Durante questa lunga e calda pausa estiva, a lavori fermi, l'area degli scavi archeologici nell'area del convento dei SS. Giovanni si lascia ammirare dai fidentini.
La pur scarsa documentazione di come appariva il convento prima degli anni Trenta dello scorso secolo potrebbe forse permettere la ricostruzione virtuale, ma fedele, di gran parte del vecchio chiostro. Indipendentemente da questo, colpiscono altri interessanti particolari ed appare giustificata l'attesa di un loro più puntuale svelamento.
Tutto ora dipende dalla volontà di premiare la città conservando un luogo attrattivo che essa stessa, nel tempo, ha conservato. In questo senso vanno le recenti dichiarazioni pubbliche del Sindaco Andrea Massari e dell'Assessore alla Cultura Maria Pia Bariggi.
Non dobbiamo sentirci intimoriti dal nostro passato che in questo caso ha visto come protagonisti il Marchese Oberto Pelavicino, il Vescovo di Parma Bernardo degli Uberti e Martina, la prima badessa, senza escludere il possibile coinvolgimento della gran contessa Matilde di Canossa. Ma chissà, saranno i risultati stessi degli scavi a dirci, confermarci, qualcosa di più e di anteriore.
A.P
Sempre interessante conoscere il passato di Fidenza
RispondiEliminaGrazie sempre, Ambrogio!
RispondiEliminaAppena posso vado a fare un giro per rivederli, gli scavi.
Sarà che a me piacciono i ruderi, hanno il fascino della storia, di una vita vissuta, umana, e qui, religiosa, di un tempo perduto, la cui essenza, comunque, si nasconde dentro di noi, come quella del cibo dei nostri avi, ma che non conosciamo; forse per questo lo svelamento di queste pietre abbandonate e sotterrate da anni, alimenta in noi il desiderio di sapere e conoscere, forse per ritrovarci...
Se davvero fosse possibile la ricostruzione virtuale dell' ex convento su qualche pannello, a me piacerebbe che questi reperti fossero lasciati a vista, magari coperti con vetro o altra diavoleria trasparente, per poterli poi ammirare da una passerella...
So che son cose difficili, molto dispendiose e forse assurde per gli addetti ai lavori, ma pensarle mi costa niente.