9 giugno 2016 |
CRISI DI AZIENDE A FIDENZA ED I DIVERSI MODI DI REAGIRE DELLA POLITICA, PROVIAMO A FARE CONFRONTI
E' proprio vero: quando si parla di crisi sembra che la cosa non ti tocchi, ma che sia un qualcosa di lontano, di un altro mondo. Purtroppo però negli ultimi tempi la crisi generale si è manifestata anche a Fidenza in tutta la sua crudezza: il disastro più grande è stato provocato dalla cooperativa Di Vittorio, altri ne sono arrivati nel frattempo e forse altri ne arriveranno.
Purtroppo la crisi non è una calamità naturale, come potrebbe essere un'alluvione o un terremoto, ma un disastro provocato dall'uomo in mille modi ed in mille modi i politici e gli amministratori affrontano.
Purtroppo la crisi non è una calamità naturale, come potrebbe essere un'alluvione o un terremoto, ma un disastro provocato dall'uomo in mille modi ed in mille modi i politici e gli amministratori affrontano.
Un po' di rumore lo hanno fatto anche i manifestanti per la questione Bormioli e relative cooperative (chissà perché ultimamente questa parola è sinonimo di disastri) di facchinaggio. In questo caso l'amministrazione è entrata solo perché "messa alla punta" e non poteva esimersi dall'intervenire, il sindaco ha portato a termine l'appello per i Masa e poi è intervenuto in prima persona, cosa poteva fare d'altro?
Adesso invece "sotto battuta" ci sono i dipendenti SMA Simply Market, azienda del gruppo Auchan (toh, ancora una volta i francesi come nella Cariparma e Piacenza, nella Parmalat, Galbani, Locatelli, Cadermartori, Invernizzi, ecc..
Penso che ormai siamo burattini mossi dai loro fili, grazie alle politiche economiche suicide degli ultimi governi, in cui si è lasciato andare tutto all'estero o in mani straniere).
Ebbene questa volta la cosa fa gola ai politici e ci si sono buttati a capofitto e allora ecco che giovedì saranno tutti lì schierati, la maggior parte con bandiere rosse, ad urlare slogan e a proclamare ribellioni alle ingiustizie perpetrate a quei poveri dipendenti, 18 a Salso e 20 a Fidenza tutti nello stesso calderone, per i quali il gioco assurdo della proprietà si concede il diritto di prenderli in giro.
La maggior parte di essi sono addirittura part-time e si ha il coraggio di dire che saranno trasferiti a Busto Arsizio, forse qualcuno farà domanda di avvicinamento a Tananrive, capitale del Madagascar, forse più comoda come mezzi di collegamento per chi volesse buttarsi nel "pendolarismo a tutti i costi".
Si dovrebbero vergognare questi datori di lavoro e si dovrebbero vergognare anche coloro che mai hanno predisposto gli strumenti per intervenire in casi del genere. Magari dietro l'angolo ci può essere qualcuno disposto ad acquistare e a proseguire l'attività attraverso altro marchio, chissà, speriamo!!!
Sta di fatto però, ed ecco che vado a ricollegarmi alle "bandiere rosse" che sventoleranno giovedì mattina a partire dalle 9,30 nel piazzale-parcheggio del Simply Market, che molto danneggiati ne usciranno anche gli esercizi del complesso commerciale attiguo collegato al supermercato.
Di questi "capitalisti" quanti riusciranno a stare in piedi dopo la dipartita del polo principale, intorno al quale ruota tutto "l'ambaradàn"?
Una lavanderia, una pizzeria da asporto e gli altri esercizi sicuramente non saranno più in grado di sollevare la saracinesca, ed allora vogliamo farlo anche a loro un pensierino?
Quanti saranno allora il lavoratori in totale da aggiungere ai 38 della SMA?
Questo provocherebbe un vuoto dal punto di vista commerciale nella parte ovest della nostra città, questo dalla parte dei fruitori, ma anche un enorme danno economico che non si limiterebbe ai 38 dipendenti SMA.
Io abbatterei il muro della politica, molte volte vile, in favore di quello della solidarietà per urlare di questa ingiustizia a tutti coloro che vogliono ascoltare e che vogliano veramente collaborare. In questo caso non si tratta di convenienza economica o meno (sfido chiunque a dimostrarmi la passività di questo supermercato), ma di strategie commerciali che spingono a chiudere un certo numero di esercizi.
Oggi è successo ai dipendenti SMA, ma corrono voci non belle anche sul futuro della coop, non so se veritiere o meno, ma se dovesse succedere quanti saranno i politici ad intervenire? E visto che anche alla coop, come è successo alla Di Vittorio, si parla di prestiti sociali, quanti saranno a spezzare eventualmente lance in loro favore e quanti saranno a preferire il silenzio? Proprio come succede oggi alla Di Vittorio.
Per concludere un riferimento allo striscione ancora esposto davanti al municipio che recita: "Verità per Giulio Regeni", che peccato che non sempre la verità sia l'ambizione degli amministratori, ma solo uno strumento per coprire una miriade di balle.
Ah, dimenticavo: anche gli extracomunitari che chiedono elemosine nel piazzale SMA ne usciranno danneggiati, chi penserà a loro? E chi penserà a quelli della coop, se dovesse succedere qualcosa di simile anche là? In questo caso sarebbero molti di più.
Consolazione finale: se questi ultimi fanno parte del gruppo convocato da Massari ai tempi delle primarie per farsi votare al costo per lui di una pizza e i due euro per il partito, probabilmente saranno quelli che vedranno il futuro più roseo di tutti
Quanto a chi ha votato Massari alle primarie non tutti se la passano bene.i facchini ex bormioli sono tutti suoi elettori ed è per questo che si aspettavano un appoggio diverso non sapendo che erano già stati sacrificati al superiore interesse dei sindacati nemici dei Cobas. ..
RispondiEliminaMagari le primarie sarebbero finite diversamente...
Germano, siamo diventati delle colonie francesi, tedesche ed inglesi, passiamo sopra a vergogne e dileggi, pur di conservare contratti con Cina, India e Stati islamici. L'Alitalia, un tempo tra le compagnie di bandiera migliori al mondo, è in mano a patajoni degli Emirati, la Cina si compra squadre di calcio, siamo attaccati da ditte di Parmesan Cheese, di Parmesan Parsut, di mozzarella taroccata. Il caso Regeni conferisce molti più lustrini ad una certa politica che non una 40ina di povera gente, ridotta sul lastrico; vuoi mettere?
RispondiEliminaHo notato che in proporzione ci sono più bandiere che partecipanti alla manifestazione. La solidarietà non esiste più. Come ha giustamente commentato una che diventerà ex dipendente "non interessa un c.... a nessuno. Triste, molto triste!
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