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lunedì 16 aprile 2018

Il Vescovo che visse con noi la tragedia dei bombardamenti

"Fidenza Febbraio 1952 ... l'imponente funerale del Vescovo Monsignor Francesco Giberti passa in piazza Garibaldi...sullo sfondo palazzo Bizzarri e il Nuovo Bar...a destra palazzo Tridenti addobbati a lutto". (Mario Anselmi)

Monsignor Francesco Giberti fu vescovo di Fidenza negli anni della guerra, fu sfollato come noi e tra noi condivise, tra macerie e povertà, lo sforzo di ripresa. Si comprende quindi perché tanto lasciò alla Diocesi, fu riferimento fermo e profondo di una generazione di sacerdoti.

In questi giorni Mario Anselmi ha estratto dal suo archivio una foto del 1952, la pubblica su FaceBook.
Questo suggerisce ad un altro Mario, Mingardi, un commento che ci dice altre cose su Monsignor Francesco Giberti che meritano di essere pubblicate:
Ricordo benissimo Mons. Francesco Giberti "il vescovo Santo", anche se non riconosciuto, era di una semplicità e bontà ineguagliabile, benvoluto da tutta la cittadinanza. Tra i primi a soccorrere i feriti dopo i bombardamenti, assieme ai Frati Cappuccini, morto in miseria perché tutto il Suo avere lo aveva dato ai poveri; i "vecchi" sicuramente ricorderanno che al momento della vestizione, dopo il decesso, i presenti si sono recati nel negozio di merceria di Piazza Duomo per acquistare la biancheria intima perché i cassetti erano completamente vuoti. La notizia è certa. Ho un ricordo bellissimo di Mons. Giberti per la Sua umiltà e disponibilità, noi ragazzi lo accompagnavamo spesso nelle sua passeggiate per Fidenza; era un vero Pastore. Ho assistito a una conversazione tra Mons. Primo Rizzardi (Prima Parroco di Santa Maria poi Rettore del Seminario) e Mons. Donelli mentre si scambiavano opinioni sul Vescovo, opinioni che confermavano quando su scritto.
Della biografia di Mons. Giberti riportiamo solo questo breve stralcio: 
Il 12 maggio 1943 mons. Francesco Giberti fu eletto vescovo di Fidenza; il 20 giugno fu consacrato vescovo nella cattedrale di Modena da Cesare Boccoleri, arcivescovo di Modena, co-consacranti Mario Vianello, arcivescovo di Perugia e Vigilio Federico Dalla Zuanna, vescovo di Carpi. 
Sabato 11 settembre 1943, in forma tutta privata e all'insaputa di tutti, Francesco Giberti giunse a Fidenza in treno, accompagnato da due sacerdoti. 
Il 1º marzo 1944 indisse la prima visita pastorale che aprì in Cattedrale il 9 aprile, festa di Pasqua; la terminò nel dicembre 1947.
Il 2 maggio 1944 un bombardamento aereo distrusse parte del suo episcopio che il 13 dello stesso mese venne completamente rovinato con il seminario vescovile. 
Da allora il Vescovo, con tanti altri sfollati, abitò a Bargone di Salsomaggiore, nella villeggiatura estiva del seminario, ove fece trasportare le reliquie di San Donnino, patrono della diocesi.
Lasciato il luogo dello sfollamento, ritornò ad abitare in città, tra le macerie, adattandosi in un locale del seminario distrutto, risparmiato dal bombardamento. Lì vivrà in povertà per sette anni fino alla morte.

5 commenti:

  1. I ragazzi di allora ricordano ancora con tanta devozione Mons. Giberti, il Vescovo generoso che apriva la porta a tutti e per tutti aveva un sorriso e una parola buona.

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  2. Da Denti, èl süppión, ho saputo molte cose degne di nota, su Monsignor Giberti, i bombardamenti ed il trasporto di feriti e morti. Ho impresso nella mente l'episodio del comodino di Mons. Rizzardi, lighè cul fîl-fèrr, parché däva-žu l'anta.

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    1. Correggo: non Mons. Rizzardi, ma Mons. Giberti

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  3. Tratto dal diario di una Amica che visse quelle giornate:
    Terminati i bombardamenti, si sentì la sirena del cessato allarme.
    Iniziò subito la corsa per recuperare i cadaveri o ritrovare altri ancora vivi, sepolti sotto le macerie.
    Il Vescovo di Fidenza, Francesco Giberti, aveva preso possesso della Diocesi il 12-05-1943. Morì il 19-02-1952. Pure lui, tra le macerie scavava con le mani insanguinate, con la speranza di poter ritrovare persone ancora vive. Il Seminario fu raso al suolo.
    ..... Don Ettore corse verso la sua chiesetta “la Zappella”. Era rimasto solo l’Altare e la statua della Madonna di Lourdes con Bernardetta. Sentì dei lamenti, scavò con le mani per mezzora, sudando e sperando ci fosse qualcuno ancora vivo: trovò un gatto, che, alla vista dello zio scappò velocemente.

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  4. Avevo 5/6 anni e spesso lo incontravo mentre passeggiava tra le macerie del Seminario.Mi salutava sempre.A volte lo trovavo intento a recuperare mattoni togliendone la calce.Riguardo al fatto della biancheria intima e dei cassetti vuoti confermo i fatti.Mi sono stati raccontati da mio nonno Guglielmo Terzi e da Davino Parmigiani entrambi sagrestani all'epoca della Cattedrale.

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