sabato 10 novembre 2018

L'armistizio di Compiègne


L'amico Ivano Lorenzoni da Lonato (BS) mi manda questo "Epilogo" tratto da uno scritto di Sir Philip Armand Hamilton Gibbs (1877-1962), giornalista inglese e prolifico autore di libri. E' stato uno dei cinque reporter ufficiali britannici durante la prima guerra mondiale.
In poche righe, alla vigilia della ricorrenza della firma di quello che passerà alla storia come l'armistizio di Compiègne che pose fine alla Prima Guerra Mondiale e venne firmato all'interno di un vagone ferroviario, ci fa comprendere come fosse chiaramente avvertita la precarietà della Pace di cent'anni fa. 

EPILOGO

Questo anno 1934 non brillerà nelle pagine della storia. Molti oscuri episodi sono accaduti, e lo spirito dell'uomo è offuscato da tristi presentimenti. Riandando con la mente al viaggio fatto, non riesco ad intravedere dinanzi a me alcuna promessa di felicità e di pace per i popoli europei.

L'oscurità è, soltanto attenuata dalla straordinaria pazienza, il cordiale carattere, l'industriosità, il senso dell'umorismo, l'amicizia della gente comune che tira avanti come meglio può in condizioni avverse e riesce per qualche miracolo ad avere delle piccole gioie e poche occasioni di felicità nel suo duro cammino.
Tutti invidiano l'Inghilterra. Sono sorpresi dalla stabilità; dall'ordine, dalla tranquillità che godono gli inglesi. Si chiedono come mai non ci siano segni di passioni politiche nella nostra nazione, né apparenti minacce alle sue antiche tradizioni ideali. 
Vorrebbero conoscere il segreto della ripresa attuale  dopo il disastro economico, e si chiedono se durerà. 
Sicuramente, quando si ritorna in Inghilterra dal continente europeo, ci si sente di nuovo in una nazione libera da tirannie, lotte  civili, e forze eversive sul punto di esplodere. 
Si parla senza doversi guardare alle spalle, per timore della presenza di spie. Si può sentir bussare alla porta senza sobbalzare per la paura che una banda di giovani zotici sia venuta a bastonarci a causa di diversità nelle reciproche opinioni politiche. 
Si può coltivare il proprio giardino senza temere che salterà per aria con gli esplosivi che i ragazzi del villaggio ricevono per compiere attentati ai treni locali. L'Inghilterra, in questo momento storico, è un bel posto in cui vivere, se si ha la fortuna di avere un lavoro ed uno stipendio. 
Ma siamo vicini a quelle nazioni oltre Manica, ed è illusorio pensare di poter restare estranei ai loro con. fitti e ai loro problemi. Presentemente, i nostri uomini di stato stringono accordi segreti — niente sulla carta, naturalmente — che ci coinvolgeranno nei probabili scontri bellici futuri.
"Reno è la nostra frontiera," ha detto Mr. Baldwin (nota) e con quelle parole ha promesso alla Francia la vita dei nostri giovani in un'altra guerra franco-tedesca, sebbene i giovani, il cui corpo servirà da bersaglio per i cannoni, non siano stati consultati sull'argomento. 
Stiamo andando alla deriva, stiamo vacillando, stiamo rotolando verso una nuova guerra, di data incerta, ma di certo accadimento. C'è un'unica conclusione possibile al vecchio schema di alleanze e contro-alleanze, alla competizione negli armamenti, ai giochi economici, alla paura. È la guerra. Bisogna che sia guerra. 
E tutti sappiamo che la prossima sarà combattuta soprattutto nei cieli, e che non esistono difese adeguate contro gli attacchi aerei. Ci sarà soltanto la possibilità della rappresaglia. 
Tutti sappiamo che le popolazioni civili, donne e bambini, saranno le prime vittime. 
Tutti sappiamo che la scienza ci ha preparato delle graziose sorprese nel campo delle macchine da guerra. Non è molto importante per gli anziani che hanno già vissuto buona parte della loro esistenza, ma è doloroso pensare che l'allegria dei bambini e la bellezza dei giovani debba essere sottoposta ad una simile esperienza dolorosa che sottrarrà loro l'amore e la gioia. 
Cosi come fa male pensare che le speranze della razza umana, i suoi ideali, i suoi sforzi per conquistare civiltà e felicità saranno gettati come spazzatura sul mucchio delle rovine che resteranno. 
Sir Philip Armand Hamilton Gibbs

(Nota) Baldwin Stanley .(1867-1947)
Primo Ministro conservatore negli anni 1922-23. La sua politica estera debole e vacillante permise il consolidamento, poi, della Germania nazista avendo lui un ruolo di primo piano nel Governo di coalizione nazionale del laburista Mc Donald (1932-1935). 




2 commenti:

  1. Vedansi anche gli armistizi tra Vietnam e Corea, del Sud e del Nord, dopo milioni di morti.

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