Spostando l'attenzione dalla facciata, recentemente restaurata, notiamo all'interno della cattedrale l'intensa attività di cambiamento.
Ignoranti come siamo delle regole che governano la disposizione dei vari elementi del luogo sacro non nascondiamo di essere un po' perplessi e, in ogni modo, sorpresi.
Non entriamo in questioni che alla fine potrebbero apparire indelicate, meglio cambiare le nostre abitudini e chiedere ai competenti, anche se cambiamenti così repentini possono gettare un dubbio sia sui vecchi competenti che sui nuovi.
La cappella del Santissimo Sacramento verso la quale ci si genufletteva non custodisce più il Santissimo che ora si trova in cripta, un adeguamento alle regole canoniche ci dicono, nulla possiamo replicare.
Gli scranni dei celebranti e quello vescovile hanno una diversa disposizione, anche questo cambia l'estetica ma ci sarà motivo.
Il fonte battesimale ritorna dopo una quarantina d'anni nella prima cappella di sinistra ripristinando una disposizione logistica che ha funzionato per secoli. In effetti la presenza del fonte battesimale nella quarta cappella di destra detta Cappella della Ferrata sembrava fuori luogo.
Se la Cappella della Ferrata ha perso il Fonte Battesimale ha in compenso ricevuto la statua lignea di San Donnino Martire in precedenza allocata in una nicchia della cripta. Un cambiamento importante almeno visivamente.
La nicchia lasciata libera ora accoglie la Statua della Madonna che da un po' di tempo si trovava alla base della scalinata centrale.
La cripta poi si presenta ora sgombra dai banchi lungo le navate, resta solo la fila di testa.
E' chiaro che non bisogna cadere nel tranello di pensare all'immutabilità degli spazi interni di una cattedrale, riforme liturgiche e iniziative private hanno continuamente comportato cambiamenti anche ben più sostanziali di quelli elencati. Chi si ricorda della Cappella di san Gislemerio compatrono da sempre della chiesa fidentina? E questo è solo un caso, e non certo il più importante.
Altre immagini
Una delle tante soluzioni di disposizione degli scranni provate. |
Questa suggestiva disposizione dei banchi è stata solo temporanea e funzionale alla pulizia del pavimento. |
Con un po' di spirito hai presentato la nuova situazione, affinché qualcuno non pensi di essersi perso dei pezzi!
RispondiEliminaBella l'ultima didascalia - commento. In effetti S. Michele si presta a qualche fraintendimento tra la denominazione della Parrocchia di fedeli che hanno il loro riferimento nella Chiesa della Gran Madre di Dio e la chiesa-edificio intitolata a San Michele, non più consacrata.
Qualcuno poco pratico ( o poco praticante) ha confuso i due edifici.
Caro Ambrogio, mi stupisce che sia tu che la prof.Guidorzi, ottimi conoscitori di Fidenza, abbiate sbagliato nell'identificare la chiesa dell'ultima immagine come S.Michele (Gran Madre di Dio):si tratta invece di S.Pietro,sulla cui facciata, tra l'altro,era già appeso in precedenza lo stemma di mons.Mazza (trattasi perciò solo di avvicendamento di stemmi vescovili) e su cui è ben visibile a tutt'oggi quello di mons.Vezzoli.
RispondiEliminaSto perdendo dei colpi, è ora che smetta.
EliminaHo corretto. Grazie.
La Chiesa di S.Michele, la ricordo quando era la nostra parrocchia e ci andavamo alle funzioni tenute dal prevosto don Orlandazzi. La famiglia Gervasoni come sacrestani.. bei ricordi. Naturalmente prima della guerra. La Chiesa dei Gesuiti, non mi è mai piaciuta, troppo grande e dispersiva, poi intonacata un pò alla buona.
RispondiEliminaQuesto post è molto interessante e meriterebbe un aggiornamento alla luce delle successive ulteriori modifiche (e.g. l'uso del sarcofago di san Donnino come Altare). Non mi è chiaro a quale adeguamento alle regole canoniche risponde la sparizione del SS.mo dall'altare suo proprio, visto che le più recenti norme liturgiche (per esempio il Messale Romano III ed, il cui ordinamento generale era già in vigore nel 2017) prediligono la collocazione del Tabernacolo in una cappella ad esso dedicata e comunque non nascosta. Come non mi sono chiare certe altre scelte "estetiche" (sempre per esempio: la copertura della pala d'altare con San Pietro nella chiesa di San Pietro). Mi pare sia mancata la comunicazione sui motivi che hanno portato a queste scelte. Lungi dal voler comprendere ogni cosa, ogni simbolo e ogni scelta, però non ne colgo il valore.
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