IL VERDI FESTIVAL 2023 A FIDENZA
NABUCCO IN FORMA DI CONCERTO
Dramma lirico in quattro parti su libretto di Temistocle Solera, dal dramma Nabuchodonosor di Auguste Anicet-Bourgeois e Francis Cornu e dal ballo Nabuccodonosor di Antonio Cortesi
Musica di GIUSEPPE VERDI
Date
MARTEDÌ 26 settembre, ore 20.00, Prova generale
Ingresso a pagamento ( €10,00)
GIOVEDÌ 28 settembre 2023, ore 20.00, 1^ recita
VENERDI' 6 ottobre 2023, ore 20.00, 2^ recita
Durata complessiva 2 ore circa, compreso un intervallo.
Cast
Nabucco VLADIMIR STOYANOV, Ismaele MARCO CIAPONI, Zaccaria MARKO MIMICA, Abigaille MARTA TORBIDONI, Fenena CATERINA PIVA, Il Gran Sacerdote di Belo LORENZO MAZZUCCHELLI, Abdallo MARCO MIGLIETTA, Anna LEI WU Allieva dell’Accademia Verdiana.
Maestro concertatore e direttore: GIAMPAOLO BISANTI
FILARMONICA ARTURO TOSCANINICORO DEL TEATRO REGIO DI PARMAMaestro del coro: MARTINO FAGGIANI
Spettacolo con sopratìtoli in italiano e inglese.
IL NABUCCO
Terza opera del maestro, composto sull’onda del trionfo riscosso da Nabucco, il quarto melodramma del catalogo verdiano è ispirato al poema epico in quindici canti scritto da Tommaso Grossi pubblicato nel 1826, ammirato anche da Alessandro Manzoni.Il libretto di Temistocle Solera scandisce l’azione in quattro parti, ognuna con un proprio titolo - La vendetta, L’uomo della caverna, La conversione, Il Santo Sepolcro - a dare un’affascinante dimensione epica al melodramma.Alla sera della prima, l’11 febbraio 1843 al Teatro alla Scala, la nuova opera venne accolta con entusiasmo dal pubblico, rendendo così inarrestabile la carriera in ascesa di Verdi.
PRIMA CHE SI ALZI IL SIPARIO
Un approfondimento sui compositori, la genesi delle opere e i capolavori letterari a cui si ispirano.
Date e appuntamenti
Ridotto del Teatro Magnani di Fidenza, ingresso libero
MERCOLEDÌ 13 settembre 2023, ore 18.00
Nabucco, oltre il mitoA cura di DINO RIZZOIn collaborazione con Gruppo Promozione Musicale Tullio Marchetti
GIOVEDI 21 settembre 2023, ore 18.00
Nabucco, il linguaggio e lo stile della vocalitàConcerto guidato a cura di STEFANO GIAROLI e SIMONE SAVINAIn collaborazione con Gruppo Promozione Musicale Tullio Marchetti
Per informazioni e prenotazioni: biglietteria@teatroregioparma.it
Servizio Navetta
Il Teatro Regio di Parma, in collaborazione con Tep, offre un servizio navetta a/r per Busseto e Fidenza nei giorni di spettacolo, al costo di 7 € a persona.
LA CAMERA ACUSTICA DEL TEATRO MAGNANI
Camera acustica da Fiorangela Bracchi |
In occasione del Verdi Festival, sul palcoscenico sarà allestita la storica camera acustica, un capolavoro in dieci tavole recentemente riscoperto e sottoposto a un attento restauro terminato nel 2011.
La camera acustica o " Sala da ballo" fu realizzata, per il Teatro di Borgo San Donnino, da Girolamo Magnani, l’artista decoratore di teatri e grande scenografo dell’Ottocento che Verdi giudicava “il primo d’Italia” e che volle accanto a sé per le sue più importanti realizzazioni.
L'incarico per l'opera venne deliberato nel 1871 quando il Consiglio Comunale autorizzò la costruzione di una "Sala Parapettata" sul palcoscenico.
Magnani infatti, oltre a dedicarsi ad importanti cicli decorativi nei luoghi simbolici e rappresentativi della nuova Italia, quali la Banca Centrale di Firenze ed il Salone delle Feste del Quirinale, curò la costruzione e la decorazione di numerosi teatri italiani, tra cui quello di Fidenza, lasciando alla propria città natale uno dei suoi capolavori ed un tesoro nascosto.
La camera acustica, commissionata dieci anni dopo l’inaugurazione ufficiale del teatro per essere utilizzata come sala da ballo in occasione dei veglioni di carnevale, ha le caratteristiche di una “scena parapettata”, termine proprio della scenotecnica, che sottende l’insieme di fianchi collegati tra loro da un telaio, in modo da chiudere completamente i tre lati e spesso concluso da un plafone.
Una volta allestita, la camera acustica si presenta come un salone allestito sul palcoscenico mediante grandi tele incernierate e congegnate in modo da costituire le pareti e il soffitto di un’altra ampia stanza che si proietta oltre la platea.
Sicuramente venne utilizzata per i due veglioni proposti nel decennale del teatro - che fu festeggiato con l’opera “La contessa D’Altemberg” appositamente composta dal maestro Giovanni Rossi - e ancora negli anni seguenti poiché, come aveva scritto nella sua relazione al Consiglio Comunale il Sindaco Giuseppe Chiarpa nella seduta del 10 gennaio 1871, alla tradizione dei veglioni era molto affezionata la popolazione che “vi accorreva sempre numerosissima”.
Nel Novecento le tele risultano essere state utilizzate fino alla fine degli anni Cinquanta come fondale per l’attività concertistica.
La danza è il tema iconografico prevalente.
Sul plafone, lo stemma di Borgo San Donnino ripreso ai quattro angoli della copertura.
MP
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