Pubblichiamo il comunicato dell'amministrazione comunale fidentina nella forma integrale trasmessa alla stampa. Il documento è stato oggi parzialmente ripreso nella pagina del quotidiano parmense "Gazzetta di Parma" che, in precedenza, aveva dato spazio ad una lettera al direttore inviata dalla studiosa Maurizia Bonatti dove veniva criticato l'utilizzo del Teatro Magnani come sala di intrattenimento e ballo in occasione dell'ultimo Carnevale.
TEATRO MAGNANI: QUI SI COSTRUISCE LA COMUNITA' FIDENTINA
L'amministrazione comunale di Fidenza risponde ai rilievi della storica Maurizia Bonatti, sull'utilizzo del teatro cittadino per il veglione di Carnevale
“Una città che, grazie al proprio teatro, ascolta, rappresenta
ed esprime se stessa con responsabilità”
Fidenza, 16 febbraio 2018 - Ringraziamo la storica Maurizia Bonatti per l'attenzione che dedica al teatro intitolato a Girolamo Magnani. Un'attenzione non certo estemporanea che ha trovato espressione anche in alcune pubblicazioni e che testimonia, così come accaduto per altri monumenti, il desiderio di conservare le nostre significanze monumentali ed architettoniche.
Quest'Amministrazione conosce il proprio patrimonio e lo considera come un archivio di possibilità che ai contemporanei è dato di organizzare, navigare ed abitare e non solo conservare.
Un patrimonio che è in continua evoluzione, da rispettare nelle sue destinazioni e dei suoi stilemi, non una realtà cristallizzata. In questo mandato, non a caso, si sono concretizzati interventi che erano attesi da tempo da tutta la Comunità, quali il restauro dello scalone monumentale delle Orsoline, nello stesso complesso l’inserimento in corso di realizzazione dell’archivio storico, l’intervento conservativo nell’area archeologica di Piazza Grandi, il primo grande intervento di restauro del complesso dei Gesuiti. Con la stessa determinazione l’Amministrazione ha sostenuto il restauro della facciata del Duomo, all’attivazione di un progetto ambizioso di candidatura della Via Francigena a patrimonio mondiale dell’Umanità.
Se questo è il contesto generale, è giusto ricordare che il Teatro Magnani è oggi una realtà viva, cuore pulsante e motore della vita culturale cittadina. Questo è un risultato importante che è dovuto anche alla precisa volontà di renderlo accessibile e fruibile da tutti, come testimonia una straordinaria frequenza di utilizzo, pari a un evento ogni 3 giorni. Riproponiamo questa realtà responsabilmente, sia come giacimento della memoria, sia come flusso da valorizzare. Da valorizzare anche nella conservazione di un edificio al quale in questi anni l’Amministrazione ha portato in dote la rifunzionalizzazione degli impianti, la loro innovazione (ad esempio con l’ascensore che permette ai cittadini diversamente abili di poter accedere allo scrigno del Magnani) e la messa in sicurezza di tutto l’edificio. Prova ne sia l’imminente traguardo dell’ottenimento per il teatro della certificazione definitiva per la prevenzione degli incendi, per la prima volta nella sua lunga storia.
Che la danza, o meglio il ballo, fosse pertinente al teatro “Magnani”, è testimoniato dalla sua storia, così come per altri teatri storici. Anche la Camera acustica venne realizzata nel 1871 per diventare, in occasione dei Veglioni di carnevale, una sala da ballo, così come rivela la dedica a Tersicore, la dea della danza (dal volume “Girolamo Magnani” a cura di Maurizia Bonatti “la sala sul palcoscenico che indichiamo oggi come camera acustica, è stata dunque la scena paramettata per i veglioni organizzati negli ultimi decenni dell'ottocento e nei primi del novecento” pag. 98).
E da anni se ne parlava a Fidenza dei veglioni che venivano effettuati nel teatro Magnani. Ricordi affettuosi in cui il teatro era il fulcro della vita sociale e in cui il teatro si proponeva come luogo dello stare insieme per assistere a concerti, opere, commedie, anche per ballare.
