Nel V secolo a.c., ai tempi di Erodoto, i Greci erano portati ad identificare l'Africa con l'Egitto e poco o nulla sapevano di quanto nascondesse quella terra alle spalle dell'Egitto. Oggi le nostre conoscenze di quel continente solo apparentemente migliori, restano tanti pregiudizi e soprattutto paure.
Malgrado le nostre enormi potenzialità informative, non sempre siamo aiutati a capire, la stampa troppo spesso è "reticente", molto viene taciuto in omaggio a un generico "non fa notizia" che nasconde molte cose ritenute scomode.
In questo contesto si colloca l'appello di padre Alex Zanotelli ai giornalisti: "Rompiamo il silenzio sull’Africa".
Malgrado le nostre enormi potenzialità informative, non sempre siamo aiutati a capire, la stampa troppo spesso è "reticente", molto viene taciuto in omaggio a un generico "non fa notizia" che nasconde molte cose ritenute scomode.
In questo contesto si colloca l'appello di padre Alex Zanotelli ai giornalisti: "Rompiamo il silenzio sull’Africa".
Rilanciamo pertanto l’appello che il missionario Comboniano, direttore della rivista Mosaico di
Pace, rivolge alla stampa italiana. "Non vi chiedo atti eroici, ma solo di
tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo
italiano a capire i drammi che tanti popoli stanno vivendo", scrive.
Ed ecco il messaggio di Alex Zanotelli*
Ed ecco il messaggio di Alex Zanotelli*
Scusatemi se mi
rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più
poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo come missionario uso la
penna (anch'io appartengo alla vostra categoria) per far sentire il loro grido,
un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani.
Trovo infatti la
maggior parte dei nostri media, sia cartacei che televisivi, così provinciali,
così superficiali, così ben integrati nel mercato globale. So che i mass-media,
purtroppo, sono nelle mani dei potenti gruppi economico-finanziari, per cui
ognuno di voi ha ben poche possibilità di scrivere quello che vorrebbe. Non vi
chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche
notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli
stanno vivendo.
Mi appello a voi
giornalisti/e perché abbiate il coraggio di rompere l’omertà del silenzio
mediatico che grava soprattutto sull’Africa. (Sono poche purtroppo le eccezioni
in questo campo!)
È inaccettabile
per me il silenzio sulla drammatica situazione nel Sud Sudan (il più giovane
stato dell’Africa) ingarbugliato in una paurosa guerra civile che ha già
causato almeno trecentomila morti e milioni di persone in fuga.
È inaccettabile
il silenzio sul Sudan, retto da un regime dittatoriale in guerra contro il
popolo sui monti del Kordofan, i Nuba, il popolo martire dell’Africa e contro
le etnie del Darfur.
È inaccettabile
il silenzio sulla Somalia in guerra civile da oltre trent’anni con milioni di
rifugiati interni ed esterni.
È inaccettabile
il silenzio sull’Eritrea, retta da uno dei regimi più oppressivi al mondo, con
centinaia di migliaia di giovani in fuga verso l’Europa.
È inaccettabile
il silenzio sul Centrafrica che continua ad essere dilaniato da una guerra
civile che non sembra finire mai.
È inaccettabile
il silenzio sulla grave situazione della zona saheliana dal Ciad al Mali dove i
potenti gruppi jihadisti potrebbero costituirsi in un nuovo Califfato
dell’Africa nera.
È inaccettabile
il silenzio sulla situazione caotica in Libia dov’è in atto uno scontro di
tutti contro tutti, causato da quella nostra maledetta guerra contro Gheddafi.
È inaccettabile
il silenzio su quanto avviene nel cuore dell’Africa, soprattutto in Congo, da
dove arrivano i nostri minerali più preziosi.
È inaccettabile
il silenzio su trenta milioni di persone a rischio fame in Etiopia, Somalia,
Sud Sudan, nord del Kenya e attorno al Lago Ciad, la peggior crisi alimentare
degli ultimi 50 anni secondo l’ONU.
È inaccettabile
il silenzio sui cambiamenti climatici in Africa che rischia a fine secolo di
avere tre quarti del suo territorio non abitabile.
È inaccettabile
il silenzio sulla vendita italiana di armi pesanti e leggere a questi paesi che
non fanno che incrementare guerre sempre più feroci da cui sono costretti a
fuggire milioni di profughi. (Lo scorso anno l’Italia ha esportato armi per un
valore di 14 miliardi di euro!).
Non conoscendo
tutto questo è chiaro che il popolo italiano non può capire perché così tanta
gente stia fuggendo dalle loro terre rischiando la propria vita per arrivare da
noi.
Questo crea la
paranoia dell’“invasione”, furbescamente alimentata anche da partiti xenofobi.
Questo forza i
governi europei a tentare di bloccare i migranti provenienti dal continente
nero con l’Africa Compact, contratti fatti con i governi africani per bloccare
i migranti.
Ma i disperati
della storia nessuno li fermerà.
Questa non è una
questione emergenziale, ma strutturale al sistema economico-finanziario. L’ONU
si aspetta già entro il 2050 circa cinquanta milioni di profughi climatici solo
dall’Africa. Ed ora i nostri politici gridano: «Aiutiamoli a casa loro», dopo
che per secoli li abbiamo saccheggiati e continuiamo a farlo con una politica
economica che va a beneficio delle nostre banche e delle nostre imprese,
dall’ENI a Finmeccanica.
E così ci troviamo
con un Mare Nostrum che è diventato Cimiterium Nostrum dove sono naufragati
decine di migliaia di profughi e con loro sta naufragando anche l’Europa come
patria dei diritti. Davanti a tutto questo non possiamo rimane in silenzio. (I
nostri nipoti non diranno forse quello che noi oggi diciamo dei nazisti?).
Per questo vi
prego di rompere questo silenzio- stampa sull’Africa, forzando i vostri media a
parlarne. Per realizzare questo, non sarebbe possibile una lettera firmata da
migliaia di voi da inviare alla Commissione di Sorveglianza della RAI e alle
grandi testate nazionali? E se fosse proprio la Federazione Nazionale Stampa
Italiana(FNSI) a fare questo gesto? Non potrebbe essere questo un’Africa
Compact giornalistico, molto più utile al Continente che non i vari Trattati
firmati dai governi per bloccare i migranti? Non possiamo rimanere in silenzio
davanti a un’altra Shoah che si sta svolgendo sotto i nostri occhi. Diamoci
tutti/e da fare perché si rompa questo maledetto silenzio sull’Africa.
*Alex Zanotelli è
missionario italiano della comunità dei Comboniani, profondo conoscitore
dell'Africa e direttore della rivista Mosaico di Pace
Padre Zanotelli ha ragione su tutta la linea. Mi sembra però che esageri quando paragona alla Shoah ed ai nazisti il generale comportamento degli europei. E mi sembra anche che, nei dovuti modi, l'aiuto a quelle popolazioni, là dove risiedono da milioni di anni, sia più che logico.
RispondiEliminaÈ chiaro che si dovranno porre basi concrete per creare lavoro ed istruzione e strutture sanitarie, laggiù; si dovranno condurre patti commerciali equi sullo sfruttamento delle risorse agroalimentari e minerarie. Continuando con questo ritmo a spopolare il loro paese di uomini giovani e validi, che cosa mai possono risolvere gli africani che emigrano qui da noi?