Il Laurini in “S. Donnino Martire
e la sua città”(1924) afferma che Borgo
aveva dedicato una via a Maurizio Bacchini, un architetto attivo in varie
opere della città, religiose e civili, nato a Borgo San Donnino nel 1545.
Ora nessuna via o vicolo porta
più il suo nome, ricordato nelle
cronache del Trecasali e citato dallo Zani. Dai loro scritti si traggono
notizie che lasciano intendere quanto fosse presente nel suo tempo con le sue
competenze e di quale prestigio godesse sia dalla Chiesa che dal Duca Ranuccio.
1574 – Fece riparare il 23
settembre la scuola pubblica nel palazzo comunale.
1579 – Il 18 giugno la Compagnia
dei “Battuti bianchi”di Borgo portò in processione per la prima volta un bel
gonfalone da lui fatto al prezzo di 44
scudi d'oro. Da un lato v'era dipinta l'Annunciazione, e dall'altro Cristo
flagellato.
1586 - Il 29 luglio la Comunità di Borgo gli conferí delega di difendere i
diritti di autonomia della Chiesa di San Donnino nella secolare questione intorno alla Bolla di Papa
Celestino III del 4 maggio 1196.
1599 - Al
duca Ranuzio il 6 luglio fu
presentato il progetto che l'architetto aveva preparato per la chiesa dello
Stirone. Esso fu molto lodato
dall'ingegnere ducale Genesio Bresciani.
Il giorno 29 agosto fu posta la
prima pietra dal Molto Rev. Sig . D. Orazio Taglioni.
Le fondamenta erano profonde
cinque braccia e larghe tre.
( La chiesa nel 1812, 11 luglio,
fu distrutta in ottemperanza al Decreto di Napoleone.)
1602 - I Padri Agostiniani gli richiesero il progetto per la nuova chiesa di S. Pietro,
iniziata il 15 marzo da mastro Pietro Arcari.
Il 1 ottobre erano arrivati colà
Francesco Brioschi e Giorgio Antini, rappresentanti della comunità , e lo
stesso architetto “ perito”, per collaudare il ponte.
Nello stesso anno, dietro suo consiglio, il nuovo fonte battesimale
della Cattedrale, fatto costruire dal
vescovo Picedi da pochi mesi insediato, fu collocato a sinistra verso la torre
delle cicogne.
1612 - Fu pensata una
nuova cinta muraria per la città ed al Bacchini fu dato l'incarico di eseguire
il disegno del perimetro che, sottoposto
al duca, fu approvato. Maurizio Bacchini morì il 17 luglio 1616
all'età di 71 anni .
Fu sepolto in cattedrale con molto onore e fu pianto per essere da tutti riconosciuto in
architettura, in materia di argenteria et gioie, in pitture e in tutte le belle
lettere eccellente.( Fogaroli)
Nella “rivoluzione” toponomastica
stabilita con delibera del 27 maggio 1894 molte denominazioni legate alla
memoria popolare e prive di risonanza storica furono sostituite da nomi di più
alto significato legati alla cultura locale e alle vicende del recente
Risorgimento, senza tuttavia che nella vita quotidiana della comunità i vecchi
riferimenti di “scuro”, “chiaro”, “mozza”... venissero abbandonati.
Il vicolo nel centro storico che
rasenta l'ex Cinema Cristallo e l'ex Oratorio Don Bosco, già conosciuto come
“Borgo chiaro"fu intitolato ad un certo Mario Bacchini a ricordare
con un segno pubblico un concittadino morto per i valori della Patria.
Era nato il 28 aprile 1828 da Giuseppe, scritturale, e Felici Luigia a Borgo San Donnino. La sua vicenda e la sua morte sono legate all'insurrezione di Parma del 22 luglio 1854, di ispirazione mazziniana.
Da quattro mesi era morto Carlo
III di Borbone, ucciso mentre passeggiava
lungo via di S. Lucia. Gli era succeduta la vedova Luisa
Maria Borbone di Francia, reggente per il primogenito Roberto.
Quel giorno la reazione alla rivolta scoppiata ad opera di
popolani e cittadini fu aspra e violenta. Fra gli arrestati si trovavano due
soldati che avevano fatto causa comune con i rivoltosi: uno era il
borghigiano Mario Bacchini, sergente. La
Corte Marziale condannò entrambi alla fucilazione che fu eseguita nelle
ventiquattro ore seguenti sugli spalti della fortezza di Parma . ( P. Cassi)
Nel quartiere artigianale “La
Bionda”si trovano due vie intitolate a Ludovico
Della Valle ed a Giovanni Battista
Della Chiesa. Sono denominazioni ben attribuite a due strade che lambiscono
insediamenti di attività artigiane di ogni settore.
I personaggi sono citati quali
mastri- muratori nella seconda metà del Cinquecento nei lavori di ricostruzione
del campanile della cattedrale che si erano resi necessari già dal 1470, quando
la vecchia torre gotica era diventata pericolante.
“Il vicario, i canonici e i presidenti della comunità di Borgo si rivolsero ad un architetto assai noto a Piacenza, Giovanni Bruno. Il 22 aprile questi, assieme al mastro piacentino Battista Della Chiesa , e al mastro borghigiano Lodovico Della Valle detto Lancio, si impegnò per mezzo del fideiussore Polidoro Razzini alla costruzione del campanile. Il 23 tra il vicario, i canonici, i presidenti e coadiutori della comunità e l'architetto si stipulò il contratto di esecuzione, al prezzo di 440 scudi d'oro. Nel 1572 la costruzione della nuova torre era quasi terminata.”( Aimi- Copelli).
Il Della Valle si era occupato in
precedenza, 1567 e 1569, della demolizione e del sopralluogo alle fondamenta.
Dagli scritti del Trecasali si ha
notizia che lo stesso mastro aveva compiuto nel 1581 lavori ai volti delli doi camarini a man stanca di
entrata del palazo della magnifica comunità di Borgo.
Alla sua morte , 28 gennaio 1595,
fu sepolto in cattedrale. Era d'anni 60
in circa et certo huomo da ben.
Marisa Guidorzi
Grazie Ambrogio!
RispondiEliminaPreziosa Marisa, che giunge gradita, come sempre, con le sue ricerche particolari su Fidenza, "da conservare"!
E mentre molti si danno da fare per illuminare zucche vuote..., lei ci illumina con avvenimenti che fanno emergere personaggi significativi della storia locale che non conosciamo, se non, a malapena, per nome, dalla toponomastica.
Grazie Marisa!
Mirella
Sempre affascinante scoprire le nostre radici, chi ha fatto la nostra storia, grazie!
RispondiEliminaGrazie prof. Marisa. Ero a conoscenza, soltanto della Chiesa dello Stirone e di Mario Bacchini. Il resto l'ho imparato da lei, oggi. Maréss mörar mäi.
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