Erano gli anni dell'immediato dopoguerra; mai citati gli anni '60, durante i quali secondo la studiosa, il teatro fu declassato.
I danni provocati per il vario utilizzo del teatro in anni passati sono stati determinanti per un atteggiamento di rigore responsabile nell'organizzazione del veglione di Carnevale.
Tutte le procedure che salvaguardassero l'integrità dell'uso sono state rispettate e grazie alla collaborazione attenta del CRAL Bormioli, nessun danno è stato provocato.
Anzi, l'utilizzo limitato e calmierato della platea, dei due ordini di palchi con esclusione del terzo ordine e della galleria, l'accesso massimo di 250 presenze, la pedissequa osservanza delle prescrizioni della Commissione di Vigilanza, il divieto di consumare cibi e bevande al di fuori del foyer hanno permesso uno svolgimento del veglione rispettoso della funzione e della struttura teatrale. Nulla che rimandi a quella “discoteca”, intesa nel senso deteriore del termine, così temuto dalla studiosa. Il patrimonio culturale, in questo caso nell'accezione di patrimonio architettonico, è oggetto, deve esserlo, di una cura continua: non solo di una cura conservativa, ma di continue forme di dialogo con la contemporaneità e di rivisitazione sociale.
Un impegno a rispettarne le strutture e la capacità di creare esperienze in soluzione di continuità con il passato.
Un tempo, la gente conosceva l’educazione, ora, molto meno.
RispondiEliminaSig. Franco forse all'epoca dei veglioni Lei non cera ,mi ricordo che la gente entrava in teatro con sporte di panini di salumi tortelli e vini ecc. ecc., alle ore3- 4 verso mattino molti gli ubriachi ,usandolo in malo modo ,il teatro lo rovinarono stracciando gli arredamenti tende e ciondoli dei palchi e per questo dopo lo chiusero per restauro. poi il Teatro G:Magnani dopo tutte le baraonde e vandali durante i veglioni lo chiusero e restò chiuso per diversi anni per restauro e quanto è costato ? e quando lo riaprirono i nostri amministratori decisero allora mai più veglioni, ne pugilato (e venne sul quadrato anche il pugile Carnera io ho la foto,) dicevo solo opere e commedie e incontri culturali . certo che è stato un rischio , ma io mi domando ma non si può restaurare il Galax? o senò andare al quartiere La Bionda ci sono dei capannoni vuoti , per esempio quando siamo andati a Herrenberg loro hanno l'Ottober fest i Tedeschi hanno addobbato un capannone che ci stavano circa 2000 persone Umberto…...
Eliminapreciso ,non ho niente contro l'ufficio Cultura ho voluto solo spiegare cosa era successo allora a quei tempi dopo finita la guerra , certo che è stato un rischio adesso ,ma leggendo tutto lo scritto da voi amministratori avete fatto in modo che la gente che entrava avesse delle regole ben precise da rispettare .Umberto…..
EliminaSignor Umberto, ho 73 anni; Lei dice che allora io non ci sei stato, al tempo dei veglioni al Teatro Magnani? La ringrazio, Lei mi fa troppo giovane!
EliminaI comportamenti vandalistici devono essere prevenuti,se si riesce, ma sicuramente devono essere repressi, ma non a parole, ma con il portafoglio soprattutto e questo a Fidenza non riguarda solo l'uso del teatro. In questo blog infatti ho visto foto e testimonianze di tante forme di degrado dovute al menefreghismo o alla voglia di distruggere le cose altrui.
EliminaLa "politica" del lascia-fare, del non-mi-riguarda, del ci-penserà-qualcuno o strane teorie per garantire la libertà di rompere e sporcare, hanno portato ad avere una città più sporca, con costosi vandalismi e meno sicura.
Riaprite il "MODERNO"!
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RispondiElimina"Che la danza, o meglio il ballo, fosse pertinente al teatro “Magnani”, è testimoniato dalla sua storia", cioè quando non c'erano altre possibilità: ovvero lasciamo tutto com'è che si fa prima.
nel 2020 la NOSTRA PARMA sarà capitale della cultura, propongo di festeggiare l'evento nel teatro MAGNANI con favoloso VEGLIONE!
