Caro Ambrogio, in relazione a quel pezzo sulla situazione della politica italiana odierna, mi permetto di inviarti una mia opinione.
Il rapporto fra etica e politica è sempre stato difficile, contrapposto e controverso. La politica appare spesso, ai cittadini, ormai ridotti a sudditi, come immorale e amorale, e il comportamento dei politici non sembra discostarsi molto da questa opinione diffusa. Solo rare volte, i politici possono sembrare eroi, che si sacrificano per il bene comune, come La Pira e Moro.
Spesso, nel nome di una politica buona, equa, giusta e salutare, si sono commesse nefandezze vergognose, come per le famigerate leggi razziali del 1938, e si sono sacrificati uomini innocenti. Vedi l'entrata “trionfale” in guerra, il 10 giugno del 1940.
Forse si potrebbero trovare elementi di mediazione, fra morale e politica, non necessariamente in contrapposizione, ma complementari. Come per l'amnistia Togliatti del 1946.
Anche nei Vangeli, sta scritto: "Puri come le colombe, prudenti come i serpenti". E anche nel pensiero di Marx è evidente la compresenza del realismo politico con l'utopismo.
Nel concreto, si dovrebbe agire tesi all'orizzonte dell'ideale, ma tenendo conto delle condizioni storiche reali, per evitare pure utopie. Ed ecco, nel 1976, il compromesso storico.
Niccolò Machiavelli aveva disgiunto la politica dall'etica, e ne aveva teorizzato l'autonomia reciproca. Per secoli, il suo pensiero era rimasto incompreso ed ipocritamente avversato, ma la sua attualità è perenne. Di recente, lo ha interpretato, pro domo sua, il grande Premier Berlusconi, con tutta la sua corte.
Molti protagonisti della politica risultano, però, se non disonesti, sicuramente disinformati, superficiali e poco operativi, vedi Verdini, Razzi e Cuffaro. Ne è un esempio paradigmatico la fauna che vegeta nel nostro Parlamento, dalle cui quinte, periodicamente, fa capolino qualcuno, a snocciolare promesse da mozzo, manco da marinaio. La morale è spesso offesa e vilipesa dalla politica, che si alimenta di baruffe e calunnie, per prevaricare e sopraffare l’avversario. Non c'è bisogno che faccia citazioni, basta seguire un qualsiasi TG.
La terminologia abusata nel corso della lotta politica attuale è molto peggiorata rispetto al passato, quando nemmeno Almirante avrebbe mai dato del coglione a Togliatti, e viceversa, né ci si mandava affanc...reciprocamente.
Oggi invece, grazie ad un sistema mediatico involgarito, si sente questo e ben altro.
Non esiste più un rapporto reale tra rappresentanti e rappresentati, che risultano due mondi totalmente sconnessi; da qui, il diffuso astensionismo.
Tutti i partiti ricorrono a corruzione, concussione, associazione mafiosa, raccomandazioni, clientelismo, in varia misura. Se si facesse l’appello in Parlamento, quanti potrebbero rispondere “non colpevole”?
Jean Paul Sartre, in “Les mains sales”, diceva che chi svolge un’attività politica non può fare a meno di sporcarsi le mani, di fango o anche di sangue. Ed era solo il 1948. E Shakespeare, nel suo “Amleto”, scrisse: “A politician, one that would circumvent God”.
Viviamo una fase di profondo decadimento morale, culturale ed intellettuale.
La politica ha perso il suo ruolo di garante e tutore della collettività, appoggiando sempre più le lobbies, finanziarie ed economiche, come nei governi Monti e Renzi. Non si lotta più per qualcosa in cui si crede fortemente.
Non abbiamo bisogno di chissà quali grandi cose o chissà quali grandi uomini; serve solo un maggior numero di gente onesta, aveva detto Benedetto Croce.
Franco Bifani
Tanto di cappello, Prof Bifani.
RispondiEliminaClary, un oceano di auguri, di Buon Natale e Buon anno nuovo, ed anche un bacione!
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