Mercoledì 18 ottobre alle ore 18.00 presso “Osteria dei Mille" la prima delle tre conferenze della Festa della Storia 2017. La conferenza sarà tenuta dalla dott.ssa Manuela Catarsi, che, come molti di noi sanno, da studiosa ha sempre tenuto in particolare attenzione la nostra città.
L'ingresso è gratuito. E' possibile proseguire la serata con una apericena per il costo di € 8 previa prenotazione telefonando direttamente alla “Osteria dei Mille” - tel. 0524 071259 -
L'argomento della serata sarà:
“Parma, Fidenza, Velleia.
Tre
città e tre destini diversi”
Resti di pavimentazione a mosaico di Piazza Matteotti |
Un po' di ripasso prima della conferenza
La storia di Fidenza non nasce da un'epopea, come hanno pensato alcuni storici locali (Pincolini, Zani), Fidenza ha la sua storia, unica, complessa, interessante. La storiografia fidentina è sorta per difendere l'origine romana di Fidenza. La storia di Fidenza inizia quando Roma finì di completare il suo piano di colonizzazione della Gallia Cisalpina.
L'arrivo dei Romani nella pianura padana all'inizio del II secolo a.C. costituì un fatto storico e ambientale estremamente importante. Tale intervento si materializzava nel tracciamento delle infrastrutture principali, vale a dire viabilità e centuriazione.
Con tale piano Roma volle dividere il territorio da Rimini a Piacenza in tante centurie ed il territorio era diviso in due assi ortogonali: da est ad ovest l'asse si chiamava decumano massimo, da nord a sud cardine massimo.
Così una strada di grande comunicazione, la via Emilia ( 187 a.c.), che partendo dalla colonia latina di Ariminum (268 a.c.) arrivava a quella di Placentia (218 a. c.) fu presa come il decumano massimo dell'intera regione e può darsi abbia raccolto l'eredità di una direttrice di traffico etrusca allo sbocco delle vallate appenniniche, collegando i nuclei abitati di maggiore importanza, quali Bonomia (189 a.c.), Mutina e Parma (183 a.c.), anch'esse probabilmente di origini etrusche.
Questi centri per i quali si può risalire a precedenti preromani sembrano anteriori alla via Emilia , altri, di importanza solo locale e , pertanto meno rilevanti, ne sono una diretta conseguenza.
In questo territorio, lungo la via Emilia si sviluppa un agglomerato urbano spontaneo forse già nel II sec.a.c., FIDENTIA, da bel nome augurale (la città della fiducia ), posta sulla riva destra dello Stirone per la difesa da eventuali attacchi da ovest. Lo Stirone poteva valere da confine .
Fidentia raggiunge l'autonomia municipale per lo meno in età augustea.
FIDENZA ROMANA
Testa virile in argilla di Via Cornini Malpeli |
FIDENZA ROMANA
Il cardine massimo di Fidenza verso Cremona e Fornovo sarebbe passato dall'attuale Via Gramsci, il decumano massimo corrisponderebbe all'attuale via Berenini.
Le fonti storiche parlano per la prima volta di Fidentia a proposito del conflitto tra Mario e Silla. Nell'82 a.c.presso Fidentia 16 coorti sillane, comandate da Marco Lucullo, sconfissero 50 coorti di democratici mariani di Quinzio, legato di Carbone. La zona storica è da scoprire.
Il fatto militare importante è ricordato da Plutarco,Lucio Floro e Velleio Patercolo. Secondo il Solari i sillani fecero la colonizzazione dopo la vittoria, Dall'Acqua e Lucchesi affermano che i sillani punirono Parma e gli altri centri democratici ( non Piacenza aristocratica) creando municipi dei centri minori, come FIDENTIA.
La città è ricordata da Plinio il Vecchio che l'annovera tra le città a diritto municipale della VIII regione augustea, da Claudio Tolomeo che cita espressamente Fidentia tra le città della Gallia Togata/Cisalpina e da Flegonte di Tralle che nomina un Tito Camorio III della città di Fidentia, il che sembra convalidare la sua autonomia municipale.
