo premio nella categoria ”città sopra i 20mila abitanti”."
Questo l'abbiamo già scordato da tempo
Quando il 20 novembre 2008 il quotidiano locale dava questa notizia già il panorama fidentino era cambiato: i giardini di Piazza Matteotti erano in via di estinzione, le aiuole del bivio per Salso e Tabiano erano azzerate. 
Era chiaro che avevamo barato nell'ottenere il riconoscimento, ma ormai l'avevamo pagato e non era il caso di rinunciarvi. 
Poi viene l'epoca, anzi era già abbondantemente in corso, della eliminazione delle alberature cittadine. 

Ora, nel proseguire l'opera di bonifica urbana del verde storico e non, all'estetica del jersey sostituiamo quella del porfido, della luserna, del cemento e dei contenitori plastici. 
Succede questo nella piazza che, con uno colpo magistrale di fantasia toponomastica, chiamiamo Piazza Gramsci, quasi a rimarcare che siamo arrivati in fondo a Via Gramsci. Forse sarebbe il caso di ripensarci e titolare diversamente la finta piazza.


L'intervento, tanto sognato dal Sindaco Mario Cantini, ora viene servito su un piatto d'argento alla nuova giunta dall'ufficio tecnico, ricomponendo le tessere del mosaico politico precedente. La tempistica è importante.
La copertura dei costi inizialmente veniva da privati per l'importo di euro 540.000,  dopo la delibera Delibera N.: 10 del 13/05/2013 l'apporto dei privati si è ridotto a euro 356.000, euro 184.000 sono stati trovati tra i residui delle fognature, ma i conti li vedremo alla fine.



2 commenti:

  1. Quindi Ambrogio ci sta dicendo che il progetto definitivo è stato deliberato dalla giunta precedente più di un anno fa compresa la relativa copertura finanziaria?

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  2. Con tutte le persone fidentine cui potrebbe essere titolato questo slargo o snodo o piazza che dir si voglia, spero proprio che gli attuali amministratori ci ripensino e che tornino a ragionare come conviene ad una piccola città qual è la nostra. Il dialetto si dice: o tròpp o ch'in ga rivän = o volano troppo in alto o non arrivano ad alzarsi neppure da terra.

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