Scriveva
S.Agostino, nel suo “De
Ordine”: Melius scitur Deus, nesciendo - ossia, Dio si conosce
meglio nell'ignoranza.
Se così fosse, siamo tutti in buona
compagnia, sul nostro pianeta, e conosciamo ogni tipo di divinità
meglio di quanto non si conoscano loro.
Non ho mai capito la teologia
ed i teologi, la filosofia ed i filosofi, infatti. Non me ne
vogliano Fausto Maria Pico ed il nostro beneamato vescovo.
E gli
ignoranti sono sempre attivi, zelanti e solerti, ignari di essere
tali, appunto; e questa è una faccenda terribile! La loro ignoranza
travalica i ristretti limiti del nostro spazio-tempo e raggiunge
altri mondi, a velocità superiore a quella dei fotoni.
Fausto Maria Pico |
L'ignoranza,
nelle fedi, in politica, nella storia delle civiltà, od anche
inciviltà, se si preferisce, è la madre di certe tradizioni, di
tanti usi e costumi, da millenni.
In miliardi di persone, essa è
talmente radicata e profonda, che essi non sospettano nemmeno di
essere ignoranti, e di seguire, pedissequamente, qualche cosa che è
assurto a tradizione, appunto. Non rendersi conto affatto
della propria ignoranza è la maledizione dell'ignorante.
”Li
conoscerai dai loro frutti”, diceva l'evangelista Matteo-7,16.
Madre de Dios, ma dove stanno questi frutti, quando mai hanno fatto
anche solo capolino sui rami, o sono spuntati dal sottosuolo?
E non
fate i furbetti, ora, digitando, in cerca della responsio alla
quaestio, sullo Smartphone o sull'Iphone.
L’ignoranza è madre dell’arroganza, purtroppo, ma anche chi è
istruito, o tale si crede, non scherza affatto, in merito.
C’è
un’ignoranza da analfabeti e un’altra da dottori.
Si può vivere
tutta un'esistenza, nuotando nel mare della conoscenza e ancora
uscirne completamente asciutti ed indenni, sdraiandosi, beati,
spaparanzati sulle sabbie mobili dell'insipienza; la maggior parte
degli intellettualoidi lo fa.
Ne girano sempre parecchi, come
peripatetici, quotidianamente, ostinatamente, per le strade e le
piazze di Borgo S. Donnino... “Siete
come sabbie mobili, tirate giù...-cantava Battiato.
La maggior parte delle persone tale è e così si comporta, per tutta
la vita.
Io, riconosco, ogni giorno di più, di non sapere.
Socrate ilforumdellemuse.forumfree.it |
Un
ignorante, però, non conosce l’enorme estensione della sua
ignoranza, mentre un sapiente riconosce la piccolezza del suo
sapere.
Ecco come tento di salvarmi dalla mia ignoranza e dalla mia
sapienza.
Non
avvedersi della propria asineria è terribile e nocivo agli altri, è
come tracannare una bevanda alcolica: più se ne beve, meno se ne
percepisce l’effetto devastante.
Comunque,
hanno sempre fatto
più disastri gli scienziati di quanti ne abbiano combinati gli
ignoranti. Pensate a chi inventò la polvere pirica, a chi scoprì e
combinò insieme i metalli, a chi assemblò le armi atomiche. Per non
parlare degli inventori di Babbo Natale, della Coca-Cola e dei
pop-corn...
Franco
Bifani
Applausi a Biffino.
RispondiEliminaTemo le reazioni inviperite di F.M. Pico, in poesia, naturalmente, e un'anatema vescovile. Clary, sei sempre la mia unica grande amica.
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