Nutro molti dubbi sul fatto che sia necessario arrivare all'8 settembre del '43 per designare tale data come "la morte della patria". Questa patria sarebbe quella instauratasi su altri Stati dell'Italia geografica, dal 1859 in avanti, come conquista armata del Regno dei Savoia, fino ad arrivare al 1918, dopo una guerra stragista, denominata da alcuni storici come Quarta guerra di Indipendenza.
E in questa data venne inglobato, assurdamente, nel Regno italico, il Sud-Tirol, quale vendetta infantile verso l'Austria; una provincia da millenni abitata da popolazioni germaniche, che ancora oggi ci ricordano che il Sud-Tirol ist nicht Italien.

I poveri neo-italiani furono inviati a morire a Custoza e a Lissa, inutilmente, poi in Somalia, poi in Libia, ed infine in Etiopia, perché un Re pusillanime si potesse fregiare del titolo di Imperatore, dopo che i nostri cari soldatini ebbero fatto a pezzi una popolazione di cristiani copti. Il figliuol prodigo di Vittorio Emanuele II, Umberto I, il Re Buono(!), fu quello che fece prendere a cannonate e a fucilate i poveracci, che scioperavano per la fame, a Milano, nel 1898, e che insignì l'infame generale Bava Beccaris di una medaglia al valor militare, per questa sua eroica impresa.

Poi, lo stesso Re si asservì al fascismo, approvò le leggi razziali, mandò i suoi soldati a morire sui fronti della 2^ Guerra Mondiale.
Lo stesso fuggì vergognosamente, dopo l'8 settembre famigerato, abbandonandoli in mano ai carnefici nazisti, solo per salvare il suo scranno di sovrano; e sempre per lo stesso motivo, non si decise mai ad abdicare, se non in extremis, quando era ormai troppo tardi.

Essi si rifiutarono di combattere ancora a fianco di criminali e di carnefici genocidi, che, in Russia, ad esempio, fuggivano eroicamente, lordi di stragi su civili, lasciando a piedi italiani e romeni.
E se qualcuno dei nostri tentava di salire sui camion tedeschi, si trovava le mani fracassate dai calci dei fucili dei biondi soldatini. Infine, a mio parere, la Resistenza al fascismo iniziò già dal 1919, conobbe un biennio di lotta armata, tra il '43 ed il '45, e, sotto varie forme, continua ancora oggi.
Franco Bifani
Nessun commento:
Posta un commento