Raccogliendo alcune perle del suo sapere sul nostro duomo e sul nostro Santo, il Prof. Fausto Negri ha intrattenuto il pubblico che si è raccolto nella sala del Centro Giovanile di via Mazzini per la terza conferenza della Festa della Storia 2019: "Un Borgo santo per i pellegrini".
Come "premessa della premessa" Fausto spiega che il duomo è nato per la convergenza di quattro determinanti fattori: quello geografico che vede Borgo San Donnino posizionato al centro di un reticolo viario europeo, quello devozionale esaltato dalla figura del Santo, quello dei riconoscimenti imperiali che si sono tradotti in risorse economiche importanti e, infine, per la presenza ed il lavoro della scuola antelamica che si è espressa in modo mirabile. Una scuola di architetti e scultori conoscitori della scritture e delle correnti religiose di quei secoli.
La conferenza si è quindi dedicata alla lettura delle simbologie che si ritrovano scolpite nella facciata del duomo.
Una trattazione puntuale delle immagini ma anche delle geometrie e dei numeri il cui significato simbolico era ben chiaro ai costruttori medievali mentre oggi è più motivo di ricerca che certezza di sapere.
La lettura della vita del Santo Martire Donnino ha rappresentato la seconda parte della conferenza. Come già in precedenza Fausto ha usato e commentato, ampiamente e necessariamente, le immagini proiettate sullo schermo.
Questo molto in sintesi quanto ho annotato della conferenza che era stata introdotta dalla Prof.ssa Maria Pia Bariggi, assessore alla cultura del Comune di Fidenza.
Maria Pia Bariggi ha contestualizzato questo incontro nel ciclo di conferenze della Festa della Storia 2019 che già aveva visto gli interventi di Mons. Carlo Mazza e del Prof. Franco Cardini.
Ricordando poi che questi due precedenti relatori, anche se in modo diverso, avevano parlato delle origini del nostro duomo richiamando i nomi di Gioacchino da Fiore e Gerardo da Borgo San Donnino, Maria Pia Bariggi ha sollecitato il prof. Negri a dedicarsi all'approfondimento di questi aspetti. Una provocazione che auspichiamo sia colta.
Ambrogio Ponzi
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