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mercoledì 8 gennaio 2014

Contributo della Provincia al restauro del Chiesa Collegiata di Busseto



Raccogliendo le sollecitazioni del nostro concittadino Manfredo Pedroni, Vicepresidente del consiglio Provinciale di Parma, che aveva richiamato la provincia circa lo stato di degrado della Chiesa Collegiata di Busseto, la Giunta Provinciale ha deliberato (Deliberazione della Giunta Provinciale n. 669 / 2013 del 19 dicembre 2013) un contributo di € 60.000 a parziale copertura del costo dell’intervento, che assomma a complessivi € 300.000.

La parte restante verrà finanziata da contributi provenienti dalla Conferenza Episcopale Italiana e da sponsor privati
La chiesa "appartiene contestualmente al patrimonio delle memorie verdiane (in quanto parrocchia nella quale venne celebrato il primo matrimonio del maestro) e a quello delle testimonianze storico artistiche di maggior rilievo della provincia di Parma”.
La delibera fa anche riferimento alla richiesta della Curia Vescovile di Fidenza che tuttavia riguardava anche la chiesa della Madonna dei Prati.
Sotto l'articolo in cui la Gazzetta di Parma ha ripreso l'intervento di Manfredo Pedroni


5 commenti:

  1. E' veramente doloroso assistere a tanta indifferenza da parte della Provincia e del Comune di Parma di fronte alla palese agonia della piccola chiesa collegiata di Busseto, patrimonio delle Memorie Verdiane.
    Mentre leggevo l'articolo di cui sopra, pensavo a una lettera che il Maestro Giuseppe Verdi scrive poco tempo dopo la rappresentazione della sua ultima opera, Falstaff, e che Teodoro Celli definisce "documento d'una suprema virilita":

    "Nato povero, in un povero villaggio, non ho avuto mezzo d'istruirmi in nulla: m'hanno messo sotto la mano una meschina spinetta, e qualche tempo dopo mi sono messo a scrivere note sopra note, e nient'altro che note! Ecco tutto! Il peggio è che ora, a 82 anni, dubito forte del valore di quelle tante note. E' un rimorso per me, una desolazione! Fortunatamente, a 82 anni, c'è poco tempo da desolarsi."

    Che forse aveva compreso di aver lasciato le sue opere a uomini indegni di valori che trascendono il tempo e si identificano nell'anima?

    Maria Grazia Fida
    Pedagogista e scrittrice Università degli Studi di Parma

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    1. Gentilissima Prof. Fida, non so se si tratti di lapsus, ma pur appoggiando in toto quanto da Lei scritto, Busseto non ha nulla a che fare con il Comune di Parma e se così fosse quest'ultima entità se ne guarderebbe bene dall'intervenire economicamente. Sicuramente Lei sa che Giuseppe Verdi in vita disse più volte (e forse anche scrisse) che odiava Parma perchè quando ci doveva andare era solo per pagare le tasse. Sicuramente Lei sa anche che mai un'opera di Verdi ebbe una prima rappresentazione nel seppur altamente valente Teatro Regio, qualcosa vorrà pur dire. Va da sè che oggi Verdi ci viene molto spesso presentato come "parmigiano", non Le sembra assurdo? C'è comunque una disputa per la paternità di Giuseppe Verdi ed in questa non ne è esente Fidenza: tre anni fa il nostro comune, forse "estasiato" dalle celebrazioni per il centocinquantenario dell'Unità d'Italia, si calò nelle celebrazioni per il centocinquantenario del Teatro Girolamo Magnani (giustissime, anzi, sacrosante). Ma ciò che mi lasciò di stucco fu la "celebrazione" per il centocinquantenario dell'elezione a deputato di Giuseppe Verdi nel Collegio Elettorale di Borgo San Donnino (oggi Fidenza), dove la nostra città era solo simbolicamente a capo di un territorio che comprendeva Sant'Agata, quindi coinvolta solo molto marginalmente e senza averne titolo alcuno, ma tant'è, va così il mondo. In tutto questo il Comune di Fidenza "dimenticò", nonostante da me sollecitato, le più giuste e pertinenti celebrazioni per il centocinquantenario dell'inizio degli studi sulle Terramare avvenuto nel 1861, volute da Luigi Pigorini a Castione Marchesi, mio paese e frazione di Fidenza, oltre che primo e più importante insediamento terramaricolo.

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  2. Una mia amica, che lavora da anni a Parma -l'Urbs Ducalis per eccellenza, la città di Maria Luigia, Parma Bell'Arma-, ma non è emiliana, our risiedendo a Fidenza, mi disse, qualche giorno fa, che, quando dice ai colleghi parmigiani da dove proviene, quotidianamente, questi rimangono come interdetti. Per loro, Fidenza è un borghettino rurale, abitato da coloni inurbati, sperduto ai limiti del Parmense, più piacentino che appartenente alla provincia di Parma. Per loro, quest'ultima si ferma a S. Pancrazio e S. Prospero, al di là ed al di là, hic sunt barbones et barbari. Io, Germano, sono un ibrido malsano, essendo nato a Salso, da genitori milanesi, con antenati una valtellinese, l'altro campani. Attento a frequentarmi, Meletti, potrei attaccarti qualche germe nefasto, disinfettati bene tutto con del bagnoschiuma al lisoformio, prima e dopo avermi avvicinato! Vade retro, Bifani!

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  3. La cosa è reciproca: tu da solo hai inquinato tutti i blog di Fidenza, io sono triuscito solo con due e con apparizioni sporadiche ed occasionali su altri due, ormai li abbiamo immunizzati tutti ed io e te ci siamo immunizzati a vicenda, meglio di un vaccino

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  4. Un sincero apprezzamento alla Dott.ssa Maria Grazia Fida, per il suo prezioso commento del 10 Gennaio 2014

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