L'iniziativa è stata promossa da Andrea Ghiozzi e realizzata
in collaborazione con la libreria Ippogrifo di Fidenza.
"Io vi chiedo di essere pastori con l’odore delle pecore,
che si senta quello" è brano tratto dall'Omelia della Messa del Crisma
officiata nella cerimonia del Giovedì Santo 2013 da Papa Francesco ripreso nel
titolo del libro di Egidio Bandini.
Papa Francesco parla dell'odore delle pecore legandolo ad
altre affermazioni e partendo da una figura di sacerdote "che esce poco da
sé, che unge poco", che si pone come gestore, intermediario, cioè tra
quelli che “hanno già la loro paga” e che finiscono per essere "preti
tristi, trasformati in una sorta di collezionisti di antichità oppure di
novità".
Questo è l'antefatto al libro che in circa 120 pagine
tratteggia la figura di Don Camillo come "pastore di pecore".
Maria Pia Bariggi |
È la Dott.ssa Maria Pia Bariggi che andando oltre
l’ufficialità della sua presenza in qualità di assessore alla cultura del
Comune di Fidenza, introduce i presenti direttamente ai contenuto del libro in
ragione di un suo personale vissuto.
Si rifà Maria Pia Bariggi a Don Primo Mazzolari presbitero
conosciuto da più come il "parroco di Bozzolo", una delle più
significative figure del cattolicesimo italiano nella prima metà del Novecento.
Maria Pia Bariggi si trovò ad operare in qualità di Preside a Verolanuova,
prima città che titolò una scuola a Don Primo, e fu testimone di come si arrivò
alla decisione. Scoprì in quell'occasione la figura di un prete, Don Primo
Mazzolari, "affamato di Vangelo" come appunto il Don Camillo di
Giovannino Guareschi.
E Giovannino conosceva Don Primo ed il Mondo Piccolo di Don
Primo assomigliava al Mondo Piccolo di Don Camillo: il fiume che mette tutti
d'accordo, la cascina, famiglia di famiglie, la grande pianura, luogo dell
spirito più che luogo fisico.
Ritroveremo questo nel libro al capitolo 5, ci dice Maria Pia,
evidenziando l'importanza di "cercare elementi che uniscono".
Anche l’autore, Egidio Bandini, nella presentazione del suo
libro partirà da Don Primo Mazzolari, "parroco del mondo", per
arrivare al "mondo piccolo" di don Camillo fatto di "Fede,
Patria e Famiglia" ed approdare poi a Giovannino Guareschi che è nel contempo
"Peppone, Don Camillo e Crocefisso".
Egidio Bandini |
Fudenji Fausto Taiten Guareschi |
Sulla figura di Giovannino Guareschi si soffermerà l’abate di Fudenji Fausto Taiten Guareschi, la sua vicinanza con i figli di Giovannino, Carlotta ed Alberto, gli permetterà di conoscerlo. Fausto Taiten ci parlerà delle "duecento parole" di G. Guareschi che bastarono a rendere universale il suo messaggio, del suo essere cauto tanto da "poter dire parole decisive: "per noi Dio esiste" "per noi il Po esiste".
Dopo un secondo intervento dell'autore col racconto di alcuni
episodi o personaggi guareschiani è il momento dell'atteso intervento vescovo
di Fidenza Mons. Ovidio Vezzoli che premette "parlo come prete, come
vescovo".
Partendo sempre dal sottotitolo "un pastore con l’odore
delle pecore" Mons. Ovidio pone l'interrogativo "qual è il prete che
la comunità cristiana chiede": stregone, assistente sociale, taglia
nastri? o "uomo di Dio, uomo del uomini".
Soffermandosi sui riferimenti biblici: "Elia era come uno
di noi, uomo come noi" a significare che "un uomo di Dio è uomo di
questo mondo" Mons. Ovidio allargandosi poi a riferimenti più recenti come
questo di Paolo VI prete è "uomo che sta in piedi, non per vigilare ma per
vegliare, per vedere prima degli altri". Ne segue un'altra provocazione:
"il prete di Guareschi è il prete che vogliamo o quello che ci è
donato?".
Affida la conclusione il Vescovo Ovidio alla lettura della
Prima Lettera di San Paolo Apostolo a Timoteo.
All'incontro ha risposto un pubblico numeroso.
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