I
have a burgsan dream
E
perciò, concittadini miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare
le asperità di queste elezioni, io ho sempre davanti a me un sogno.
E’ un sogno profondamente radicato nel sogno italiano: che un
giorno questa cittadina si leverà in piedi e vivrà, fino in fondo,
il senso delle sue convinzioni. Noi riteniamo ovvia questa verità,
che tutti i borgzàni sono creati uguali.
Io
ho davanti a me un sogno, che, un giorno, sulle rosse colline di
Siccomonte, i figli di coloro che, un tempo, furono contadini e i
figli di coloro che, un tempo, possedettero quelle terre, sapranno
sedere insieme al tavolo del Consiglio Comunale.
Io
ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo Stato di Castione
Marchesi, colmo della presenza di Germano Meletti, si trasformerà in
un’oasi di libertà e giustizia.
Io
ho davanti a me un sogno, che un giorno ogni valle sarà esaltata,
ogni collina rimarrà verdeggiante, i "Torragli" saranno fatti piani e
le rotonde tortuose raddrizzate e la gloria del Sindaco si mostrerà
e tutti i cittadini, insieme, la vedranno. E’ questa la nostra
speranza. Questa è la fede con la quale io mi avvio verso la tavola
da pranzo.
Con
questa fede saremo in grado di lavorare, pregare e lottare insieme.
Quello sarà il giorno in cui tutti i figli di Borgo sapranno cantare
con significati nuovi: paese mio, di te, dolce terra di libertà, di
te io canto; terra
dove morirono i miei padri, terra orgoglio del pellegrino della Via Francigena, da ogni pendice di collina risuoni la libertà; e se Fidenza vuole essere una grande cittadina, possa questo accadere.
E
concludendo, io sogno che, chiunque sia a sedersi sullo scranno di
Sindaco, venga poi organizzato un amichevole banchetto di
riconciliazione, con un menu ad hoc, di cui posso solo azzardarmi a
dare qualche suggerimento. Dopo un Amoruso Benvenuto a tutti,
costolette di Aiello, in salsina Parizzi e Rigoni, Manzotti e Galli,
Alessia o arrosto, crostata di Meletti, Gambarini in salsa rosa,
Sardone ripiene, Gnecchi al gorgonzola; ciò per non scontentare
nessuno. E da bere, lambruschi rossi, rosè e bianchi, esclusivi e
raffinati, dei Cantini Ceci.
Martin
Luther Biffo
Molto simpatica e divertente. Bràu Bifén.
RispondiEliminaAglio, salvia e pepe fino,
RispondiEliminasal, prezzemolo e buon vino,
se il miscuglio non si falsa,
forman sempre buona salsa
Questa si che è cul in aria
EliminaGrande Biffo, ti riconosco le tue simpatiche battutine tra le righe, ma un capolavoro come questo non l'avevo mai visto sotto tue firme o pseudonimi. Bellisimo e ti ringrazio di avermi reso parte in questa bellissima e spiritosa sequenza. Ciao Prof Frank Bif
RispondiEliminaMi scuso per aver scritto che ho un sogno borghigiano, concittadini, nostra Borgo, dove morirono i miei padri; io non sono dio Borgo, vengo da Salso, quindi, sono uno straniero, un immigrato solo tollerato, perché innocuo.
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