RispondiEliminaL'arroganga di un giovane sindaco, non ha limiti. Tutto questo per accontentare la sua squadra di compagni da "bar"... Non si era mai vista a Fidenza un tale scempio di strutture e infrastrutture. Tanto loro faranno sempre ciò che gli pare, poi hanno il coraggio di parlare di "dittatura"...Non vi è peggior sordo, di chi non vuole sentire.
RispondiElimina"Non si era mai visto a Fidenza un tale scempio.."Chi parla così è un immortale per sapere così tanto del passato (ed era soprattutto presente)? Altrimenti bisogna,prima di dare dell'arrogante agli altri, guardare se stessi...
EliminaE' tanto un'idea geniale quella di fare i veglioni in teatro, che nei maggiori teatri non si fanno altro che veglioni! Se i nostri amministratori per innovazione intendono questo, invece di andare avanti torniamo indietro. Parma diventa capitale della cultura, Fidenza quella dell'ignoranza!
RispondiEliminaA proposito di ignoranza borghigiana, il tuo commento ne è conferma.
EliminaSe qualcuno ha così tanta contrarietà per un evento organizzato dal Comune in collaborazione con alcune associazioni può prendere appuntamento che ne parliamo. tel segreteria del sindaco 0524 5171 232
RispondiEliminaRingrazio il Sindaco Massari di essere intervenuto su questo blog che come ben sa non è sempre stato tenero verso la sua amministrazione e con quella che la preceduto. La pubblicazione integrale del comunicato del Comune era finalizzata a fugare quei dubbi sull'opportunità di utilizzo del teatro per un momento di festa, che alcuni, non tanti in verità, hanno espresso rifacendosi all'uso della parola "discoteca" che la Gazzetta di Parma ha inserito nel titolo dell'articolo. Un espediente giornalistico non certo finalizzato a corretta informazione e oltretutto banale. Posso aggiungere che queste improvvise ed improvvisate attenzioni ai nostro patrimonio artistico e culturale non mi sorprendono, dove servono non ci sono.
RispondiEliminaVorremmo precisare, se ancora non fosse chiaro, che danni al Teatro non ci sono stati, semplicemente perché le persone sono state rispettose del luogo e coscienti del valore storico del nostro Teatro.
RispondiEliminaIn tanti hanno letto l'articolo della Gazzetta di Parma, effettivamente, come spesso accade, dal titolo sembrava fosse successo chissà che cosa, poi tutto si è ridimensionato alla pubblicazione di una lettera rivolta all'amministrazione di una persona che ha espresso una sua opinione in merito all'utilizzo del Teatro.
Dare così tanta evidenza ad una lettera che non riporta nessuna verità in merito al veglione svolto il 9 febbraio, pare semplicemente strumentale.
L'attività del Teatro non ha subito modifiche dopo il veglione, segno che nulla è accaduto..
È stato un momento di aggregazione, vissuto nel rispetto del luogo e delle regole di buon senso.
Invito chi lo ritenesse opportuno a contattarci così potremo dare risposte più dettagliate.
Un ringraziamento lo vogliamo fare ai tanti che hanno partecipato al veglione del 9 febbraio, così facendo hanno contribuito alla finalità che la manifestazione aveva come obiettivo, sostenere la Fondazione Bambini e Autismo di Fidenza.
Il concetto non è quello di fare beneficenza,che è lodevole, o di non rovonare i locali, ma di trovare il luogo adatto per fare lo spettacolo: se in teatro poteva essere ad esempio un concerto, una piece teatrale o similari, in una sala da ballo il ballo...
RispondiEliminaRicordiamo che il nostro è pur sempre un teatro storico di provincia, e come tale vissuto in varie forme dalla comunità, certo non un "tempio della cultura" assoluto come la Scala.
RispondiEliminaOltre a prosa e concerti vi si svolgono convegni, saggi, recite scolastiche e (finora una volta l'anno) un ballo di carnevale. Importante è rispettare le norme di salvaguardia e corretto utilizzo.