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mercoledì 30 ottobre 2019

Agnese, Mara ed il Principe al Premio di Poesia Violetta di Soragna

Il principe Diofebo Meli Lupi con Agnese Pesci e la Prof. Mara Dallospedale
Terza classificata, Agnese Pesci, alla sesta edizione Concorso ragazzi del Premio di Poesia VIOLETTA DI SORAGNA. 
Il bando, a tema libero, era rivolto agli studenti delle scuole medie di tutta la provincia di Parma ed Agnese ha frequentato, durante lo scorso anno scolastico, la 3^A della Scuola Zani.

Questo il testo della sua composizione:


DEDICA


Una stella cadente ieri è passata
per darmi la buona notte.


E’ stato un attimo luminoso
e intenso


e se domani non saprò più
dov’era nel cielo,


mi ricorderò per sempre
quell’istante di stupore.


Come per questi tre anni
insieme.


(Agnese Pesci)




La giuria, presieduta dal Prof. Emilio Mazzera, ha ritenuto di premiare la poesia con la seguente motivazione:

-Originale e delicata dichiarazione d’affetto per un ‘qualcuno’ con cui si è condiviso un cammino che è stato evidentemente di crescita e di speranza per entrambi. Nella vita ci possono essere attimi di luce ed attimi di smarrimento, momenti di fuggevole gioia o momenti di trepida attesa; in fondo al cuore, però, rimane soprattutto quel momento, quell’attimo il cui bagliore ti rapisce e ti scuote l’anima. E lo stupore di quel preciso istante non si confonderà né si perderà nel mare confuso dei tanti ricordi, perché è e sarà unico ed irripetibile.-



La premiazione, accompagnata da intervalli musicali dal vivo,  si è tenuta nello splendido scenario della Rocca Meli Lupi, espressione, come ha ricordato il Prof Mazzera, di una sinestesia di arte, architettura, storia, musica, umanità.
Fondamentale per la realizzazione di questo momento la splendida ospitalità del principe Diofebo Meli Lupi, che da anni, con la collaborazione del Comune e della Proloco di Soragna, in nome della mamma poetessa,   sostiene e incoraggia i ragazzi a scrivere.

Toccanti le sue parole: “Poesia è scrivere per se stessi, non per strombazzare intorno...osservare la natura, lasciarsi ispirare da un tramonto, un’alba, una nuvola, oppure da un gruppo di rondini sui fili della luce, come è successo a me una volta; sembravano tante note sul rigo musicale, Verdi chissà cosa avrebbe potuto creare!... Per scrivere bisogna essere sensibili, sinceri con se stessi, amare la vita e quello che c’è intorno”.


Momento di intense emozioni per tutti, in particolare per Agnese, che ha ‘rivelato’ il soggetto della sua dedica, per i suoi familiari e l’insegnante presente.


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