Non sappiamo fino a quando Fidentia mantenne l'autonomia municipale, probabilmente sino ai primi anni del II sec.d.c.
Dal III secolo è la tradizione itineraria ad offrirci la documentazione più attendibile sulla vicenda toponomastica di Fidentia.
Nel III secolo d.C., secondo l'Andreotti ed altri, FIDENTIA perse la sua autonomia e decadde.
Lo dimostrerebbero due documenti: FIDENTIA è detta FIDENTIOLAM VICUS in due Itinerari, quello di Antonino ("un villaggio detto Fidentiola" e l'itinerario Burdigalense o Hierosolimitanum del 333 d. C. che la chiama " Mansio Fidentiae ", cioè stazione di pernottamento.
Una situazione completamente diversa la mostra la TABULA PATRONATUS (epigrafe del 206 d.C.), scoperta a Campore nel 1986.
Qualche decennio dopo la Tabula Patronatus fu compilata la celebre TABULA PEUTINGERIANA con tutta la descrizione della rete viaria romana. Nell'Emilia è ben visibile PARMA FIDENTIA FLORENTIA PLACENTIA.
Alla fine del IV secolo d.C. non abbiamo più notizie di Fidentia o di ciò che di essa era rimasto.
Fidentia non era più una città, ma un semplice villaggio verosimilmente dipendente da un municipio vicino ( Parma?)
Il sottosuolo della città conserva ancora tracce dell'antica FIDENTIA attraverso numerose testimonianze: si tratta di un vero giacimento culturale.
Non bisogna dimenticare che la continuità di vita ha alterato profondamente gli strati antichi e poi le muratura di edifici romani , durante il medioevo, sono state asportate fino al piano di fondazione nella ricerca di materiale da riutilizzare.
Vi sono importanti ritrovamenti: il ponte romano nel 1874 ( oggi interessato a lavori di recupero- Piazza Grandi ), il mosaico di piazza Matteotti (1969) e, nel territorio, la Tabula Patronatus a Campore ( 1986 ).
Nell'area urbana si sono avuti ritrovamenti lungo il decumano massimo (Via Berenini) e il cardo massimo (Via Gramsci ) vicino alla chiesa di Santa Maria, in vicolo Zuccheri (a fianco della Cassa di Risparmio), in vicolo Dal Verme (oggetti votivi in terracotta) in via Malpeli pavimento a mosaico ed altro materiale romano e, sempre in via Malpeli (di fronte albergo Ugolini) un selciato stradale, altre testimonianze sono state rinvenute in vicolo Pencaro, in vicolo Tagliasacchi e in Largo Cremonini vicino al ponte romano.
Benvenuto Uni
Però che Bella Storia! Peccato non poterci essere.
RispondiEliminaFidenza nacque come accampamento militare e amministrativo attorno l'anno 175 ac con il nome di valfuria in onore al console Gaio Valerio Levino e di un proconsole di cui non ricordo il nome .
RispondiEliminaTale accampamento sorto sui resti di un villaggio o castellum celtico di nome vicunvia (il nome probabilmente romanizzato) distrutto dall'esercito cartaginese nel 218 ac dopo la battaglia sul trebbia vide una rapida espansione urbana spontanea grazie alla sua posizione strategica e alle saline di Salsomaggiore terme che di fatto ne fecero un piccolo emporio commerciale.
Per il momento non è dato sapere quando cambiò nome ma si sa solo che agli inizi del primo secolo ac la nostra città portava già il nome di Fidentia julia e che alla metà dello stesso secolo venne elevata al rango di municipio rango che probabilmente mantenne sino alla metà del terzo secolo.
Alla metà del quarto secolo Fidenza per breve tempo pare sia stata elevata ancora a municipium con il nome di Flavia Fidentia per poi decadere definitivamente agli inizi del v secolo sino a che tra la fine dell'ottavo secolo e gli inizi del nono pure il nome romano cadde nell'oblio per prendere il nome di Borgo S.Donnino , nome che mantenne fimo al 1927 quando riacquistò il suo nome romano.