mercoledì 29 gennaio 2014

Un grande matematico dai molti cognomi

The painting of Jacopo de Barbari depicting Luca Pacioli. De Divina Proportione facsimile edition.
Ritratto di Luca Pacioli (1495), attribuito a
Jacopo de' Barbari, Museo di Capodimonte
Ho qui, sotto gli occhi, la fotocopia del francobollo, emesso il 13-4-1994, in commemorazione dell'insigne matematico, cui è intitolato l'ITC di Fidenza; solo che il nome riportato sul francobollo riporta “Luca Pacioli”, e non Paciolo. 

 Il francobollo riporta il ritratto del matematico illustre, attribuito a Jacopo de' Barbari. Ed allora, stimolato anche dalla curiosità di mio padre, ho ricercato, qua e là, sul web e sul cartaceo, per appurare quale fosse l'autentico cognome del celebre italiano. 
Le enciclopedie da me consultate, Bompiani, Rizzoli, De Agostini ed anche la Britannica, scrivono Luca Pacioli o De' Pacioli, Paciolo, o Luca da Borgo -San Sepolcro, non San Donnino-. 
Ho ricercato anche il nome di qualche Istituto scolastico intitolato a Luca Pacioli -o Paciolo- ed ho appurato che ne esistono parecchi, di solito degli ITC, a Santa Anastasia di Napoli e a Nola, intitolati a Paciolo, mentre quelli omologhi di Crema e di Bracciano riportano Paciolo. 
E' chiaro che si tratta di un questione di non rilevante importanza, dato che si tratta, chiaramente, sempre dello stesso frate francescano di gloriose capacità numeriche; ma mi sorge spontanea la domanda sul motivo per cui esistano tante varianti del cognome di costui. 
Sarebbe come se gli Istituti scolastici intitolati a Manzoni o a D'annunzio, venissero, indifferentemente, dedicati a Manzone o a D'Annunzi. 
Qualcuno, qui a Fidenza-Borgo S. Donnino, potrebbe chiarirmi questo dubbio tormentoso, per definire, una volta per tutte, quale fosse il second name di Fra' Luca? Io mi accontento di quello di Bifani, Bifano o De' Bifani non mi vanno, tanto per fare un esempio personale.

Franco Bifani.


Luca Bartolomeo de Pacioli o anche Paciolo (Borgo Sansepolcro, 1445 circa – Roma, 19 giugno 1517) è stato un religioso e matematico italiano, autore della Summa de Arithmetica, Geometria, Proportioni e Proportionalità e della Divina Proportione.
Studiò e avviò la sua formazione a Sansepolcro, città natale, completandola poi a Venezia. Entrò nell'Ordine francescano nel 1470, probabilmente nel convento di Sansepolcro. Fu un insegnante di matematica a Perugia, Firenze, Venezia, Milano, Pisa, Bologna e Roma e viaggiò molto. Nel 1497 accettò l'invito di Ludovico il Moro a lavorare a Milano, dove collaborò con Leonardo da Vinci.
Nel 1499 abbandonò Milano insieme a Leonardo da Vinci. Andò prima a Mantova poi a Venezia. Per Isabella d'Este scrisse il trattato De ludo scachorum, prezioso manoscritto sul gioco degli scacchi, introvabile per cinquecento anni e riconosciuto dal bibliofilo Duilio Contin tra i libri della Fondazione Coronini Cronberg di Gorizia, ospitati dalla Biblioteca Statale Isontina, nel dicembre del 2006.








1 commento:

  1. Devo complimentarmi con Biffo e con Ambrogio, per l'istruttivo, simpatico e stimolante servizio. Ecco la mia opinione sui nomi delle persone, celebri o meno, di alcuni secoli fa e i cui cognomi hanno subito dei cambiamenti: si tratta di distrazioni di amanuensi, ma più sicuramente di influenze dialettali di ognuno degli scrivani. Rimanendo nell'ambito di Borgo, troviamo documenti che riportano i cognomi dei nostri due "feudatari" rivali, così modificati: Pallavicino-Pelavicino-Palavicino (in cui s'intravvede un intento satirico-punitivo); Pincolini-Piccolini-Pingolino. Si trova scritto Mulino del Fazolo-Faseolo-Faseulo-Fagiolo; Strada della Bionda-Blonda-Blunda; terre parmesane-parmigiane-parmegiane; fora-fuore de la Rocha. Se poi, volessimo esaminare le scritte incise sulle sculture del nostro Duomo, o in alcune pietre interne, avremmo di che faticare per decifrarle. Meno male che c'è stato, già, qualcuno che l'ha fatto e, secondo me, ha pure sorriso. Ne cito solo una, SCAMARIA in luogo di Sancta Maria.

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